“Le ordinanze sui botti di Capodanno non valgono nulla se non ci sono i controlli”

Pubblicato: Lunedì, 01 Gennaio 2018 - Fabrizio Giusti

CASTELLI ROMANI – Lo sfogo: “Quando ci sono le feste patronali la passerella degli amministratori induce a sorvolare su un’ora di fuochi di artificio”

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Nonostante le ordinanze dei sindaci, anche quest’anno, si è sparato. Tra mortaretti e veri e propri ordigni in molti hanno deciso di dare il benvenuto al 2018 e salutare il 2017. Fortunatamente non si sono registrati feriti e il grado di civiltà sembra progredire anno dopo anno. Puntuale come il cenone, comunque, è tornato il classico quesito del giorno dopo. Ovvero: "Sono servite le ordinanze di divieto?". Diverse le segnalazioni in merito, visto che i Comuni si sono dati molto da fare, anche quest'anno, per pubblicizzare la decisione di vietare i botti. Un cittadino ci scrive: “Salve, invio questa Mia per riflettere in merito alla grande ipocrisia delle ordinanza per i botti di fine anno. Vi sarete accorti da soli che in gran parte non è stata rispettata. Abbiamo udito boati di ogni tipo e specie qui dove abito io, in una zona periferica ma residenziale di Rocca Priora. Mi domando: quante multe saranno state elevate nei Castelli Romani nei confronti dei cosiddetti trasgressori? Ne vorrei conoscere la consistenza, Comune per Comune, ma in realtà credo che non ne sia stata fatta alcuna”.

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“Dico allora ai sindaci – continua - di rifare le strade e pensare al dissesto idrogeologico di questo territorio (visto che a ogni acquazzone si allagano strade e crollano muri) e non alle idiozie 'politicamente corrette' e mai rispettate, visto che ad ogni festa di Santo Patrono si dà il via a un’ora di fuochi di artificio con dispendio di risorse pubbliche e impiego di forze dell’ordine. Questo capita perché alla festa di paese la passerella è garantita”.

Altre segnalazioni di questo tono arrivano, girovagando le pagine social, da Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio, Monte Compatri e Rocca di Papa. “A Rocca di Papa – segnala un residente – nella zona tra Piazza Garibaldi, Via Fontanella, Via de Rossi e gli Olmi un gruppo di adolescenti ha sparato botti per tutto… e dico tutto... il pomeriggio. Ma non c’era un’ordinanza? Chi la doveva farla rispettare?”. Una signora di Marino ha lamentato la scomparsa del suo cane per alcune ore. Fortunatamente è stato ritrovato alle prime luci del mattino nelle strade limitrofe.

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Il dibattito verte dunque sempre sugli stessi temi: il mancato rispetto dei provvedimenti amministrativi, l’assenza di reali controlli e, ovviamente, l’inciviltà delle persone che continuano a perseverare con questi inutili e costose 'usanze' nonostante i divieti. E’ altrettanto vero che la situazione, anno dopo anno, sta migliorando sensibilmente. Pian piano sta emergendo una nuova cultura, anche se gli 'irriducibili' della scoppio sono duri e desistere.

Al di là dei fogli di carta istituzionali, forse è il momento di rivedere i piani. C’è una nuova filosofia, infatti, che si sta facendo strada: se i ‘botti’ sono un problema durante la mezzanotte del 31 Dicembre – è il pensiero corrente - non possono non essere un problema i giochi pirotecnici della mezzanotte sparati per decine di minuti in cielo in onore del Santo patrono di turno (che di certo non avrebbe nulla in contrario a vedersi celebrare in modo diverso ed altrettanto allegro). Concetti che lasciano il tempo che trovano ed hanno quasi sempre un risvolto soggettivo. Tuttavia non è più possibile, ogni 1° Gennaio, ritornare sempre al punto di partenza. Con gli stessi interrogativi e le stesse parole. Aspettando il prossimo Capodanno. 

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