Il Comune di Roma 'sfratta' l'Ippodromo di Capannelle

Pubblicato: Mercoledì, 17 Gennaio 2018 - Marco Montini

ROMA- Ma dal Campidoglio rassicurano che la storica struttura comunale sarà valorizzata

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Dopo 72 anni di gestione continuata da parte della societa' Hippo Group, il Campidoglio a guida grillina ha chiesto la restituzione delle chiavi dello storico ippodromo di Capannelle - da destinare a bando pubblico con il nuovo regolamento capitolino in dirittura d'arrivo - che con i suoi 150 ettari di estensione risulta il più grande impianto sportivo di proprieta' del Comune di Roma e che stamattina e' stato oggetto di un sopralluogo da parte della commissione capitolina Sport, presieduta da Angelo Diario (M5S), a cui l'agenzia Dire ha partecipato.

 

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 Dal 19 maggio Capannelle potrebbe cosi' trovarsi a rischio chiusura, con l'attuale concessionaria che smantellerebbe tutto, dalle piste all'illuminazione, fino alla vigilanza. Comprese, ovviamente, le utenze, che consentono la sopravvivenza non solo agli oltre 700 cavalli stanziali che 'abitano' l'ippodromo, ma anche alle 42 famiglie di occupanti abusivi che negli anni si sono insediate nei piani superiori delle stalle, ricevendo addirittura il riconoscimento della residenza dal Municipio. Nel mirino del Campidoglio soprattutto il canone corrisposto dai concessionari, che negli anni e' passato da 2 milioni a circa 66mila euro.

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L'obiettivo della commissione, ha spiegato Diario alla agenzia Dire, "era quello di vedere e toccare con mano la situazione dell'impianto sportivo comunale piu' grande, esteso e vario, un'area sterminata dove ci sono diverse attivita' con un valore economico non indifferente. Stiamo approntando il nuovo regolamento e gli impianti saranno trattati quasi individualmente, e oggi e' l'occasione per parlare del caso specifico: la concessione dell'ippodromo e' scaduta ma il Comune ha interesse a tutelare l'attivita', qui ci sono centinaia di cavalli e vogliamo tranquillizzare tutti che non saranno messi in strada", ha assicurato l'esponente del M5S. L'impianto "e' un patrimonio pubblico e ci teniamo che gli investimenti in cantiere dal 2014 vengano sbloccati il prima possibile". Inoltre "ci sono una cinquantina di famiglie che hanno occupato abusivamente da tanti anni i piani superiori delle stalle e non si riesce a liberare i locali. Lavoreremo con le presidenti Vivarelli (commissione Patrimonio) e Catini (commissione Politiche sociali), non possiamo far finta di niente"