Sanità regionale, Giancarlo Righini: "Dopo 5 anni di programmazione zero ora voltiamo pagina"

Pubblicato: Venerdì, 02 Marzo 2018 - redazione politica

VELLETRI (politica) - Parla il candidato consigliere. "Più prevenzione"

ilmamilio.it

selasai 10anni

A pochissime ore dal voto, Giancarlo Righini candidato consigliere regionale, parla di sanità.

La sanità è un altro dei grandi problemi che gravano sul nostro territorio, quali sono le emergenze che richiedono un intervento immediato?

Occorre prima di tutto ricalibrare il rapporto col personale sanitario, passo fondamentale per un ritorno ad una sanità pubblica efficiente e all’altezza delle aspettative.

In cosa ha fallito il governo Zingaretti e qual è il piano che invece verrà attuato da Fratelli D’Italia sia regionalmente che a livello locale?

La Giunta Zingaretti ha avuto una caratteristica che l’ha contraddistinta in negativo per cinque anni: la mancanza di programmazione. Sulla sanità come anche su altre materie centrali, come quella dei rifiuti. Per Fratelli d’Italia la priorità, se parliamo di bisogni dei cittadini, è quella di conciliare il dover mettere in ordine i conti col dare la certezza che negli ospedali le cure vengano assicurate nei modi e nei tempi necessari. Altra priorità è quella della prevenzione. I cittadini devono essere incentivati ad effettuare gli screening di prevenzione introducendo meccanismi di premialità fiscale.

Attraverso gli screening con cadenza regolare si riescono a prevenire patologie il cui costo diventa esorbitante una volta che divengono croniche o che vengono diagnosticate in fase avanzata. La diagnosi precoce permette inoltre di ridurre i costi relativi alla mancata produttività e dall'assenza prolungata dal lavoro di chi è affetto da patologie croniche o invalidanti. La Regione Lazio targata centrosinistra ha investito poco e male sulla prevenzione ottenendo pochi risultati. Occorre dare una svolta a questo sistema, invogliando le persone ad investire sulla loro salute istituendo un vero e proprio 'Patto per la Salute' da cui si possono ricavare enormi vantaggi sia per i cittadini che per lo Stato. La Costituzione tutela la salute come bene primario del cittadino, la comunità scientifica riconosce alla prevenzione un valore fondamentale. Ci impegniamo a far sì che questa proposta si trasformi in una precisa norma quando con il centrodestra governeremo sia a livello nazionale che nella Regione Lazio.

Nella zona dei Castelli Romani, i cittadini hanno risentito della chiusura di diverse strutture ospedaliere, c’è la possibilità che qualcuna di queste venga riaperta?

Quello che posso dire è che noi punteremo sul rilancio degli ospedali territoriali dei Castelli.

Per quanto riguarda il nuovo Centro Ospedaliero di Ariccia, fermo da qualche tempo, possiamo sperare in una prossima inaugurazione?

L’ospedale di Ariccia è ancora troppo lontano dalla sua apertura.

Alcuni reparti ospedalieri, come il reparto oncologico dell’ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale, sono a rischio chiusura per i mancati pagamenti della Regione Lazio. Come è possibile una situazione di simile degrado e come si può intervenire?

I tagli operati dal governo nazionale di centrosinistra sulla sanità hanno avuto ricadute pesanti sul servizio sanitario. Zingaretti è doppiamente colpevole perché a fronte della più alta aliquota aggiuntiva Irpef, il 3,3 per cento, ha potuto beneficiare, in virtù dell’adeguamento statistico sulla popolazione regionale, del trasferimento di ulteriori 700 milioni dallo Stato sulla sanità laziale, senza che però da questo si siano visti benefici sui Livelli essenziali di assistenza. E’ ingiusto che a pagare le conseguenze di politiche non adeguate siano i cittadini che vedono ridotte quantità e qualità delle cure, oltre a dover pagare tasse più alte. E in questa condizione anche il Regina Apostolorum ne ha subìto le conseguenze. La nostra ricetta, come ho già detto, è investire di più, la salute è il bene primario per ognuno di noi, come sancisce l’art. 32 della nostra Costituzione.

E’ ormai noto che se serve una visita specialistica urgente, le attese del Cup delle volte sorpassano anche i 12 mesi, se un cittadino non può permettersi una visita privata, come può fare?

Quello delle liste d’attesa è uno dei problemi più gravi della sanità regionale. Dal 2013, data dell’insediamento di Zingaretti alla Presidenza della Regione Lazio, i tempi per accedere alle principali prestazioni sanitarie sono anche raddoppiati, e in alcuni casi triplicati. Lo sanno bene i cittadini, che questa realtà la vivono sulla propria pelle. E ha ragione il candidato del centrodestra alle regionali Stefano Parisi, che la sanità non può essere oggetto di tagli. Al contrario, deve tornare al centro di investimenti e di un processo di innovazione tecnologica. Solo così potranno essere eliminate le liste di attesa.

Un pronto intervento può salvare la vita e purtroppo sono diversi i casi di decesso per l’arrivo tardivo delle ambulanze, cos’è che non funziona e qual è la soluzione per una migliore efficienza?

Stesso discorso per abbreviare le liste di attesa. Per far funzionare la macchina sanitaria servono investimenti, quindi anche sul servizio di pronto intervento.