Porte aperte Frascati: "Giusto pagare le tasse. Ma dove finisce il 40% in più che qui si riscuote rispetto alla media nazionale?"

Pubblicato: Venerdì, 12 Gennaio 2018 - redazione politica

porte aperte frascatiFRASCATI (politica) - Una nota da parte dell'associazione in area Pd

ilmamilio.it - comunicato stampa

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Dall'associazione "Porte Aperte" riceviamo e pubblichiamo.

"Leggiamo in questi giorni che l’assessore al Bilancio, Claudio Gori sta moralizzando i cittadini sull’obbligo di pagare le tasse (LEGGI: Frascati: tra il 2010 e il 2017 oltre 25 milioni di tasse evase dai cittadini morosi - DATI E NUMERI). Ha ragione! E’ sacrosanto. Un ben preciso dovere civico, nulla da obiettare in merito.  Ci sembrerebbe però che l’Assessore, anche quando riporta i numeri dell’evasione o dei tassi storici di riscossione, voglia quasi incolpare i Frascatani - che, a suo dire, non pagano - della situazione di sofferenza in cui versano le casse dell’Amministrazione Comunale.

Analizziamo questi numeri:

E fin qui è una curiosità. 

Se andiamo a confrontare l’importo delle Entrate Tributarie Pro Capite, che nel nostro caso è pari a 742€ per abitante, con la media italiana (sia nazionale, sia del cluster dei Comuni tra 20 e 60.000 abitanti) vediamo che c’è qualcosa che non torna.  La media nazionale è pari a 587€, mentre quella dei Comuni della nostra dimensione è pari a 535€. Frascati quindi riscuote tasse per quasi il 40% in più rispetto agli altri!!!
 

Verrebbe da chiedersi se possa dipendere dalla ricchezza del territorio, magari più elevata rispetto al resto d’Italia… e allora sarebbe giusto confrontare il dato con quello dei paesi vicini. Ma si rileva: Grottaferrata 655€,, Marino 556€, Albano Laziale 530€ (sempre procapite).

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Frascati ha di gran lunga la media più alta. Nel 2016, ma anche negli anni precedenti.
E allora non dovrebbe avere più servizi degli altri?

Quando a scuola ci insegnavano che era giusto pagare le tasse, ci dicevano anche che lo Stato utilizza le tasse riscosse per fornire i servizi di cui i cittadini hanno bisogno.

Ma non vogliamo essere troppo semplicistici. I dati vanno contestualizzati, visti nell’insieme, e questo dato, da solo, non significa che un comune cittadino di Frascati paghi realmente più tasse. 
Sicuramente abbiamo la fortuna di avere dei grandi centri, quali Banca d’Italia e ENEA, che pagano tributi importanti e quindi forse è anche vero quanto ci dice l’Assessore, che i Frascatani pagano poco e potrebbero pagare di più.
Ma quanto di più? E siamo sicuri che impatterebbe in maniera così determinante sulle casse dell’Amministrazione?

Pai

 

 

 

 

 

 

 

I tassi di riscossione delle imposte dichiarati dall’Assessore non ci appaiono affatto diversi da quelli riscontrati in Italia degli ultimi anni, vista anche la recente congiuntura economica. Peraltro è normale che il tasso di evasione della COSAP sia molto più alto di quello della TARI e dell’ICI/IMU, dove c’è sempre un immobile di proprietà di mezzo, sul quale l’Ente può fare azioni per il recupero delle somme non pagate.

E poi, di questi 20 milioni di euro che mancherebbero, tra il 2010 e il 2017, quanto pensa di incassare? E’ stato considerato che magari alcuni importi sono anche prescritti e che la media nazionale di riscossione dei Comuni per vecchie annualità spesso non arriva neanche al 20%?

Parliamo quindi di 3-4 milioni di euro reali, non di più… e probabilmente anche diluiti nel tempo. Quindi quante entrate aggiuntive stimerà prudenzialmente per i prossimi anni?
Che impatto positivo avrebbero queste maggiori entrate a confronto con i circa 24 mln di euro di Spese Correnti che il Comune di Frascati, al netto del rimborso di finanziamenti, ha pagato nel corso del 2016?

Sicuramente anche una piccola somma in più fa comodo all'Amministrazione, ci mancherebbe, e su questa sua lotta all’evasione noi saremo senz'altro al suo fianco, ma ci sentiamo di dargli un ulteriore suggerimento.
Non trascuri tutte le azioni che possono invece portare ad un recupero di efficienza nella spesa, che forse è quello il vero problema di Frascati.
D’altronde, se a fronte di quel 40% in più, i servizi non si distinguono per particolari eccellenze, un motivo ci sarà pure.
E sarebbe delittuoso spremere i cittadini oltre misura solo per trovare la quadratura del prossimo bilancio di previsione, senza la modifica dei canali e dei criteri di spesa che da sempre sono la base del risparmio, anche di quello dei contribuenti che pagano più di quanto ricevono. 

Di certo non è lui il colpevole della situazione che ha trovato, ma proprio per questo abbia la forza di cambiare marcia, senza andare a colpire più di tanto i cittadini, purtroppo a volte anche quelli onesti, che sono ancor meno colpevoli di lui.

E’ la strada più difficile, perché è più facile incassare di più, che spendere meglio, ma è la migliore per tutti. La caccia alle streghe non serve più a nessuno.

(nb: tutti i dati presenti in questo comunicato sono stati presi dal Sistema Informativo degli Enti Pubblici della Ragioneria Generale dello Stato)