Enti dei Castelli Romani, il centrosinistra rimane alla guida di tutto. Il dibattito che verrà

Pubblicato: Giovedì, 15 Marzo 2018 - Fabrizio Giusti

CASTELLI ROMANI (attualità) - Comunità Montana, Gal, Parco dei Castelli Romani, SBCR: tutto è in mano a uomini di una specifica area politica

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Il centrosinistra, all’ultima tornata elettorale del 4 marzo, ha subito la più grave sconfitta elettorale della sua storia. Eppure, dalle parti dei Castelli Romani, la stessa area politica gode di ottima salute. No, non stiamo parlando del risultato ottenuto nel triangolo Monte Porzio -Grottaferrata-Frascati, dove Zingaretti ha toccato punte tra il 37 e il 40%. Sotto osservazione è la mappa della gestione dei vari enti e associazioni del territorio che ormai sono sulle spalle di tutte conoscenze - vecchie e nuove - del centrosinistra marcatamente di area Dem. Consorzio Bibliotecario dei castelli Romani, Comunità Montana, Gruppo di Azione Locale e Parco dei Castelli Romani, ovvero le piattaforme di coordinamento più influenti nelle colline a sud di Roma, non si scostano da un determinato colore politico da anni. E nonostante i cambiamenti, restano solide all’interno di un preciso percorso.

Il Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani, ad esempio, da circa un anno è nelle mani di un uomo di esperienza, Giuseppe De Righi, da Rocca Priora, già presidente per oltre un decennio della Comunità Montana e dei Gruppi di Azione Locale. La stessa Comunità Montana è finita recentemente nelle mani di un altro esponente di spicco della politica roccapriorese, ovvero il sindaco Damiano Pucci, il quale, in vista della scadenza del suo secondo mandato da primo cittadino, avrà un ruolo istituzionale per i prossimi anni da ricoprire. Uomo di centrosinistra anche lui, anche se proveniente dall’Udc. Quasi un passaggio di consegne generazionale.

Pai

Il Parco Regionale dei Castelli Romani è presenziato da Sandro Caracci, mentre fresco di nomina è invece Stefano Bertuzzi, da Grottaferrata. Dopo la delusione delle amministrative del 2017, è arrivato un riconoscimento per nulla di secondo piano. E’ diventato infatti presidente del Gal – Gruppo di Azione Locale Castelli Romani e Prenestini - realtà di grande importanza sopratutto sul piano dei finanziamenti europei e degli investimenti per agricoltura, prodotti tipici, turismo. Sempre da Grottaferrata arriva Marco Bosso. Durante la Giunta di centrodestra di Giampiero Fontana votò per l’uscita del proprio comune dalla Comunità Montana. Ora che è in maggioranza con la Giunta Andreotti ha cambiato idea. E’ diventato Assessore dell’Ente Montano. Con lui Serena Gara (consigliera comunale del PD di Monte Compatri).

Al di là del colore politico e delle sue analisi di rito, va detto che la geografia delle responsabilità è oggi definita. Il territorio ha chiari riferimenti personali, politici e istituzionali. A loro è affidato il futuro del coordinamento dei comuni e delle attività culturali, agricole ed ambientali. Vale a dire un’intera economia e un indotto da milioni di euro. Sarà questo il team di persone in grado di valorizzare i Castelli Romani? Saranno i fatti a parlare e a fare il giudizio complessivo, soprattutto se sarà garantita equidistanza e sintesi.

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Resta sullo sfondo (e poco analizzata) la complessità politica di uno schema che sembra tutto ad appannaggio di una specifica area. Se non arriveranno i risultati, questa vicenda tornerà alla ribalta perché più chiare saranno le rivendicazioni di altre rappresentanze politiche della zona, vedi centrodestra e M5S, che ppotrebbero anche cercare un ampliamento delle responsabilità.

L’Italia è uscita profondamente cambiata dal voto del 4 marzo (anche nei Castelli Romani il vento è arrivato forte e chiaro, a parte qualche eccezione locale). Arriverà presto il tempo di nuovi equilibri?