Fusione nucleare: Frascati (ancora) nell'Olimpo della scienza, un DTT di portata mondiale

Pubblicato: Giovedì, 05 Aprile 2018 - Marco Caroni

enea macchina frascatiFRASCATI (scienza) - L'assegnazione al Centro Enea di via Enrico Fermi rafforza ulteriormente l'ultrasessantennale vocazione della città tuscolana che torna al centro di tutte le cronache

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Una data, quella del 4 aprilre 2018, destinata a restare nella storia. Da ieri, il nome di Frascati, come non accadeva da decenni, è al centro delle cronache scientifiche e non solo: Frascati, nelle ultime ore, ha conquistato pagine cartacee e web, citazioni e riferimenti che non si vedevano da tanto, troppo tempo.

La scelta con la quale il Centro Enea di Frascati è stato individuato quale sito per la realizzazione della macchina prototipo nel grande progetto per la fusione nucleare di Demo, il DTT (Divertor tokamak test facility) non è stata affatto una scelta scontata e la delusione, testimoniata da decine di articoli ed interviste, dimostrata dagli altri siti antagonisti, certifica appieno l'importanza di quanto accaduto ieri.

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Un evento di portata europea, perché proprio dall'Europa (ma anche da investitori mondiali come la Cina) proviene la maggior parte dei fondi (250 milioni dal Bei): un progetto di portata europea perché lungo la strada che porterà si spera entro il 2050 alla produzione di energia elettrica da fusione nucleare, riproducendo i processi che avvengono nelle stelle (banalmente H+H->He) l'Europa vuole essere al primo posto.

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Una data, quella del 4 aprile 2018, da far impallidire ogni altro evento e accadimento passati per Frascati negli ultimi 60 anni. Quando nel 1955 l'intuizione di Giorgio Salvini e di tutti coloro che videro nell'area da allora denominata come "Sincrotrone" quella nella quale realizzare e valorizzare un polo scientifico di carattere nazionale, europeo e mondiale, l'intenzione fu proprio quella di dare una caratterizzazione fortissima al territorio tuscolano.

I milioni di euro, gli investimenti, il lavoro che il DTT porterà a Frascati sono un valore assoluto. Ecco che dunque quello del 2018, a 63 anni dal fatidico 1955 (che cadeva peraltro a un secolo dall'apertura di quella ferrovia che fece di Frascati, nel 1856, la città del primo treno dei Papi e di Roma), resterà come l'anno eccezionale della scienza e del territorio. Quello che è accaduto nelle scorse ore è la naturale evoluzione di quanto avvenuto tra gli anni '50 e gli anni '60 dello scorso secolo quando a Frascati "atterrarono" non solo il Sincrotone da 1,1 GeV (all'epoca il più grande acceleratore di particelle del mondo), ma in stretta successione quegli insediamenti di scienza e ricerca che oggi rispondono ai nomi dell'Enea, dell'Infn (Istituto nazionale di fisica nazionale, che proprio a Frascati ha la sua sede nazionale), l'Esa, l'Esrin e, poco distanze, il Cnr. Tutta la grande scienza nazionale ed europea si è fermata a Frascati.

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La portata di quanto deciso ieri dall'Enea, di carattere internazionale, è già palpabile in queste ore nelle quali ancora, probabilmente, chi non mastica di queste cose non riesce a "pesare" col giusto metro quanto sta per accadere.

Un'assegnazione che deve rendere orgogliosi tutti i frascatani e tutti i cittadini dei Castelli romani.

La realizzazione del DTT a Frascati, non solo rilancia il sito tuscolano, ma lo indirizza a nuova vita. Lo riconsegna, ancora una volta, all'Olimpo della ricerca planetaria. A Frascati, si guarderà da tutto il mondo perché nella fusione nucleare e nella creazione di energia pulita l'umanità intera ripone le sue speranze per il futuro.

Eccolo, dunque, quanto accaduto nelle scorse ore e passato quasi in (relativa) sordina a livello locale. Per capire, meglio, quanto accaduto nelle scorse ore, è sufficiente scrivere il nome "Frascati" su google e scoprire cosa esce.

Il mondo.