Altro incendio alla Barbuta nella notte, è il quinto questa settimana. Nel campo centinaia di tonnellate di rifiuti di ogni genere

CIAMPINO (cronaca) - Vigili del fuoco al lavoro per ore nella notte. In quell'area c'è di tutto: dall'eternit a scarti tossici di ogni genere

ilmamilio.it

Una lotta impari, senza quartiere: una lotta ingiusta perché è una sfida che se non cambiano le regole non si può vincere.

E' la lotta dei vigili del fuoco, gli unici a contrastare - per forza di cose - la giungla senza regole che è il campo rom della Barbuta, al confine tra Roma e Ciampino, a ridosso del Grande raccordo anulare e dell'aeroporto "Pastine".

Per la quinta volta solo in questa settimana i pompieri di Marino, poi supportati da altre squadre provenienti da varie zone della Capitale, sono dovuti intervenire nel campo nomadi per spegnere il rogo che era stato acceso al calar del sole.

Rifiuti di ogni genere che hanno costretto gli uomini dell'antincendio non solo ad indossare mascherine e dispositivi a protezione della propria incolumità, ma anche a chiamare in soccorso le ruspe utili per smassare le centinaia di tonnellate di rifiuti che i nomadi avevano ammassato per bruciarli.

Rifiuti di ogni tipo: dall'eternit agli oli, dai metali, alle gomme, plastiche, roba di ogni genere. Rifiuti tossici, nocivi, lasciati bruciare a pochi metri da dove vivono le famiglie dei nomadi, con i bambini che giocano ai bordi del grande rogo. Una colonna di fumo denso e scuro che si è sollevata, ancora una volta, per ore dal campo e che ha appestato una vasta zona della periferia e della provincia sud-orientale di Roma.

Scene da terzo mondo per le quali le istituzioni, da anni, da sempre, continuano a voltarsi dall'altra parte. E così gli unici a "combattere", inevitabilmente, continuano ad essere i vigili del fuoco. Pronti sempre ad ogni chiamata.

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