Grottaferrata, come realizzare un altro Prg? La partita difficile tra perimetrazioni e continui insediamenti edilizi

Pubblicato: Venerdì, 15 Giugno 2018 - Fabrizio Giusti

Risultati immagini per grottaferrata prgGROTTAFERRATA (attualità) – I nuclei abusivi e la nuove costruzioni in atto hanno già complicato il ragionamento sullo strumento urbanistico vecchio di 40 anni

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A Grottaferrata si discute su come realizzare un nuovo Prg. O meglio: il dibattito è nell’aria. Di concreto, in realtà, c’è solo qualcosa. La discussione procede ancora in fase preliminare e resta una scommessa difficile per diverse concause: la trasformazione della città negli ultimi quaranta anni (confusa e discutibile), la sostenibilità del territorio (precaria), i nuovi insediamenti edilizi in corso e quelli futuri, le perimetrazioni dei nuclei abusivi, la capacità del territorio di dotarsi di nuove infrastrutture, strade e servizi, come rigenerare alcune aree (ci vorranno anni, nel caso si facesse), il problema delle risorse idriche, la coesione sociale dispersa con il frazionamento e la nascita di tante piccole lottizzazioni che crescendo hanno sfilacciato i quartieri.

Il Piano regolatore vigente a Grottaferrata è datato. Più di quaranta anni. Fu approvato in una città che non esiste più sul piano della conformazione comunitaria e urbanistica. Un Piano che ha sviluppato e sviluppa in continuazione cubature e con il passare del tempo è stato il pretesto per divorare suolo. Oggi esiste un’altra sensibilità, ma fa a pugni con gli errori del passato e la realtà esistente.

L’ultima discussione politica documentabile a Grottaferrata di cui si ha traccia tra forze di maggioranza e minoranza (in paese i più maligni fanno ironia affermando che le acque si sono un po' confuse negli ultimi mesi), è sul verbale di Commissione Urbanistica di fine maggio scorso. Si è discusso, ad esempio, sulla chiusura dell’elenco delle perimetrazioni da parte del competente ufficio. Un lungo iter, questo, che ha trovato la condivisione, almeno nelle linee guida, del consigliere del PD Fabrizio Mari, che comunque nell’occasione ha sottolineato come mancassero indici e criteri più precisi per essere concreti, realistici e trovare gli strumenti che siano di beneficio per la cittadinanza.

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La Città al Governo, allargando il tema alla sua complessità, ha chiesto di rivedere la sostenibilità dell’attuale PRG, visto che Grottaferrata – recita il testo del verbale - non è più in grado di reggere nuove edificazioni e che ci sono state urgenze che non hanno consentito alle amministrazioni di pianificare nel corso degli anni. In particolare la consigliera Rita Consoli ha asserito che occorre definire i criteri di applicazione e che occorre occuparsi del fulcro del problema, che bisognerebbe occuparsi delle linee per la salvaguardia della qualità di vita dei cittadini e rivedere anche gli atti già approvati quale il documento preliminare di indirizzo. E mentre Bosso (maggioranza) ha sottolineato che andrebbe definito e condiviso lo stesso fine, vale a dire prima di tutto valutare la consistenza volumetrica ancora attuabile, di nuovo la Consoli ha ribadito che alla base di quanto evidenziato da Bosso ci dovrebbe essere uno studio approfondito sulla fattibilità viaria nel rispetto della vigente normativa. L’edificabilità - è la sintesi - in grado di garantire la sostenibilità e la salvaguardia del territorio? Per questo Città al Governo si è dichiarata contraria al voto di un atto con evidenze di urgenza.
 
Paolucci (minoranza) ha condiviso invece gli indirizzi per una pianificazione concordata e ha domandato quali siano i margini per cui un’amministrazione possa dire sì o no a progetti già approvati o a diritti acquisiti dai privati. Il sindaco Andreotti, da par suo, ha fatto presente che è importante chiudere il discorso sulle perimetrazioni e procedere alla rigenerazione urbana dell’area, intervenire anche con indicazioni aggiornate sulle modalità estetiche delle costruzioni.
 
Ancora Città al Governo, per evidenziare le criticità urbanistiche trattate, ha portato ad esempio il progetto ‘Cartabrutta’, dicendo che la VAS di questo progetto non rientra nel merito e che se la Regione non ha fatto i dovuti controlli questi debbono essere fatti dall’amministrazione. Rita Consoli ha domandato dunque se dopo aver definito le perimetrazioni e le linee di indirizzo abbia ancora senso ha parlare di nuovo PRG. Per cui, a suo parere, occorre invertire l’ordine di intervento partendo dal PRG e dalla pianificazione, con la richiesta di trasformare le premesse dell’atto con uno di pianificazione nuova per poter dare agli uffici gli strumenti per la salvaguardia del territorio, aggiungendo che è importante trattare con celerità il piano preliminare di indirizzi.
 
Un dibattito che ci si augura sia andato avanti in questi giorni di Giugno, ma che denota, ancora una volta, il clima di difficoltà con cui Grottaferrata è chiamata a misurarsi rispetto alle scelte di sviluppo del territorio del futuro, con una grave compromissione di interi comparti della città in cui esiste una viabilità e una mobilità con picchi di crisi talvolta drammatici e notiamo un intero quartiere, quello di Pratone, che rischia di subire il colpo di grazia in quadro complessivo in cui sono evidenti criticità da risolvere e situazioni che decadono pericolosamente (ex Hotel Traiano, Mercato Coperto di Via Principe Amedeo, Ex Bazzica o Cavallino). La complessità di questi temi fa emergere un interrogativo enorme su quale strada intraprendere, visto che mentre si ragiona su cosa fare nuove palazzine e complessi edilizi sorgono e cambiano ulteriormente lo scenario.
 
La strada per le perimetrazioni, intanto, sembra essere stata tracciata, e dovrebbe andare in porto. Tuttavia il percorso per illuminare la via della Grottaferrata che sarà e quella pensata per i prossimi trent'anni è lunga e tortuosa. C’è da capire, infine, se anche gli sforzi attuali serviranno a recuperare una realtà che attualmente non ha una una vocazione territoriale precisa.


Commenti  

# civuoleunaordinanza 2018-06-16 08:53
che impedisca a I#solitinoti di ... non parlarne!
Eletti senza volontà e coraggio, non hanno mosso e RImosso un dito per cambiare. Hanno lasciato libertà di abuso, consumo seriale di suolo, di risorse naturali e vitali! Non male come epitaffio, per I#sempre dediti all'avere (potere) + che all'essere (al servizio).. anche questo è da prendere in considerazione.
Vedi Fabrizio se continuiamo a fare I#solitierrori, I#solitinoti stanno na' crema!
Dal prg al PUC, non è solo un cambio di acronimo, ma da anni, è un diverso e + corretto approccio. Se il prg si occupava di edificare e edificare, il Piano Urbanistico Comunale è lo strumento di " gestione " del territorio comunale. Tecnici "specializzati" in pianificazione urbanistica, geologi e avvocati x aggiornare e integrare, quello che non è possibile senza un cambiamento culturale, specialistico e ...di codice fiscale!
che bravi I#solitinoti specializzati a "gestire" solo se stessi!
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# Angelo Nero 2018-06-17 09:14
Il silenzio della maggioranza sull’urbanistica è da un lato terrificante, dall’altro comico..

Il presidente della commissione urbanistica Cocco non si esprime. O non sa cosa dire o se ne vergogna percdhé è davvero una persona perbene.

Si esprimono 2 consiglieri di minoranza, guarda caso imparentati tra di loro.

Il problema di Pratoni è molto semplice: se si vuole evitare la colata di cemento si approva una delibera di norme in salvaguardia e si trovano soluzioni diverse per quelle cubature: si spostano, si trasformano.. Se non lo si vuole fare è evidente che qualcosa d’altro c’e.

Di certo siamo governati da una classe politica integerrima e acuta, ma non è che il problema per il non avvio della procedura per un nuovo PRG sia proprio il conflitto d’interesse che la Legge vieta fino al IV grado di parentela dei consiglieri comunali?
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# èunaresponsabilità 2018-06-17 16:40
oggettiva e soggettiva il conflitto di interessi. Il traffico di influenze e di utilità.
Ecco perché chi è in queste condizioni, non si astiene dal candidarsi, dal partecipare alla redazione di pareri e linee guida o studi di fattibilità, alle commissioni, agli incontri con le parti sociali e categorie economiche, e meno che mai dal "partecipare" a qualsiasi votazione e a qualsiasi tipologia di voto..... anche la sola presenza ufficiale nel corso della votazione, per gli eletti e per la figure tecnico amministrative con interessi fino al 4° grado di parentela, di conflitti d'interessi associativi e professionali nello stesso comune..... è motivo di annullamento di qualsiasi atto, di ingenti danni erariali e di responsabilità penali gravi per coloro che consapevolmente VI partecipano!
Illuminante la sentenza del 2010 per Gtf del TAR del Lazio. Annullò gli atti e imputò di dolo i votanti la delibera 2008!
Questo non fa ridere!
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# grazieFabrizioe 2018-06-17 17:46
grazie redazione de ilmamilio.it!
La sintesi delle varie posizioni in merito a cosa fare e come farlo, rende palese e ingiustificabile l'operato in pensieri, opere e atti, il potenziale conflitto di interesse personale e professionale fino al 4°grado di parentela per coloro, una volta eletti e ritrovandosi in questa condizione, non si astenessero dal partecipare alla discussione..... come invece ilmamilio.it riporta imputandolo anche ad eletti e elette......è così?
Grazie Fabrizio
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# ROBERTO ANDREANI 2018-06-18 14:21
La VAS (Valutazione Ambientale Strategica) per la lottizzazione Consorzio Cartabrutta non è valida, va impugnata e va rifatta in modo corretto in quanto non risponde minimamente a quanto richiesto dal Documento di Scoping della Regione Lazio che prescrive che si debba tener conto dell'effetto cumulativo di tutto quello che il comune intende edificare nel territorio interessato. Non c'è traccia di richiesta al comune in tal senso.
- Il risultato della VAS Cartabrutta non è mai comparso sul sito web ufficiale della Regione Lazio, come deve avvenire per tutti i documenti prodotti dalla Regione. Si è scoperto, a posteriori, che era stato pubblicato su un Supplemento cartaceo del BUR (Bollettino Ufficiale della Regione) il cui contenuto, sfortunatamente, non compare sul sito web della regione. Ci sono responsabilità per omissione di atti di ufficio?
- Ultimo punto minore ma non trascurabile: ad una lettura anche superficiale del documento di VAS compaiono inverosimili refusi.
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