Migranti, con il nuovo governo cambiano le strategie. Hub, Cas e Sprar nei Castelli verso chiusure e ridimensionamenti?

Pubblicato: Martedì, 22 Maggio 2018 - Fabrizio Giusti

CASTELLI ROMANI (attualità) – Il nuovo governo verso i centri di identificazione regionale

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“Immigrazione: rimpatri e stop al business”. Questa la sintesi adottata dal contratto di governo firmato Lega-M5S. Il che vuol dire che se gli intenti andranno in porto tutta la gestione del flusso migratorio in Italia andrà corretta e rivista. Compresa, ovviamente, quella già in atto nei Castelli Romani, dove sono in procinto di partire alcuni progetti per lo Sprar, sono attivi Cas e un Hub come quello di Rocca di Papa. Tutte queste strutture oggi sono a rischio chiusura o ridimensionamento.

Nel contratto del nuovo governo giallo-verde si ribadisce infatti la necessità di aumentare i rimpatri, controllare le frontiere e rafforzare accordi di collaborazione internazionale per fermare le partenze. Le procedure per la verifica del diritto allo status di rifugiato o la sua revoca saranno rese “certe e veloci”, anche mediante l’adozione di procedure accelerate e/o di frontiera, l’individuazione dei Paesi sicuri di origine e provenienza, la protezione all’interno del Paese di origine. “La valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione internazionale – è scritto ancora nell’accordo - deve avvenire nei Paesi di origine o di transito, col supporto delle Agenzie europee, in strutture che garantiscano la piena tutela dei diritti umani. Inoltre riteniamo che si debbano implementare gli accordi bilaterali, sia da parte dell’Italia sia da parte dell’Unione europea, con i Paesi terzi, sia di transito che di origine, in modo da rendere chiare e rapide le procedure di rimpatrio”.

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La novità, in questo senso, dovrebbe essere l’individuazione di sedi di permanenza temporanea finalizzate al rimpatrio, con almeno una sede per ogni regione, previo accordo con la Regione medesima, e con una capienza sufficiente per tutti gli immigrati irregolari, presenti e rintracciati sul territorio nazionale, garantendo la tutela dei diritti umani”. Secondo Lega e 5 Stelle ad oggi sarebbero circa 500 mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio e, pertanto – si legge nel documento - “una seria ed efficace politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria”. La nascita dei centri di identificazione potrebbe portare sostanzialmente, anche contestualmente ad un previsto (e già in atto) decremento degli sbarchi, alla chiusura di molti centri di smistamento o di accoglienza visto che l’attenzione sarà incentrata sulla effettiva identità di rifugiato, con un conseguente giro di vite su tutta quella migrazione definita ‘economica’. Cas, Hub e progetti Sprar nella zona dei Castelli Romani potrebbero dunque subire un ridimensionamento di finanziamenti, nonché la chiusura vera e propria di alcuni centri.

Un argomento che sicuramente terrà banco nei prossimi mesi.

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