Colacchi silura LeU: "Devono dimettersi". E intanto Ognibene giura (ovviamente) amore a Zingaretti

Pubblicato: Mercoledì, 28 Marzo 2018 - redazione politica

colacchi ognibeneCASTEL GANDOLFO (politica) - Accelerata nella disgregazione del partitino di Grasso sorto dal "progetto Articolo 1". E' già spaccatura con i coordinatore locali. "Non eletti"

ilmamilio.it

Al grido di "Non ci salverà nessuno", Maurizio Colacchi - ex sindaco di Castel Gandolfo e tra i primi ad aderire ad Articolo 1-Movimento democratico progressista - attacca senza mezze misure i coordinatori regionali del "mostro" del centrosinistra LeU, Liberi ed Uguali, che proprio in Articolo 1 affonda il proprio sostrato.

"Il risultato elettorale per LeU è stato catastrofico, invece di dimettersi, i coordinatori regionali del Lazio, non eletti da un congresso, rivendicano l'assessorato per loro stessi minacciando in caso contrario l'appoggio esterno alla giunta Zingaretti", scrive questa mattina Colacchi su Facebook.

Un outing che è stato sostenuto anche da altri esponenti locali di spicco del partito di Grasso, dall'ex deputato Filiberto Zaratti (Rocca Priora) a Marco Comandini (Marino).

accademia dellarole

 

 

 

 

 

 

 

Il riferimento è a quanto sta accadendo nel piccolo partito di centrosinistra in merito allo scontro, conclamato e dichiarato, tra i coordinatori Fredda e Latino e l'unico consigliere eletto in Regione Lazio, il veliterno Daniele Ognibene. Proprio ieri, LeU aveva infatti ritirato formalmente l'appoggio a Zingaretti sconfessando di fatto anche il lavoro ed il ruolo di Ognibene. "Parla a titolo personale", avevano detto i coordinatori in merito al nome fatto di Di Berardino per la Giunta Zingaretti dallo stesso Ognibene.

Un Daniele Ognibene che, chiaramente, non ha alcuna intenzione di far cadere il governatore e di perdere la chance unica di farsi 5 anni (o comunque il più possibile) in Consiglio regionale. Infatti, proprio il presidente del Consiglio comunale di Velletri uscente - punta di diamante di Articolo 1 ai Castelli romani (partito che sulla carta avrebbe dovuto avere anche da Rocca di Papa una spinta di fatto sostanziatasi in poco più di 200 voti di preferenza...) - ha confermato il proprio amore per Zingaretti.

Suo grande amico anche ai tempi (ieri) del Pd. E amori così grandi, certo, non si dimenticano con un click.

petra fiera