Astorre: "Il Governo? Curioso cambio di gergo politico. Il Pd? Ora un bagno di umiltà. Ma sulle Amministrative diciamo la nostra"

Pubblicato: Mercoledì, 06 Giugno 2018 - redazione politica

FRASCATI (politica) - Il senatore commenta la nascita del nuovo Esecutivo, l'imminente appuntamento elettorale e la crisi di maggioranza a Frascati

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Al secondo mandato da senatore del Partito democratico Bruno Astorre ieri ha votato "no" alla fiducia per il nuovo Governo targato Giuseppe Conte. Un no, ovviamente, scontato.

"Diciamo subito che chiamarlo Governo Conte è quasi improprio - dice Astorre - visto che sarebbe più giusto chiamarlo Governo Conte-Di Maio Salvini. Il primo elemento che balza all'occhio è il cambio di gergo politico, un cambio che fa molto piacere. Così da un Governo non eletto, siamo passati al "Governo di cambiamento", da inciucio a "contratto di Governo", dai voltagabbana siamo arrivati a coloro che hanno assunto la responsabilità di governare questo Paese. Ripeto: un cambiamento positivo. Particolare anche il fatto che non si parli del tradimento perpretrato dalla Lega, una Lega che ha rotto l'alleanza elettorale con Forza Italia, oggi chiaramente in opposizione e con Fratelli d'Italia, ancora in posizione neutrale. Curioso anche che non si ricordino i "mai con la Lega" urlati dai 5 stelle in campagna elettorale. Ma insomma, va bene così".

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Va bene così perché il campo del Partito democratico è tutto da rifare. "Parto dall'aprile 2016, quando il Pd in occasione del referendum sulle trivelle invitò i propri elettori (per evitare il raggiungimento di un quorum, ndr) ad andare al mare. Quella è stata probabilmente l'occasione nella quale si è creato il definitivo distacco tra il popolo di sinistra ed il Pd di Governo. Un errore, un enorme errore di arroganza e di supponenza".

"Adesso - prosegue il senatore dem - quello che serve è un grande e vero bagno di umiltà, di presa di responsabilità di riconoscimento degli errori fatti che sono stati tanti: la prima conseguenza è stata quella di vedere tanti elettori di centrosinistra affidare il proprio voto ai 5 stelle. Bisogna puntare ad una coalizione ampia, chiara, sul modello di quanto sta avvenendo nella Regione Lazio".

Passiamo al programma del Governo Conte. Cosa ne pensa Astorre? "Niente da dire sulla qualità e sullo spessore della persona. Giuseppe Conte si presenta bene ma la vera paura è che si possano creare presto frizioni con due leader forti di partito quali sono Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il programma di Governo è stata la "fiera dell'ovvio": lascia pensare il fatto che si sia sorvolato su temi importanti come la legge Fornero, la "flat tax" sulla quale si è detto davvero poco, il reddito di cittadinanza, l'articolo 18. Tutti temi che hanno riempito le pagine della campagna elettorale e per i quali ieri in Senato non sono state date indicazioni. La sensazione è che le riforme fatte dal Pd e che tanto sono state attaccate, sono servite soprattutto per fare campagna elettorale e non per diventare reali azioni di governo".

E ancora: "Non si è parlato affatto di infrastrutture, non si è parlato di Ilva, non si è parlato di Meridione che pure è il vero bacino elettorale del Movimento 5 stelle. Ho apprezzato però, tra gli altri, l'intervento sul tema dell'agricoltura della senatrice 5 stelle Elena Fattori, da rimarcare. Per noi e per il Pd sarà dunque una lunga traversata del deserto ma c'è tutto lo spazio politico per ricominciare".

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Capitolo elezioni Amministrative. "Domenica 10 giugno vanno al voto 7 milioni di italiani: generalmente mi aspetto una crescita della Lega, una tenuta del centrosinistra ed un Movimento 5 stelle in difficoltà. Spiego quest'ultimo passaggio: vedo i 5 stelle un po' meno forti per il fatto che molti di coloro che dal centrosinistra li hanno votati il 4 marzo, dopo l'accordo con la Lega possano non confermare quel voto ma anche perché si evidenziano molte spaccature nel Movimento come quelle che, ad esempio, hanno portato alla rottura con Fucci a Pomezia".

Al voto andranno due Comuni molto importanti. "Penso che a Pomezia e ancor più a Velletri il Pd ed il centrosinistra possano dire la loro. In entrambi i casi abbiamo due candidati molto validi come Stefano Mengozzi e Orlando Pocci e soprattutto a Velletri con una coalizione molto compatta sono certo che faremo bella figura. A Pomezia, dove il centrodestra è molto compatto, bisogna vedere quale sarà l'effetto della rottura tra il sindaco uscente Fabio Fucci ed i 5 stelle. Non meno importanti chiaramente gli appuntamenti elettorali di Valmontone, San Cesareo e Gallicano, altri Comuni nei quali sono certo che il Pd saprà tenere alta la testa".

L'ultimo passaggio di Bruno Astorre, originario di Colonna ma da tempo trapiantato a Frascati è proprio per la crisi di maggioranza che interessa Frascati (LEGGI). "Non voglio entrare nel merito della crisi che sta attraversando la maggioranza conclamata da quanto accaduto oggi. Mi chiedo solo: quando la squadra del sindaco Mastrosanti penserà finalmente a Frascati? Il degrado delle strade, delle fogne, dei parchi, delle periferie è talmente evidente che la sensazione è che il sindaco ed i suoi volino talmente alti da non vedere cosa succede in basso. Quando Mastrosanti ed i suoi smetteranno di portare avanti vendette contro chi c'era prima e inizieranno a pensare a Frascati? Curioso però è il fatto che questa maggioranza entri in crisi dopo neanche un anno di governo...".