1° Gennaio 2018: insetti a tavola. E' l'era dei ‘novel food’. Scatta anche l'etichettatura d'origine per la pasta

Pubblicato: Domenica, 31 Dicembre 2017 - Fabrizio Giusti

ITALIA - Da domani inizia la rivoluzione culturale della tavola: cambierà molte abitudini?

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Tutti si chiedono già se sarà una rivoluzione culturale e se i gusti degli italiani cambieranno inesorabilmente nei prossimi anni. Gli analisti affermano che sarà il cibo del futuro anche nelle società occidentali, visto l'aumento della popolazione mondiale e il progressivo addio a carne e pesce. Una cosa è sicura: siamo entrati nell’era dei “novel food“.

Da domani, 1° gennaio 2018, entra in vigore in Italia il regolamento, figlio della normative europee, che permette di riconoscere gli insetti interi come nuovi alimenti, aprendo di fatto alla produzione e alla vendita in Italia. Non tutti gli insetti, però. Solo quelli autorizzati per essere commercializzati all’interno dei paesi Ue.

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Gli italiani, secondo i sondaggi, hanno accolto con dubbi e perplessità la novità (ma non troppa: il 48% è favorevole), mentre sembrano essere più disponibili verso prodotti che contengono insetti nel preparato, come pasta all’uovo artigianale ai grilli, millepiedi cinesi arrostiti al forno per renderli croccanti e poi affumicati, vermi giganti della farina dalla Tailandia che sono arrostiti. Nell’elenco degli insetti autorizzati ci sono il baco da seta all’americana, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua dalla Thailandia e gli “aperinsetti”, vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino.

Quello del 2017 sarà dunque l'ultimo cenone senza insetti sulle tavole degli italiani.  

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Pochi, comunque, i favorevoli alla possibilità di mangiare insetti interi, secondo quanto emerso da una ricerca dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) che ha effettuato dei test di degustazione coinvolgendo dei volontari. 

L’altra grande novità per la tavola del Made in Italy per il 2018 sarà l’entrata in vigore dell’etichettatura d’origine per la pasta che scatterà dal prossimo febbraio. Si tratta di un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti per fermare le speculazioni e per garantire maggiore trasparenza negli acquisti ai consumatori in una situazione in cui un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero all’insaputa dei consumatori.

“Finalmente sarà possibile sapere se nella pasta che si sta acquistando è presente o meno grano canadese trattato in preraccolta con il glifosate, proibito sul grano italiano, o se il riso viene dai campi della Birmania sequestrati alla minoranza Rohingya, contro la quale è in atto una pulizia etnica, o ancora se il concentrato di pomodoro proviene dalla Cina, ai vertici mondiali per l’insicurezza alimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

2018: anno di novità. A ognuno il suo gusto.

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