Grottaferrata, sull'ex Cavallino i dubbi (e le certezze) dell'ex sindaco Giampiero Fontana

Pubblicato: Giovedì, 24 Maggio 2018 - redazione attualità

GROTTAFERRATA (politica) - Chiamato in causa nei giorni scorsi da un'associazione, l'ex primo cittadino ricostruisce l'intricata (ed irrisolta) vicenda

ilmamilio.it

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Dall'ex sindaco Giampiero Fontana riceviamo e pubblichiamo.

"Gentile redazione, mi riferisco all’articolo del 23 maggio u.s., pubblicato da “ilmamilio.it” tra le informazioni del Comune di Grottaferrata, riguardante l’immobile “Il Cavallino”, contenente dichiarazioni e proposte rese anche da un’associazione locale.

Poiché nell’articolo si chiama in causa la Giunta che mi onoravo di guidare quale Sindaco, ritengo opportuno chiarire – per amore della verità e per una corretta informazione alla Cittadinanza – l’esatto svolgimento di alcuni fatti richiamati.

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Nello specifico, l’articolo imputa erroneamente alla Giunta Fontana (per l’ennesima volta), un non meglio precisato intervento a causa del quale, si legge, “Il Cavallino” sarebbe stato chiuso per essere poi riassegnato al termine di un bando protrattosi a lungo.

Or dunque, come bene dovrebbe sapere Codesta Redazione, in primis nella persona del direttore e poi nell’autore dell’articolo, vista la corposa cronaca sull’argomento profusa in passato ed i ripetuti comunicati stampa che lo scrivente, anche da Sindaco, ha più volte diramato, le ragioni per il quale il citato immobile è stato chiuso non dipesero affatto dall’Amministrazione comunale in carica all’epoca.

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In particolare, l’11 maggio 2015, in occasione di una conferenza stampa pubblica, tenutasi nel sedime del predetto immobile, fu illustrato (oltre che distribuito alla stampa) un lungo comunicato nel quale si circostanziavano gli eventi, chiarendo lo svolgimento degli stessi (o pensando di farlo, visto che ancora oggi si continuano ad imputare alla Giunta Fontana responsabilità non sue…).

Nell’allegare copia di quel comunicato, quale parte integrante e sostanziale della presente lettera, ribadisco, auspicabilmente in via definitiva, che la chiusura del Cavallino fu decisa dal Commissario Straordinario, insediatosi nel maggio 2013 dopo le dimissioni del Sindaco Mori.

Riprova ne è la Delibera n. 89 del 12 dicembre 2013, assunta dal Commissario prefettizio nei poteri della Giunta comunale, con la quale egli:

  • verificava il mancato pagamento del canone locativo, da parte della Società “Il Cavallino di C.M. & C snc”, nel periodo 2008-2013, per un importo pari ad euro 96.480,00 oltre interessi e spese;
  • prendeva atto della necessità di procedere al recupero coattivo del citato importo, atteso che la Società, nonostante i formali solleciti inviati, non aveva saldato l’importo dovuto all’Amministrazione comunale;
  • autorizzava la costituzione in giudizio per morosità e l’avvio delle procedure per il recupero dei crediti e della disponibilità dell’immobile, incaricando un legale per l’accertamento giudiziale del credito vantato dal Comune.

Fu quella Delibera del 2013, pertanto, ad avviare la rescissione del contratto di locazione tra il Comune di Grottaferrata e la Società “Il Cavallino di C.M. & C snc”. Lo sfratto per morosità fu convalidato nel corso dell’udienza del 7 maggio 2014, fissando al 27 giugno 2014 il termine per il rilascio dell’immobile.

Lo scrivente è stato proclamato Sindaco il 10 giugno 2014, quindi dopo l’avvio giudiziale delle procedure di sfratto che, a quel punto, dovevano essere soltanto eseguite. Il competente Ufficiale Giudiziario, dopo la convalida del giudice, ha tentato due accessi all’immobile, l’ultimo dei quali in data 27 novembre 2014 con l’ausilio della Polizia Locale, degli Uffici Tecnico e Patrimonio comunali, alla presenza del legale del Comune di Grottaferrata e del legale della Società.

Nel predetto comunicato dell’11 maggio 2015, sono illustrati i successivi procedimenti che hanno interessato l’immobile sino a quella data.

In particolare, desidero altresì evidenziare che:

  • dopo la proclamazione nella carica di Sindaco, e sino a poco prima del secondo accesso dell’Ufficiale Giudiziario, si svolsero alcuni incontri con la Società titolare del contratto di locazione, volti a identificare possibili forme e tempi di rientro delle somme dovute all’Amministrazione comunale; durante tali incontri, lo scrivente ha sempre fornito ampia disponibilità a valutare eventuali piani di rientro, subordinatamente alla contestuale sottoscrizione di idoneo atto di garanzia a tutela del Comune in caso di eventuale inadempienza; inoltre, lo scrivente ha sempre precisato alla Società, ancorché fosse chiaro in termini di legge, che la rescissione contrattuale, disposta dal Giudice, era irrevocabile; ciononostante, la Società non produsse alcun piano di rientro concreto e sostenibile, oltre che garantito, e si giunse al recupero dell’immobile nel novembre del 2014;
  • il contratto di locazione rescisso anzitempo dal Giudice, scadeva comunque nel dicembre 2014; pertanto, le polemiche sollevate sui posti di lavoro perduti per effetto della chiusura forzosa dell’esercizio commerciale, sono assolutamente strumentali; la Società, e credo anche i dipendenti, era perfettamente a conoscenza di questo, così come del fatto che l’eventuale futuro gestore dell’immobile, ove diverso dalla Società “Il Cavallino di C.M. & C snc”, non era obbligato ad assumere le maestranze;
  • per tali ragioni, l’Amministrazione comunale pensò di inserire nel futuro bando, qualora possibile, prescrizioni o altre forme di impegno idonee a garantire la riassunzione dei dipendenti da parte di un eventuale diverso gestore;
  • il provvedimento di decadenza delle autorizzazioni commerciali (revoca delle licenze di somministrazione di alimenti, bevande ed alcolici), ai sensi della Legge regionale n. 21/2006, e quello di revoca dell’occupazione di suolo pubblico, disposti dal Comune nei confronti della Società “Il Cavallino di Campagna Mara & C snc”, oltre la rescissione del contratto ed il recupero dell’immobile, furono atti dovuti in conseguenza delle violazioni urbanistico-edilizie rilevate dall’Ufficio Tecnico comunale, comunicate il 5 dicembre 2014 dalla Polizia Locale all’Autorità Giudiziaria.

Ciò chiarito, spero in via definitiva, desidero ulteriormente approfondire quello che è accaduto dopo il recupero dell’immobile, almeno sino all’ottobre 2016, allorquando alcuni Consiglieri comunali di maggioranza hanno rassegnato le dimissioni insieme a quelli di minoranza, decidendo di porre fine alla mia esperienza da Sindaco, conclusasi – pertanto – non per le mie dimissioni bensì per deliberata scelta dei 6 Consiglieri di maggioranza e di chi ne ha armato la mano (lo ribadisco, spero anche qui in via definitiva, visto che in Città si continua a raccontare o a credere che fui io a decidere la fine dell’esperienza del Centrodestra al Governo di Grottaferrata).

Come ricordavo, dopo la rescissione del contratto, il recupero dell’immobile e la presa d’atto delle violazioni urbanistico-edilizie rilevate, furono avviati i procedimenti amministrativi per riportare l’edificio allo status quo ex ante (tra gli altri, abbattimento delle opere abusive e parziale ristrutturazione, financo all’accatastamento ed alla definizione della destinazione d’uso, che sino a quel momento non esisteva…), al fine di renderlo idoneo alla messa a bando per l’affidamento in gestione a nuovo soggetto.

Assumendomi la responsabilità di quanto affermo, come mia abitudine, voglio ricordare le pressioni di ogni genere operate sullo scrivente, anche da parte di alcuni Consiglieri comunali di maggioranza, affinché il bando fosse approntato in fretta, senza ben approfondire le condizioni e lo stato dei luoghi dell’intera area ove l’edificio sorge (quindi anche l’ampio terrazzo retrostante ed i locali sottostanti) ed acquisire ogni altra utile informazioni del caso.

Alcuni dei citati consiglieri, giunsero persino a contestare i lavori effettuati per rendere l’edificio idoneo alla messa a gara, sostenendo che si dovevano approvare subito le procedure di gara, accollando al futuro soggetto assegnatario la messa a norma dell’edificio.

Chiarii a tali Consiglieri, anche se a fatica, che ciò era impossibile, poiché non si poteva mettere a gara un immobile gravato da opere abusive (oltre la legge, avrebbe dovuto prevederlo il buonsenso…). E sostenni inoltre con fermezza la necessità di valutare l’ipotesi di coniugare la riassegnazione del “Cavallino” con un intervento complessivo sull’area circostante, visto l’importanza che avrebbe assunto un potenziale riassetto dello strategico punto di ingresso alla Città (come ammette anche l’Associazione che è intervenuta sull’argomento nell’articolo del 23 maggio scorso).

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Nonostante tali indirizzi, più volte ribaditi anche agli Assessori delegati ed agli Uffici competenti nel corso di varie riunioni ad hoc, il 23 febbraio 2016 appresi, proprio da “ilmamilio.it”, che il bando per la messa a gara del “Cavallino” era stato pubblicato. Ovviamente, avendo avuto conoscenza dalla stampa di un procedimento interno, peraltro su un argomento delicato e complesso, oltre che molto “attenzionato”, qual’era “Il Cavallino”, rimasi stupito e convocai immediatamente i Responsabili politici ed amministrativi.

Mi fu detto che vi sarebbero stati non meglio precisati indirizzi forniti dall’Assessore delegato (a me sconosciuti) e che, pertanto, si era proceduto a redigere e pubblicare il bando di gara, anche nella considerazione che tenere fermo l’immobile comportava un mancato introito per il Comune (paradossale tale motivazione, ancorché legittima, alla luce del fatto che il Comune non aveva riscosso, per anni, i canoni i canoni di locazione e quelli occupazione del suolo pubblico – cfr. la Relazione della Commissione d’Indagine, istituita con Delibera di Consiglio comunale n. 33 dell’11 novembre 2014 “in merito al patrimonio dato in concessione onerosa a terzi”, disponibile sul sito web comunale alla voce “trasparenza”, ed inviata con lettera prot. n. 26758 del 25 agosto 2015, alla Procura Regionale della Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri).

Ulteriore annotazione: nel bando pubblicato, non vi era traccia di possibili forme atte a garantire o a promuovere la riassunzione dei dipendenti della Società “Il Cavallino di Campagna Mara & C snc”.

Preso atto di quanto accaduto, e non conoscendo a fondo il bando che, in ogni caso, si limitava a mettere a gara solo l’immobile e parte dell’area esterna pertinenziale, mi riservai di valutare ogni eventuale azione discendente dalle mie prerogative di Sindaco, benché consapevole che, oramai, la pubblicazione era avvenuta.

Accadde poi che un soggetto terzo impugnò il bando, lamentando presunte inadempienze procedurali. La conseguente costituzione in giudizio del Comune, comportò la sospensione delle procedure di gara e l’inevitabile prolungamento dei tempi di aggiudicazione, in attesa del pronunciamento del Tribunale.

Il giudizio si concluse favorevolmente per il Comune poco prima del 14 ottobre 2016, allorquando cadde la Giunta per le dimissioni della maggioranza del Consiglio comunale. Tant’è vero che il 7 novembre 2016 l’immobile fu aggiudicato.

Prescindendo dai fatti avvenuti dopo il 14 ottobre, che non posso conoscere essendo decaduto dalla carica di Sindaco, è palese che, in presenza dei presupposti, l’aggiudicazione della gara sarebbe avvenuta comunque. Ciò, per sottolineare che non vi fu alcun prodigioso intervento della gestione commissariale, come invece scritto e declamato da più parti.

Più semplicemente, il bando fu portato a conclusione.

Da ultimo, appare incomprensibile il fatto che l’immobile, seppur aggiudicato, a distanza di ben 17 mesi è tuttora inutilizzato ed in grave stato di abbandono e degrado, con l’area circostante delimitata da transenne ed interdetta al transito, inclusa la terrazza retrostante l’edificio.

Secondo gli atti reperibili dal sito web comunale, traendo spunto dalla Delibera di Consiglio comunale n. 20 del 30 ottobre 2017 avente per oggetto “Risposta ad interrogazioni”, si apprende che:

  • l’immobile “Il Cavallino” è stato aggiudicato, in via definitiva, il 24 gennaio 2017;
  • il Commissario Straordinario, a seguito di relazione tecnica, in data 13 marzo 2017 ha emanato l’ordinanza n. 9171/6/5 di chiusura immediata, per inagibilità, dei locali siti in Via dell’Artigianato, ossia nella parte sottostante alla terrazza posteriore all’edificio ed all’edificio medesimo, ritenuta abbisognevole di interventi di consolidamento e messa in sicurezza in esito agli eventi sismici di fine ottobre 2016;
  • la Società aggiudicataria della gestione dell’immobile, con pratica edilizia n. 280/2017 prot. n. 24308 del 7 luglio 2017, ha chiesto un permesso di costruire per ristrutturazione dell’edificio;
  • il Comune, al fine di meglio esaminare l’intervento edilizio chiesto dalla Società, verificandone la compatibilità con le opere di consolidamento e messa in sicurezza di cui alla citata ordinanza, eventualmente effettuate anche con tempistiche diverse, avrebbe convenuto con la Società di svolgere i necessari approfondimenti:
  • la Società, in data 19 settembre 2017, ha presentato un relazione tecnica sull’esito di sondaggi riferiti ai predetti locali di Via dell’Artigianato, di proprietà comunale; detta relazione è stata sottoposta la tecnico che aveva redatto il rapporto propedeutico all’ordinanza del Commissario Straordinario. Il tecnico avrebbe verificato la veridicità di tale relazione, convenendo che la ristrutturazione dell’edificio “Il Cavallino” può realizzarsi tramite una struttura con fondazione su pali;
  • alla data del 27 ottobre 2017, gli aspetti tecnici sarebbero stati chiariti per trovare successiva esplicitazione negli elaborati di progetto ai fini dell’eventuale rilascio del permesso di costruire alla Società, previa acquisizione della relativa autorizzazione paesaggistica.

Ad oggi, come detto, l’immobile è inutilizzato, abbandonato e in condizioni di degrado, oltre che transennato per ragioni di sicurezza.

Non sono a conoscenza se in Consiglio comunale, dopo il 30 ottobre 2017, siano state fatte richieste o raccomandazioni sull’argomento, tanto al Sindaco quanto all’Assessore al Patrimonio.

Sembrerebbe che non vi siano ulteriori atti di sindacato ispettivo (interrogazioni/interpellanze) o di indirizzo (mozioni, proposte di delibera) prodotti quantomeno dalla minoranza.

Certo è che, rileggendo quanto accaduto dopo il 7 novembre 2016, specie l’interrogazione di cui sopra (in particolare la risposta a firma del Sindaco), sorgono alcuni interrogativi.

Possibile che gli Uffici comunali, nella (incomprensibile, oltre che apparentemente immotivata) fretta di emanare il bando, nel febbraio 2016, non abbiano opportunamente verificato l’eventuale esistenza di inagibilità rispetto al sito in cui sorge l’edificio messo a bando e le aree esterne di pertinenza?

Perché il 24 gennaio 2017 è stata formalizzata l’aggiudicazione definitiva, non tenendo conto delle possibili conseguenze del sisma di fine ottobre 2016, ricordando che l’Amministrazione comunale, dopo tale evento sismico, aveva dichiarato di aver effettuato ricognizione di tutti gli immobili comunali, ai fini della verifica di agibilità?

Dopo l’ordinanza del Commissario prefettizio, si poteva revocare/sospendere tale aggiudicazione? È quantomeno anomalo che la Società aggiudicataria non abbia chiesto una sospensione del canone e continui a pagare diverse migliaia di euro, pur non utilizzando il sito.

La richiesta di permesso di costruire della Società in cosa consiste? È richiesto anche un ampliamento delle attuali cubature?

L’aggiudicazione definitiva dell’immobile risale al 24 gennaio 2017, l’ordinanza del Commissario al 13 marzo 2017, la richiesta di permesso di costruire al 7 luglio 2017: com’è possibile che la Società abbia sottoscritto l’aggiudicazione definitiva dell’immobile in locazione, non lo utilizzi e, soltanto sei mesi dopo, abbia presentato una richiesta di permesso di costruire, peraltro dopo l’emanazione dell’ordinanza di inagibilità? La Società era a conoscenza della intervenuta inagibilità?

La Società ha presentato gli elaborati di progetto esplicativi della richiesta di permesso di costruire, come annunciato dal Sindaco il 27 ottobre 2017? In caso affermativo, cosa prevedono? E inoltre, è stata chiesta l’annunciata autorizzazione paesaggistica?

Molti gli ulteriori interrogativi che potrebbero porsi, visto che, a distanza di quasi un anno e mezzo dal 7 novembre 2016, allorquando i detrattori della Giunta Fontana esultavano e inneggiavano al Commissario prefettizio, la triste realtà è quella che si vede passando, quotidianamente, davanti all’area ove sorge l’immobile “Il Cavallino”.

Triste realtà, anch’essa accompagnata, come tutta un’altra serie di questioni, dal sordo silenzio di chi potrebbe (anzi, dovrebbe), sollecitare la Giunta a chiarire i termini della vicenda.

Cordialmente, Giampiero Fontana".


Commenti  

# daidaidaidaidaidai 2018-05-25 05:24
..."io ho fatto questo" & "io non ho fatto questo" quanto durerà questa stucchevole rappresentazione delle LORO verità?
Letto con stupore i controcommenti di un ex con il 2°commissariamento nella sua sporta, ecco che un altro ex con il 1° & 4° commissariamento nella sia sorta ...... STRAcontroreplicaSTRArisentito come se il fallimento politico fosse imputabile ad altri :eek: :oops: :oops: :eek:
per la cronaca dal 1998 al 2016 = 18 anni, grazie alle dx e alle sx, il Cittadino ha subito 4 commissariamenti. Un primato che ben pochi paesi possono vantare. Quello che indigna i pessimisti "bene informati" è il negazionismo parolaio senza assunzione di responsabilità 8) :-* ;-)
!!!!!un dubbio ci assale: ma non è che il loro "movimento" è SOLO quello della loro bocca e quello delle loro dita sulla tastiera?
questa è depressione grillina!
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# Giampiero Fontana 2018-05-25 13:54
Egregio anonimo dall’onomatopeico pseudonimo.
Il qualunquismo che trasuda dal suo “pensiero” conferma, ove ce ne fosse bisogno, il suo aprioristico rifiuto di comprendere le altrui dichiarazioni, lette attraverso le lenti dell’odio sociale, dell’ideologia e dell’arrogante, quanto narcisistico manicheismo di cui lei è preda.
Contrariamente a quanto lei balbetta, io rivendico (pubblicamente, mettendoci la faccia) ciò che è da attribuire alla Giunta che mi onoro di aver guidato.
Rivendico di aver recuperato un immobile comunale, quindi dei Cittadini, che da anni veniva utilizzato gratuitamente, benché esistesse un canone di locazione ed un canone di occupazione di suolo pubblico. Un immobile che palesava, da una vita, vistosi interventi edilizi abusivi, come infatti è stato poi riscontrato in sede di recupero dell’edificio.
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# Giampiero Fontana 2018-05-25 13:55
(segue)
Un immobile frequentato dall’intera “classe politica” nonché dall’”intellighenzia” criptense, pur nella consapevolezza delle prolungate inadempienze verso l’amministrazione comunale e di tutto il resto (probabilmente anche lei era uno degli abitudinari frequentatori).
Rivendico di aver chiesto ed ottenuto che il Consiglio comunale istituisse una Commissione d’Indagine sul patrimonio comunale dato in gestione onerosa (si legga ciò che è emerso nella Relazione finale della Commissione, disponibile sul sito web del Comune, come ho indicato nella mia lettera aperta, poi ne parliamo…).
Negazionista parolaio è chi, come lei, è aduso a “buttarla in caciara”, tentando di spostare su altre tematiche il focus da riservare al tema oggetto di discussione, nel nostro caso lo stato dell’immobile “Il Cavallino”, che, evidentemente, non vuole o non sa affrontare.
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# Giampiero Fontana 2018-05-25 13:57
(segue)
La invito a confrontarsi pubblicamente sull’argomento e su qualunque altra tematica, incluse le cause dei commissariamenti che ha subito il Comune di Grottaferrata nel tempo.
Spero trovi il coraggio di mostrarsi, assumendosi le sue responsabilità.
In caso contrario, sarò io ad essere assalito da un dubbio tremendo, ossia che lei faceva parte del coro che inveiva contro l’amministrazione comunale, accusandola di voler distruggere il commercio, di mandare all’aria posti di lavoro, di uccidere la libera iniziativa, a fronte del recupero forzoso del “Cavallino” per le centinaia di migliaia di euro di pagamenti elusi nel tempo (soldi dei Cittadini, è sempre bene ricordarlo…).
E sono altresì certo che lei faceva parte delle comari gracchianti, sempre pronte ad evidenziare ogni spillo fuori posto durante la mia sindacatura.
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# Giampiero Fontana 2018-05-25 13:57
(segue)
Come, ne sono più che convinto, lei riempie l’attuale e folta platea degli impavidi leoni da tastiera, pugnaci col mouse (non so se comprende il termine…) ma assolutamente omertosi nell’impegno pubblico.
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# #cavaliere nero 2018-05-25 16:38
Il problema c'è e qui nessuno fa niente. E' possibile che nel silenzio si produca qualche soluzione che faccia del bene solo a pochi e non hai cittadini?
Però se quelli che hanno commentato avessero richiesto l'intervento del fenomenale consigliere del M5S egli e il suo gruppo di spessore avrebbero fornito la soluzione. Hanno idee , danno al cioccolata, fanno i picnic e quant'altro. Sono fortissimi: chiedete il loro intervento in consiglio comunale.
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