Furti di sonde ecografiche a Frascati e in mezza Italia, condannati titolari di una ditta di Casoria

Pubblicato: Domenica, 15 Aprile 2018 - redazione cronaca

LUCCA (cronaca) - I circa 50 colpi, per i quali erano già stati condannati gli esecutori materiali, erano stati compiuti tra il 2011 e il 2012 anche a Roma. Le apparecchiature rigenerate finivano negli ospedali di Europa e Medio Oriente

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Una lunghissima scia di furti di sonde ecografiche e di piccole apparecchiature ospedaliere di vario tipo compiuti tra la fine del 2011 ed i primi dei mesi del 2012. Furti compiuti negli ospedali di mezza Italia, con la Toscana vittima preferita ma colpi erano stati messi a segno anche a Fano, Forlì, Bologna, Bentivoglio, Vallo della Lucania, Novara, Agropoli, Napoli, Bari, Rimini, Pavia, Roma, Ferrara, Budrio, Ravenna, Sezze, Salerno, Reggio Emilia e all'ospedale "San Sebastiano" di Frascati.

Le indagini erano partite da subito, come riferisce iltirreno.it, e dopo le condanne comminate negli anni scorsi agli escutori materiali degli oltre 50 furti contestati (i primi dei quali ai danni dei laboratori Asl di Lucca) con pene di 4 anni - con rito abbreviato - e 20 mesi (con patteggiamento), i mandanti dei colpi erano stati rinviati a giudizio nel 2014.

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Oggi, finalmente, si chiude una vicenda che ha provocato non pochi danni alla sanità nazionale. Condannati rispettivamente ad 8 ed a 4 anni e mezzo i responsabili di una azienda di Casoria (Napoli) specializzata proprio in rigenerazione di apparecchi elettromedicali. Marito, 49enne e moglie - titolare e segretaria - erano finiti alla sbarra con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al compimento di furti di apparecchi elettromedicali in ambito ospedaliero.

Quando la squadra mobile di Firenze compì il blitz nell'azienda di Casoria, trovò un'ingente quantità di sonde ed altre apparecchiature, per un valore di centinaia di migliaia di euro. Materiale che, come era accaduto in passato, era poi tornato sul mercato "ripulito e rigenerato", finendo in molte occasioni anche in ospedali e strutture sanitarie di mezza Europa, dalla Germania all'Olanda ma anche fino al Medio Oriente.

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