Firmato il Protocollo d’intesa: attivati ad Ariccia spazi di ascolto e accoglienza per le vittime di abusi

Pubblicato: Giovedì, 08 Marzo 2018 - redazione attualità
ALBANO LAZIALE (eventi) - Procura della Repubblica di Velletri e Asl Roma 6, Diocesi di Albano Laziale, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale, i Sindaci dei 30 Comuni del territorio: i firmatari.

ilmamilio.it - comunicato stampa

 


Questa mattina a Palazzo Chigi di Ariccia, alla presenza del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e del Procuratore generale presso la Corte d'appello di Roma, Giovanni Salvi, è stato presentato il protocollo operativo per il contrasto alla violenza di genere e sui minori realizzato dalla Procura della Repubblica di Velletri e dalla Asl Roma 6, firmatari del protocollo insieme alla Diocesi di Albano Laziale, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale e i Sindaci dei 30 Comuni del territorio.
 
petra febbraio 2018
 Clicca sull'immagine per scoprire Petra 2011

Pai

 

Il protocollo mette a sistema l’ascolto, la protezione e l’assistenza delle donne e dei minori che hanno subito abusi, impegnando tutte le istituzioni coinvolte a prendere in carico le vittime, seguendo percorsi definiti e condivisi. Inoltre, sancisce l’attivazione di due spazi all’interno dell’ospedale diurno “Luigi Spolverini” di Ariccia: un punto di ascolto per le donne e i minori vittime di violenza, denominato “Con Te”, che ha l’obiettivo di fornire prima accoglienza psicologica e sociale; uno spazio per le audizioni protette appositamente ristrutturato e attrezzato dalla Asl Roma 6 con telecamere e microfoni, per consentire agli investigatori di cristallizzare le fonti di prova relative agli abusi, con l’aiuto psicologico del personale specializzato, in modo tempestivo, protetto e riservato. A completamento del progetto verrà attivata una Casa Rifugio, dove le donne che hanno subito violenza troveranno protezione, accoglienza e professionisti capaci di aiutarle a recuperare l’autostima e l’indipendenza economica. 

“Uno degli elementi originali di questo protocollo è la collaborazione fra le istituzioni. Insieme possiamo produrre una buona qualità dei servizi e possiamo rendere tangibile la presenza dello Stato nel territorio. Prevenire significa moltiplicare le opportunità di ascolto, non lasciare sole le vittime e mettere in campo azioni repressive contro chi è autore di violenze”, ha detto il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Di particolare rilievo”, ha aggiunto, “sono le iniziative che coinvolgono i ragazzi delle scuole: il cambiamento che deve avvenire è prima di tutto culturale e deve partire dagli uomini. La strada è lunga, ma il percorso è cominciato. Ai 14 centri anti violenza esistenti se ne aggiungeranno altri in futuro e arriveremo a 34. È una bellissima sfida che stiamo vincendo”.
 

agenzia servizi

Clicca per scoprire i servizi dell'Agenzia

 

Clicca sull'immagine per scoprire Natura e architettura

 

 
“Tutela della salute è fare azioni significative all'interno di una rete: la Sanità pubblica non può entrare in azione solo quando i cittadini bussano al pronto soccorso”, ha affermato Narciso Mostarda, Direttore Generale Asl Roma 6. “Il nostro territorio ha una tradizione nell’assistenza delle donne e dei minori maltrattati, il Protection network, che è stato attivato alcuni anni fa dal Comune di Albano. Oggi siamo in una fase avanzata. Con lo spazio per le audizioni protette, una parte delicatissima del processo penale si sposta dal tribunale a un luogo più familiare: una stanza dello “Spolverini”, arredata in modo confortevole e dotata delle opportune tecnologie, nella quale i professionisti della Asl Roma 6 aiuteranno donne e bambini a ripercorrere la narrazione della violenza subita, con il più basso impatto possibile”.
 
“Fare rete vuol dire convergere su condotte, obiettivi e risultati. Quelli che abbiamo raggiunto oggi, la sala di ascolto, lo spazio per le audizioni protette e la casa rifugio, sono condizioni essenziali affinché la risposta a questo fenomeno criminale sia concreta: una protezione integrale, infatti, non può prescindere dalla messa a disposizione di strutture materiali. Incoraggiare le vittime a denunciare significa esporle a un rischio molto alto di ulteriori reazioni violente, per questo è indispensabile che, dopo la denuncia, la persona venga supportata e accompagnata con solidi sistemi di protezione”, ha sottolineato Francesco Prete, Procuratore della Repubblica di Velletri.
 
“Questo protocollo segue le linee guida dell’intesa firmata a metà febbraio dalla Procura Generale, dalla Regione Lazio e dall’Ordine degli Psicologi del Lazio. Il suo aspetto più significativo”,  ha osservato il Procuratore Generale presso la Corte di appello di Roma, Giovanni Salvi: “è che va oltre la dichiarazione di intenti, delineando iniziative precise per rispondere a esigenze concrete. Dalla fine delle guerre della criminalità organizzata il numero degli omicidi è diminuito drasticamente, ma lo stesso non si può dire del numero dei femminicidi. La forbice fra questi due dati si allarga sempre di più, è doveroso quindi prendere iniziative continuative, come quella sottoscritta oggi”.