Ariccia, gli Sfaccendati rendono omaggio a Debussy per il centenario della morte con Ciammarughi

Pubblicato: Martedì, 08 Maggio 2018 - Luca Priori

 

ARICCIA (eventi) - Apprezzata l'esibizione

ilmamilio.it 

La Sala Maestra di Palazzo Chigi ha reso omaggio, domenica scorsa 6 maggio, con il pianista Luca Ciammarughi a Claude Debussy in occasione del centenario della sua morte. L’eleganza e la raffinatezza della musica francese hanno risuonato all’interno dello storico palazzo ariccino.  Il concerto si è aperto con l’AllemandeGavotte et Doubles di Jean-Philippe Rameau, alle radici clavicembalistiche francesi del pianismo di Debussy. A seguire, dalla prima serie delle Images, l’Hommage a Rameau con cui Debussy voleva appunto sottolineare l’autonomia della musica francese dalla prestigiosa creatività della musica tedesca e manifestare la propria avversione al diffondersi in Francia della moda wagneriana. Il musicista, musicologo e conduttore radiofonico Luca Ciammarughi ha poi suonato Récueillement di Jean Cras, brano ispirato ad una poesia di Baudelaire ed evocativa del raccoglimento notturno. Autore in cui si ritrovano alcuni degli aspetti di Debussy, ma che ha comunque mantenuto una sua originalità, Cras non fu solo musicista ma anche ufficiale di marina: egli componeva durante la notte ispirandosi ai luoghi in cui si trovava. E di nuovo Claude Debussy con un pezzo raro e poco suonato del suo repertorio, in quanto scoperto solo negli anni ’70: Images oubliées (Lent – Souvenirs du Louvre – Quelques aspects de “Nous n’irons plus au bois”).

È una composizione giovanile di un Debussy 32enne, figlia della Grande Esposizione di Parigi del 1889, durante la quale l’artista ascoltò musica orientale. Non è casuale come in questo brano si trovino elementi innovativi che portarono il musicista ad uscire dall’impasse in cui stagnava la musica transalpina. Luca Ciammarughi ha poi regalato scorci sulla musica francese con Déodat de Sévérac, scoperto da Aldo Ciccolini, e con gli spunti folkloristici iberici di Manuel de Falla che di fatto ha riprodotto attraverso il pianoforte il suono della chitarra. Spazio anche all’Italia nel recital di Ciammarughi con Alfredo Casella. Fra i meriti di quest’ultimo quello di aver riscoperto la musica antica italiana come quella di Antonio Vivaldi. Alfredo Casella studiò anche a Parigi e fu questa un’esperienza che lo arricchì molto tanto che nella sua musica troviamo un’espansione melodica italiana accompagnata dalla raffinatezza tipicamente francese. Il concerto si è chiuso con la raccoltaChildren’s Corner , che Claude Debussy dedicò alla figlia, all’interno della quale troviamo anche degli accenni al Jazz. In questo senso Debussy si conferma fra i più grandi rivoluzionari di fine ‘800 inizio ‘900.

A grande richiesta del pubblico presente, molto partecipe ed entusiasta delle sue capacità interpretative e dei suoi racconti musicologici e storici,  Luca Ciammarughi ha eseguito come bis il Valzer di Nino Rota tratto dal film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, prodotto cinematografico di grande successo e girato in grande parte al Palazzo Chigi di Ariccia. Partecipe ed entusiasta è stato anche il pubblico di giovani, provenienti dalla Scuola Media “Cesare Pavese” di San Cesareo, che affollavano la Sala Maestra per la Lezione/Concerto di lunedì 7 maggio: un incontro in cui Luca Ciammarughi è riuscito a coinvolgere il giovane uditorio con esempi musicali, racconti, domande e risposte e, per finire, il rilascio di tantissimi autografi agli emozionati Studenti.

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