Grottaferrata, una delle scommesse future: trasformare le deleghe ‘senza portafoglio’ in azioni concrete

Pubblicato: Sabato, 22 Luglio 2017 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (politica) - Ogni Giunta viene decorate da quelle che vengono considerate ‘bandierine’. Temi che si sono tradotti spesso in scarsi risultati a causa della penuria di risorse. Riuscirà la nuova Giunta a cambiare rotta?

ilmamilio.it

Ogni Giunta ce l'ha. Molto spesso con rendimenti pessimi, altre volte con successi sorprendenti. Sono le deleghe 'senza portafoglio’, ovvero quelle che agiscono al di fuori degli assessorati ufficiali e che spesso non hanno soldi per lavorare come si deve. Il più delle volte rimangono lettera morta e persino dimenticate nel corso dell’attività amministrativa, sopratutto quando non hanno funzioni di raccordo o di mediazione con delle realtà specifiche (gruppi sportivi, centri anziani, associazioni). Sono incarichi assegnati solitamente per completare il quadro della rappresentatività politica all'interno della maggioranze. Per far pesare al punto giusto, in parole povere, le varie esigenze all'interno di una coalizione. 

In tempi recenti (ma andando indietro nel tempo la situazione non cambia) abbiamo assistito ad uno stillicidio di buone intenzioni. Basta ricordarne alcune. Con il sindaco Mori (centrosinistra) arrivarono i ‘progetti speciali’, la delega ‘alla gioventù’ o ‘alla storia e alle tradizioni popolari’. Qualcuna fu più vitale, come quella al ‘decoro urbano’ (anche se incappò nella vicenda dei contenitori per l’immondizia sul Corso, ancor oggi criticati) e al Gemellaggio. Poi arrivò l’era del centrodestra. In questo periodo furono assegnate la ‘valorizzazione della storia, degli usi e dei costumi’, le ‘pari opportunità’, ‘l’innovazione tecnologica, smart city’, la ‘razionalizzazione per la spesa e per l’acquisto di beni e servizi’, ‘l’armonizzazione contabile’, il ‘marketing territoriale’, i rapporti con il Monastero, i ‘marchi di qualità per i prodotti alimentari’. Buone idee sul piano teorico, risultati pochi (intesi come creazione di progetti duraturi), ma distribuzione di 'bandierine' a iosa.

Quest’anno sono sbucati fuori - a parte le politiche sportive (al già attivissimo Federico Masi) - altri temi (dalla terza età alla smart city fino allo sportello Europa e l’attuazione del programma, per fare alcuni esempi). Sarà interessante vedere che fine faranno. Come si sposeranno i vari propositi con la loro reale applicazione? Sopratutto: quanta considerazione verrà data a queste responsabilità esterne che collaborano e non competono direttamente i vari assessorati? Si riuscirà a dare compimento (finalmente) a tutte le tematiche virtuose che si vogliono affrontare? Ovviamente la speranza (per la cittadinanza) è che il successo sia totale.

Sicuramente un argomento da seguire. Anche perché perseverare nell'inconcludenza sarebbe diabolico.