La carica del segretario Pd Luca Iaia: "Frascati guardi al suo futuro, può essere luminoso"

Pubblicato: Giovedì, 21 Dicembre 2017 - redazione politica

FRASCATI (politica) - A due mesi dalla sua elezione, il numero uno del circolo di via dell'Asilo parla della città: "Troppi personalismi, troppi rancori, troppo parlare del passato. Abbiamo ricchezze che pochi possono vantare: valorizziamole"

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Tempo di primissimi bilanci ma soprattutto di rincorse per il Partito democratico di Frascati e per il suo segretario Luca Iaia, eletto non molte settimane fa (LEGGI) dopo un inevitabile commissariamento del circolo.

"Abbiamo un solo dovere: guardare al futuro per il bene di Frascati e dei cittadini. Vedo una Frascati lenta, rancorosa, chiusa in se stessa. Con tante risorse umane e culturali poco sfruttate, con un pazzesco potenziale di crescita; ma tutto era e resta fermo tra invidie ricche di un becero provincialismo e pressappochismo della politica. Molta ansia di appartenere e di appartenenza, molti distinguo sul chi e poca attenzione sul cosa, sui contenuti. Abbiamo uno dei territori più belli d’Italia, ricchi di tradizione e buon cibo, abbiamo uno dei centri di ricerca più avanzati del Paese e non solo. Abbiamo un’Università e tanto di Policlinico a pochi passi da noi e ne “sfruttiamo” poco indotto e attività. Abbiamo due stazioni ferroviarie e la vicinanza con la Capitale della Nazione, palazzi e ville da visitare e far visitare, un vino da promuovere e far conoscere più di quanto già non lo sia".

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Una città che insomma rischia di restare schiacciata e di avvitarsi attorno alle sue dinamiche interne, perdendo occasioni importanti di crescita e non riuscendo a fare sistema. "Quella di Frascati è una realtà che ci invidiano in tanti se non fosse che si sta a guardare non tanto quanto di importante sia stato fatto in passato, per arrivare a questi livelli, ma quanto non si è fatto… quanto si poteva fare in meglio. E ci si ferma lì, senza rilanciare. E considerando il periodo di gioco di carte… rilanciare è un “dovere”. Certo di meglio si poteva fare eccome, di errori chi ha amministrato questa città ne ha fatti tanti, come tutti gli amministratori. Bisogna anche avere la correttezza di ammettere che, soprattutto negli ultimi 10–12 anni, governare un territorio piccolo (anche se per noi appare qualcosa di enorme pur sempre di un piccolo territorio si tratta) è sempre più difficile e a tratti davvero impossibile".

 

 

 

 

 

Responsabilità dirette, in una gestione che come conferma Iaia avrebbe potuto essere migliore, ma anche difficoltà oggettivamente sovra locali. "Il livello del debito continua a crescere e a raggiungere cifre importanti, ma non bisogna pensare che altri territori stiano meglio. Nel Lazio (Fonte: Openbilanci) Frascati è il 77° in termini di indebitamento, sui 350 comuni, purtroppo peggio di tanti ma meno peggio di altri. Non possiamo affermare di certo che si tratti di una situazione normale ed è ovviamente un problema che, però, non può e non deve nascondere una programmazione di medio lungo termine. Dobbiamo chiederci come posizionare la nostra città nel prossimo futuro, quali settori attenzionare maggiormente, quali attrattività costruire per le imprese e i cittadini, come aumentare i livelli di benessere di chi vive questo territorio, come tornare a sfruttare un turismo che è pressocchè assente. Dobbiamo, in queste festività natalizie, provare ad “esser più buoni” e fare lo sforzo di guardare solo avanti e al massimo di lato: ragioniamo su dei sani e buoni propositi per il prossimo anno e quelli a venire. Proviamo a proporre contenuti per qualcosa e non contro qualcuno".

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Una proposta, quella del segretario dem, concreta. "Esatto: cominciamo a ragionare politicamente sugli indici di benessere equo e sostenibile (da poco varati dal Governo) per soddisfarne il massimo numero per il bene dei cittadini e proviamo a farlo mettendo da parte rancori e vecchie liti. Proviamo a vedere il passato come una terra straniera e non come un rifugio che ci protegge da critiche e lamentele… non può esser sempre colpa di qualcun’altro ma nostra incapacità, di tutti, della città, se non si riesce a progredire e a soddisfare i bisogni di tutti o, comunque, della maggior parte dei cittadini. Guardiamo al futuro: vogliamo far diventare Frascati un centro di attrattività turistica? Cominciamo a viaggiare allora, analizziamo come alcuni centri del nostro paese, o di realtà anche non italiane, hanno fatto ad emergere, quali attività hanno messo in pista senza particolari investimenti. Tanti dei piccoli paesi toscani a maggior afflusso turistico non hanno parcheggi in centro e non hanno fatto particolari investimenti per realizzarne uno, hanno invece scelto di sfruttare gli ampi territori limitrofi al centro o di sfruttare parcheggi esistenti come quelli degli ospedali o di altre strutture, fino a 3 km dal centro. Per poi, nei giorni di maggiori visite, coprire con bus elettrici per una maggiore sostenibilità. Siamo sicuri che un investimento, anche importante, in un solo parcheggio sia la scelta migliore? Potrebbe esser facilmente saturo in poco tempo e ci porterebbe a porci nuovamente il problema. Questo è solo per parlare di parcheggi, anzi del parcheggio… ma la necessità vera è quella di portare nuovi flussi, di contattare tour operator per concordare azioni congiunte, mettere davvero a rete i sistemi di ricettività della città e farli dialogare, supportare la messa a sistema di proposte di percorsi enogastronomici e turistici. Per ospitare ed esser attrattivi, bisogna indagare i bisogni delle persone e di quei flussi… lo sappiamo fare?".

Una domanda quella di Luca Iaia che per ora cade inevitabilmente nel vuoto.

magico natale"Poi - prosegue nel suo ragionamento - ci sono gli eventi: piccole realtà che sfruttano al massimo eventi diventati di ampio interesse e di respiro nazionale, basta comprendere cosa realmente possa essere più attrattivo di altro e puntare le energie, e anche qualche risorsa, su quello. Provando a caratterizzare Frascati per quell’attività. Mi viene facilmente in mente il vino. Realizzare un importante evento su questo, che non sia la solita sagra triste e ricca di ubriachi, ma che sia qualcosa di qualificante per i numerosi operatori che insistono sul nostro territorio sempre con maggiore qualità. Avevamo proposto, durante la campagna elettorale che ci ha visti sconfitti, un evento che ha suscitato l’ilarità degli avversari ma che proprio per questo mi fa piacere riprendere: il festival dei “vini spariti”. L’Italia si è caratterizzata in questi anni per il recupero di vitigni in via d’estinzione, risollevando intere economie territoriali e di filiera. Per capirci, fino a poco più di un decennio fa il “Pecorino” come la “Passerina” erano vitigni spariti, recuperati grazie all’impegno di alcuni viticoltori e di alcune amministrazioni lungimiranti, sono diventati tra i più apprezzati vini italiani. L’aperitivo con il pecorino è oramai un must. Pensate al lavoro fatto sulle decine di vitigni del nostro territorio… pensate agli operatori interessati da tutta Italia. Questo significherebbe caratterizzare il nostro territorio su qualcosa e farlo crescere in futuro".

Un ragionamento complesso, inevitabilmente articolato. "Provare a ragionare sul lavoro dei nostri giovani, significherebbe mettere in rete i nostri artigiani e sfruttare al meglio l’indirizzo fornito dai progetti di alternanza scuola lavoro. Abbiamo tanti istituti scolastici che insistono nella nostra area e abbiamo tante attività produttive che faticano ad emergere. Potrebbe esser utile un’azione di contaminazione: con l’esperienza degli artigiani e degli imprenditori, e la creatitivà e la voglia di apprendere dei ragazzi. Magari il tutto accompagnato dall’impegno dell’amministrazione su una piattaforma web che possa rendere evidenti le produzioni di Frascati, i negozi, le attività esistenti, il patrimonio storico artistico, le visite da poter realizzare e le esperienze da vivere sul nostro territorio. Uno spazio insomma di utilità sia interna che verso l’esterno che non si limiti alla semplice vetrina ma che consenta di misurarsi con le ultime innovazioni legate al turismo esperenziale".

Tematiche che per la verità, spesso come spot elettorali, in città vengono ciclicamente riproposte. "E' vero - conferma Iaia -, ma quello che è necessario attuare ora è una vera operatività delle idee. Basta chiacchiere".

Altro tema che meno fornisce visione, quanto necessita di certezza, è la sicurezza dei cittadini. "Ci sono aree che sono e sono state “sotto assedio” di delinquenti che minano la tranquillità dei cittadini. Non possiamo soprassedere e lamentare l’eseguità di risorse. Lodevoli iniziative sono state poste in essere dagli stessi cittadini, riunitisi in associazioni. Iniziative che mirano a far emergere il senso di comunità. Perchè allora non rendere evidenti e premiare queste iniziative? Perchè non realizzare una piattaforma (collegata con le forze dell’ordine) come Comune, una sorta di mobile app che riconosce l’utente, l’abitazione e/o l’impresa, che consente di lanciare alert direttamente alle forze dell’ordine, che consente di inoltrare notifiche ai vicini o ai cittadini della zona… che sviluppi in meglio quanto di buono fatto già da alcuni gruppi di persone. Azioni come il controllo del vicinato vanno spinte ma meglio se supportate con strumenti utili e di facile utilizzo. Azioni, come potrete intuire facilmente, che non hanno bisogno di grandi risorse quanto di lungimiranza, di saper davvero “fuggire” dal giornaliero problema per guardare un po’ oltre, magari un po’ fuori dagli schemi. Su questo l’amministrazione, o chiunque voglia portare avanti azioni simili, ci troverà al suo fianco come Partito Democratico e come cittadini. Ci interessano le prospettive, la garanzia di un futuro migliore per i nostri figli e credo siano elementi che interessano tutti i nostri cittadini. Abbiamo bisogno di visione, di riuscire a guardare il futuro per poterlo costruire insieme".

La chiusura del segretario cittadino del Partito democratico è obbligara: "Auguri di buone feste a tutti i cittadini di Frascati. Spero davvero il nuovo anno possa cominciare col piede giusto, perchè sappiamo bene che chi ben comincia è a metà dell’opera… quindi non guardiamo al passato ma speriamo nel futuro!".