Monte Porzio Catone, querelle pasti da casa a scuola: i genitori tornano alla carica

Pubblicato: Mercoledì, 24 Gennaio 2018 - redazione attualità

MONTE PORZIO CATONE (attualità) - "Il Comune non ha neanche inteso il tenore del pronunciamento del Giudice che non è entrato nel merito della questione"

ilmamilio.it

Sulla querelle pasti da casa, i genitori degli alunni dell'istituto Comprensivo "Don Milani", invitano e diffidano la dirigenza scolastica ed il sindaco Emanuele Pucci.

"Con un ricorso i genitori hanno agito dinanzi al Tribunale di Roma al fine di ottenere l’accertamento del diritto dei discenti di consumare il pasto portato da casa nel refettorio o, previa dimostrazione dell’impossibilità giuridica, presso altro locale idoneo, evitando ogni forma di discriminazione nella fruizione del tempo mensa.

Il Tribunale adito, con il provvedimento giurisdizionale indicato in oggetto e a Voi ben noto, ha rigettato la domanda cautelare semplicemente riconoscendo che “L’attuazione del diritto…presuppone l’adozione di provvedimenti amministrativi di carattere organizzativo…connotati da discrezionalità amministrativa che non può essere supplita da provvedimenti vincolanti adottati dal giudice ordinario”.

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A dispetto di quanto ritenuto dal Comune di Monte Porzio Catone in un comunicato stampa ufficiale, il Tribunale non è entrato in alcun modo nel merito della questione e non ha mai “riconosciuto la correttezza dell’operato della dirigenza scolastica e dell’Amministrazione pubblica” (queste le parole utilizzate dall’ente), essendosi limitato a rigettare la domanda per motivi legati esclusivamente all’esercizio del potere giurisdizionale da parte dell’Autorità Giudiziaria Ordinaria.

In sostanza il Giudice ha declinato la propria giurisdizione, senza entrare nemmeno nel merito della questione e senza mai riconoscere che l’operato delle Amministrazioni sia stato improntato al rispetto della normativa operante in materia, né tantomeno affermando l’ impossibilità di utilizzo del refettorio dell’ I.C. Don Lorenzo Milani per il pasto da casa, come invece affermato nel titolo del sovracitato comunicato: “Tribunale di Roma: non è possibile consumare nella mensa dell'Istituto scolastico 'Don Lorenzo Milani' il pasto da casa”.

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agenzia servizi

 

 

 

 

 

In sostanza il comunicato stampa del Comune dimostra, che l’Amministrazione non ha nemmeno compreso il tenore del provvedimento e che la questione rimane aperta.

Premesso che i genitori degli alunni si riservano di agire in ogni sede, anche alla luce del provvedimento del Tribunale di Roma, si invitano e diffidano le Pregg.me Amministrazioni destinatarie della presente, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., - a garantire il diritto dei minori di beneficiare del segmento educativo rappresentato dal tempo mensa, e ciò fruendo dell’assistenza educativa che deve essere resa dal personale docente, a prescindere dalla scelta del pasto domestico o della refezione scolastica, o viceversa; - a garantire il diritto dei minori di usufruire del pasto domestico nel refettorio o, previa dimostrazione dell’impossibilità, di altro locale idoneo, in condizione di parità con tutti gli altri alunni e senza condotte discriminatorie di sorta.

Si avvisa sin da adesso che in caso di mancato puntuale riscontro alla presente istanza nel termine di giorni 30 (trenta) dal ricevimento della presente o di riscontro negativo alle richieste quivi formulate, si agirà in ogni sede per la compiuta tutela dei miei assistiti.

Certi di non dover ricorrere a tanto, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti".


Commenti  

# TOMTOMfatti& 2018-01-24 10:39
MISfatti, FOIA e fact checking
solidarizzano&condividono l'agire autonomo dei Genitori che hanno il sacrosanto DIRITTO a richiedere la libertà di scelta!
La mensa scolastica come per lo scuola bus, sono servizi a domanda individuale ad elevato interesse economico e NON un OBBLIGO!
giustoappunto, attivare un progetto sulla diversità dei gusti, potrebbe essere la via migliore per superare le difficoltà di volontà. Sempre che, le difficoltà non siano solo pretestuose perché le più semplici. Pensare che i bambini non dicono più NO, chiedono i perché delle cose, e questo mette in braghe de tela i furbetti adulti!
Libertà di scelta!
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