Il Centro di salute mentale di Frascati celebra i 40 anni della legge Basaglia. Ai Castelli circa 25mila casi seguiti all'anno - FOTO & VIDEO

Pubblicato: Domenica, 13 Maggio 2018 - Marco Caroni

csm frascati1FRASCATI (attualità) - Questa mattina la toccante manifestazione in piazza del Mercato. Il direttore del Dipartimento Marco D'Alema: "Risorse ridotte quasi oltre il limite della sostenibilità"

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Una manifestazione, in piazza del Mercato, proprio come avvenuto in molte altre città italiane, nel giorno del quarantesimo anniversario dell'approvazione della legge 180, la legga Basaglia, che io 13 maggio 1978 abolì i manicomi.

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dalema marcoOrganizzato dal Centro di salute mentale di Frascati, in collaborazione con l'associazione Alchimia, il sit-in ha richiamato l'attenzione e l'interesse dei cittadini: tutti disposti in cerchio, a leggere frasi sulla follia, sulle malattie mentali e sull'integrazione. Un momento particolarmente toccante per far toccare con viva mano alla città le difficoltà, le realtà delle persone con disagio mentale.

"I numeri parlano chiaro - spiega Marco D'Alema, direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl Rm6 -: ogni anno seguiamo circa 9mila adulti e tra i 6-7mila minori: a questi bisogna aggiungere circa 6-7mila persone affette da dipendenze patologiche come la tossicodipendenza e la ludopatia. Questi sono solo i numeri che riguardano quanto emerge. Si stima che tra il 5 e l'8% della popolazione soffra di patologie mentali e dunque nel territorio della Rm6 ci sarebbero almeno 50mila potenziali pazienti dei nostri servizi che però, come detto, interessano circa a metà di questo totale".

Solo al "San Sebestiano" di Frascati, dove si trova il reparto di Psichiatria del distretto 6-1, sono 1.800 le cartelle attive per un archivio che però presenta oltre 10mila cartelle.

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Drammatica la situazione delle risorse disponibili. "Le risorse - spiega ancora il dottor D'Alema - si stanno riducendo quasi oltre il limite della sostenibilità. Questo significa che la possibilità di fornire livelli assistenziali accettabili è fortemente a rischio. Per fortuna c'è una rete di associazioni e volontari che supporta il nostro lavoro ma c'è anche la capacità attiva degli stessi pazienti che, di fatto, in alcuni casi diventano operatori aggiunti per la loro capacità di interagire meglio con altri pazienti psichiatrici".

Una realtà che dunque interessa decine di migliaia di famiglie solo ai Castelli romani.

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