Oxford University: con una dieta vegana si risparmierebbero 8,1 milioni di morti

Pubblicato: Martedì, 17 Aprile 2018 - redazione attualità

vegetarianoFRASCATI (benessere) - Uno studio della prestigiosa università britannica evidenzia i rischi per un uso eccessivo di carne

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Qualcuno storcerà il naso, ma ormai sono anni che viene sottolineata l’importanza di una alimentazione vegetariana/vegana. I motivi per promuovere una dieta vegetariana sono di natura molto varia. Etici, ecologici e salutistici. Senza parlare del fatto che, negli ultimi anni, i medici ormai riconoscono i danni operati sull’organismo da un regime carnico, non sarà un caso se i mistici di tutte le religioni, a partire dalle monache e dai monaci, cattolici e ortodossi, passando per i sufi dell’islam e i cabalisti dell’ebraismo, per non parlare degli indiani e degli orientali in generale, hanno scelto un regime vegetariano, e talvolta vegano.

Pochi giorni fa uno studio della Oxford university pubblicato dalla rivista Pnas, che ha calcolato anche i risparmi in termini economici che si otterrebbero, parla chiaro:

se tutto il mondo adottasse una dieta strettamente vegana si risparmierebbero 8,1 milioni di morti premature da qui al 2050, ma anche un cambiamento minore che limiti il consumo di carni rosse a circa 300 grammi alla settimana ne eviterebbe più di 5 milioni.

I ricercatori hanno elaborato quattro diversi scenari, uno di 'business as usual' in cui si mantengono le attuali tendenze in termini di dieta, uno in cui si limita la carne a 300 grammi a settimana aumentando l'apporto di frutta e verdura, uno strettamente vegetariano e uno vegano. Il maggior guadagno in termini di vite salvate, soprattutto per le minori malattie cardiovascolari ma anche per tumori e patologie legate all'obesità, verrebbe appunto dalla dieta vegana, seguita dalla vegetariana (7,4 milioni di morti risparmiate). Queste due permetterebbero anche i maggiori vantaggi in termini di riduzione delle emissioni, del 63% per la dieta vegetariana e del 70% per la vegana, mentre quella 'moderatamente carnivora' le ridurrebbe del 30%. I benefici economici per i sistemi sanitari andrebbero dai 700 ai mille miliardi di dollari l'anno.

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"Le diete sbilanciate, con un consumo eccessivo di carne, sono responsabili del maggior peso globale in termini di perdita di salute - affermano gli autori -. Allo stesso tempo il sistema alimentare è responsabile di più di un quarto delle emissioni, ed è una delle forze principali che spingono i cambiamenti climatici". Già negli anni 90 veniva più volte sottolineato il beneficio di una dieta vegetariana. Un’ indagine pubblicata sull'American Journal of Clinical Nutrition, confermava già quanto le diete basate su frutta e verdura possono significativamente contribuire a migliorare la salute del cuore. Chi segue una dieta vegetariana, non solo è più ottimista, ma scongiura anche il rischio di malattie cardiache ben del 32% rispetto a chi mangia carne e pesce. L'analisi coinvolse 45.000 volontari provenienti da Inghilterra e Scozia, arruolati nel corso degli anni '90 e seguiti per 11 anni, dell'European Prospective Investigation del Cancer and Nutrition (EPIC)-Oxford study, di cui il 34% erano vegetariani. Una così significativa rappresentanza di vegetariani è rara negli studi di questo tipo ed è stata la chiave vincente per effettuare stime più precise dei rischi relativi ai due diversi gruppi. Dopo aver sottoposto ai volontari questionari specifici e aver escluso fattori quali l'età, il fumo, l'assunzione di alcol, l'attività fisica, il livello di istruzione e il background socio-economico, i risultati hanno mostrato chiaramente che il rischio di malattie cardiache nei vegetariani è di circa un terzo inferiore rispetto ai non-vegetariani. Durante il follow-up, 169 persone sono morte a causa di malattie cardiache, mentre 1.066 sono state ricoverate in ospedale per problemi cardiovascolari. Tra questi casi, la maggior parte erano onnivori e non vegetariani. Questo perché coloro che seguivano una dieta priva di carne e pesce, in genere, aveva indici di massa corporea (BMI) più bassi e meno casi di diabete, oltre ai livelli di colesterolo di gran lunga più bassi e una pressione sanguigna più regolare. Vi sono, tuttavia, tre diverse categorie di vegetariani: i vegani non mangiano nessun tipo di carne, pollame, pesce, uova e latticini. Fondamentalmente, i vegani non mangiano nessun alimento che contenga derivati animali. I latto-vegetariani non mangiano carne, pollame e uova o qualsiasi cosa che contenga questi elementi. I latto-vegetariani, tuttavia, mangiano latticini come yogurt, burro, latte e formaggio. Infine, i latto-ovo-vegetariani non mangiano carne, pesce o pollame, ma mangiano latticini e uova.

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L’insegnante Marco Staffiero (nome spirituale Ardas Sadhana Singh) è insegnante certificato di Kundalini Yoga, il suo diploma è riconosciuto a livello internazionale dal KRI (Kundalini Research Institute) e dall’IKYTA (International Kundalini Yoga Teacher Associations) e a livello nazionale  dalla UISP – Area Discipline Orientali. Ha seguito il corso di formazione insegnanti con Guru Shabad De Santis, il primo insegnante di Kundalini Yoga in Italia, presso il centro Yogi Bhajan Akhara, a Roma. Attualmente insegna a Frascati, Grottaferrata, Ariccia, Pomezia e Roma. Nel corso degli ultimi anni ha rivolto grande attenzione verso le discipline olistiche e le medicine alternative, la sana alimentazione e il benessere psico-fisico. Ha una laurea in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali e dal 2009 è iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio. Approfondisce come giornalista e studioso diverse tematiche, che riguardano anche i fenomeni dello stress e dell’ansia nel nostro tempo. Collabora attualmente on line con “Il Giornale dello Yoga“ .

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