A tutto 'Sprar': tra Frascati, Grottaferrata, Genzano e Marino in arrivo oltre 280 migranti. I Comuni si preparano

Pubblicato: Lunedì, 16 Aprile 2018 - Fabrizio Giusti

CASTELLI ROMANI (attualità) – Varie amministrazioni hanno aderito al progetto. Cambia la mappa dell’integrazione. A Rocca di Papa ancora attivo l’Hub da 500 ospiti

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Le delibere ci sono e i progetti sono in fase di preparazione o ultimazione (a seconda dei casi specifici), ma i numeri sembrano essere certi: 280-300 migranti circa sono in arrivo nei prossimi mesi tra Grottaferrata, Frascati, Genzano e Marino, ovvero le quattro amministrazioni che hanno aderito al progetto per rifugiati e richiedenti asilo denominato ‘Sprar’. A Grottaferrata saranno 74, a Frascati 81 a Genzano più meno la stessa cifra, a Marino almeno 50. Se le delibere fin qui approvate dalle singole amministrazioni saranno portate a compimento il territorio tuscolano dei Castelli Romani, compresa Rocca di Papa con il suo Hub ‘Mondo Migliore’ da circa 500 ospiti, gestirà complessivamente una cifra intorno alle 800 persone.

Il regime dell’accoglienza sta entrando quindi nel culmine della sua operatività, con le conseguenze politiche che già sono in atto. Mentre a Grottaferrata si discute da mesi del caso ed è nato un Comitato che sta contestando fortemente il progetto, a Frascati la notizia è di fresca data. A Genzano, invece, tutto è stato predisposto per l’attuazione del piano. A Marino sono attive cinque strutture di prima accoglienza C.A.S gestite da tre associazioni, che ospitano 162 beneficiari. A fronte di questo numero, dal Comune è stato rilasciato un Nulla Osta ad una delle associazioni per accogliere in qualità di SPRAR 50 beneficiari inviati direttamente dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, consentendo di far scattare la cosiddetta ‘clausola di salvaguardia’. Pochi giorni fa i consiglieri di minoranza Sabrina Minucci, Stefano Cecchi, Cinzia Lapunzina e Remo Pisani hanno inviato al prefetto di Roma Paola Basilone una lettera per ottenere risposte e cenni di chiarezza sulla vicenda.

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Va chiarito che la tipologia di migranti che sarà ospitata tra Grottaferrata, Genzano, Frascati e Marino, a differenza di Rocca di Papa dove la logistica e la progettualità della struttura è differente, è stata già individuata: nuclei familiari, anche monoparentali. Un’accoglienza mirata, dunque, che però non ha mancato già di attrarre verso di sé contestazioni. Sia a Grottaferrata che a Frascati, ad esempio, è stato contestato il fatto che le delibere di adesione siano state ‘calate dall’alto’, cioè senza un preesistente dibattito nella città e tra le forze politiche presenti in consiglio. Questo ha determinato più in particolare a Grottfaerrata una serie di polemiche infinite che sono durate per ben sei mesi, senza che l’amministrazione del sindaco Andreotti abbia dato una spiegazione sul caso. Solo recentemente, dopo una raccolta di firme e decine di interventi di sollecito, la vicenda è approdata in consiglio comunale grazie ad una mozione di una forza di minoranza. Un paradosso, nonché una scelta comunicativa errata. Frascati, dal canto suo, ha quanto meno annunciato la novità tramite un comunicato stampa (Grottaferrata, quando ha approvato la delibera nel novembre del 2017, neanche quello). Genzano, in modo più partecipativo, ha provato e tentato un’altra strada allargando la discussione nelle assemblee pubbliche e attraverso il confronto in aula consiliare.

Ovviamente, in questa analisi di previsione per la zona dei Castelli Romani, tutto è subordinato alla capcità di successo dei bandi, delle progettazioni, delle richieste, dei finanziamenti e delle capacità alloggiative nei singoli comuni. Perché uno Sprar, si badi bene, è fondato sull'accoglienza diffusa e non concentrata in edifici capienti o spazi di assorbimento per grandi quantità. Altro aspetto non trascurabile: la fase di preperazione ed attuazione durerà mesi. Una volta partita l'inizitiva, la sua gestione varierà tra i due e i tre anni (a Grottaferrata, ad esempio, dal 2018 al 2021). Ultima e non secondaria conseguenza: tutti i territori sotto 'tutela Sprar' non correranno il rischio di essere individuati per l'organizzazine di un Cas.

Esiste la probabilità, ora, che tutte le forze contrarie alla scelte di assorbimento delle quote migranti facciano cartello e si uniscano in un coordinamento più ampio e territoriale. In questo senso dei segnali già ci sono stati, ma è ancora presto per dire se il fronte dei consiglieri comunali, delle forze politiche avverse e dei Comitati inizierà a concordare iniziative comuni per opporsi alle delibere e alle opzioni politiche promosse dalle varie amministrazioni a guida civica e M5S. Non è escluso, a questo punto, che venga giocata la carta della troppa concetranzione di centri nello spazio limitato di un territorio di quattro paesi (cinque con Rocca di Papa).

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