Rocca Priora, per il degrado del Parco Madonna della Neve interrogazione di Santori (Fdi)

Pubblicato: Sabato, 10 Febbraio 2018 - Fabrizio Giusti

ROCCA PRIORA (politica) – Richiesta sullo stato della riqualificazione

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 Il Parco Madonna della Neve continua ad essere al centro del dibattito della cittadina di Rocca Priora. Le condizioni di degrado in cui versa, in pieno centro urbano, hanno ora interessato anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori.

In una lettera inviata la Direzione Regionale del Lazio Capitale naturale Parchi Aree Protette (dott. Vito Consoli), al sindaco di Rocca Priora Damiano Pucci e all’Assessore ai Rapporti con il l’Ambiente Mauro Bruschini, l’esponente del partito della Meloni interroga i ruoli istituzionali sullo stato dell'iter di riqualificazione del sito, annunciato mesi fa e ancora non attuato.

 

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“In qualità di consigliere regionale del Lazio, nell’espletamento delle funzioni istituzionali, a seguito di numerose segnalazioni dei cittadini – scrive Santori - evidenzia lo stato di estremo degrado e abbandono in cui verte il parco. I cittadini rivendicano il loro diritto a poter usufruire del principale spazio verde pubblico nel cuore del Comune di Rocca Priora, che, a distanza di circa otto anni dall’acquisizione a patrimonio regionale, risulterebbe permanere nella totale incuria e insicurezza” (leggi anche Rocca Priora, il calvario del Parco Madonna della Neve. Otto anni di attesa (troppi) per un riscatto).

“La comunità locale – conclude Santori - è in attesa di un’opera di riqualificazione complessiva che renda fruibile il parco in questione, pertanto, si esortano gli uffici in indirizzo, ognuno per quanto di propria competenza, a porre in in essere tutti i provvedimenti necessari al fine di realizzare un intervento di riordino e messa in sicurezza di tale area verde”.

La vicenda Madonna della Neve, dunque, supera nuovamente i confini della città e arriva a organi di competenza più alti. Tenendo accesi i riflettori sul caso, forse, sarà possibile imprimere la tanto attesa svolta su un progetto costato alla Regione Lazio (Giunta Marrazzo) circa 3,5 milioni di euro nel 2010.

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