Frascati: la giacca del sindaco Mastrosanti e la polveriera maggioranza

Pubblicato: Lunedì, 17 Luglio 2017 - redazione politica

mastrosanti5FRASCATI (politica) - La nomina dei primi 3 componenti della Giunta ha provocato parecchi mal di pancia. La scelta "tecnica" è piaciuta poco ai senatori della coalizione

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Roberto Mastrosanti - da buon avvocato e da buon giocatore di tennis - ama mettere giacche, per lo più casual. Roberto Mastrosanti è uno che, non certo da oggi, ha "le physique du role" che calza alla perfezione con quello di un sindaco versione 2.0. Smart e proattivo.

Solo che la sua giacca, da qualche giorno (diciamo una decina in particolare), ha maniche e bordi allentati: perché da giorni la giacca del sindaco la tirano tutti, di qua e di là. Figurarsi poi dopo la nomina di una Giunta a tre (LEGGI l'articolo) che il sindaco, per sua stessa ammissione, considera "tecnica". Vale a dire libera da logiche politiche.

Di fatto, la linea di Mastrosanti è stata pienamente confermata prima dal vicesindaco con deleghe pesanti Claudio Gori (LEGGI l'intervista in esclusiva a Claudio Gori) quindi dall'assessora ai Servizi sociali Alessia De Carli che non ha esitato a definire il proprio assessorato non solo tecnico ma addirittura "laico" (LEGGI l'intervista in esclusiva e VEDI il video di Alessia De Carli). Né d'altra parte, per chiudere il giro, non può non essere considerata tecnica la nomina di Emanuela Bruni alla Cultura.

Una virata verso i tecnici cui il sindaco si è persuaso dopo lo scorso fine settimana (LEGGI l'articolo del 10 luglio): fuori logiche partitiche, spartizionistiche da un Esecutivo che dovrà accompagnare Mastrosanti in questi anni. Una scelta coraggiosa e fortemente tesa nella direzione del tanto lavoro da fare per Frascati.

Tutto bello, personalità di oggettivo spessore individuate per questo primo germe di Giunta (mancante ancora di 2 pezzi, verosimilmente al machile): tutto a posto?

NON PROPRIO, perché c'è chi - e non sono pochi - da quel momento e ancor molto più di prima hanno iniziato a bussare alla porta di Mastrosanti.

Il primo avversario interno Mastrosanti, ed era ampiamente prevedibile, se l'è trovato in Franco Posa, dal momento che l'ex sindaco era convinto di poter far affidamento su logiche decisionali differenti e, sostanzialmente, anche - si dice - su un suo diretto inserimento in Giunta, possibilmente con quella delega alla Cultura invece finita in tasca alla Bruni. La spaccatura si è consumata proprio nei giorni scorsi (LEGGI l'articolo del 14 luglio): in primis nei confronti di Mario Gori, che si è ritrovato con due familiari nell'orbita dell'Amministrazione (la figlia Arianna in Consiglio e il fratello Claudio in Giunta) e con parecchi mal di pancia degli altri cui dover far fronte. Per induzione, Posa ha spaccato anche con Mastrosanti.

Gli scontenti non mancano, anzi. Un altro che avrebbe mal digerito le logiche con le quali Mastrosanti sta procedendo è un altro ex sindaco, Roberto Eroli. Per identiche motivazioni.

Logiche che non stanno piacendo neanche ad Alessandro Adotti, leader di Progetto Frascati dalla cui lista Mastrosanti ha estratto un nome, quello della De Carli, individuato e nominato per chiamata diretta. Tanto sarebbe bastato per far saltare la mosca al naso all'ex consigliere di minoranza.

In termini di ricadute sul Consiglio comunale, i mal di pancia di Posa, Eroli ed Adotti si traducono in possibili posizioni critiche da parte dei consiglieri di riferimento: rispettivamente Roberto Gherardi De Candei, Damiano Cimmino e Mattia Ambrosio. I primi due già nel Consiglio di insediamento hanno lanciato qualche chiaro messaggio al sindaco, il terzo - eletto vice presidente dell'Aula e con un passato (insieme al papà) nelle file di Mirko Fiasco - per il momento non lancia segnali. Trattasi di tattica attendista o del fatto che Ambrosio sia già fuori dal controllo di Adotti?

UNA POLVERIERA è così diventata una maggioranza nella quale tutti ora vogliono qualcosa, vale a dire il giusto riconoscimento per il sostegno e i voti portati al sindaco. Si va quindi dal consigliere Gelindo Forlini, che aspirando ad un incarico da assessore ai Lavori pubblici (delega ancora in mano al sindaco), si sarebbe nel frattempo dimesso dalla commissione paesaggistica; fino a Paolo Ciuffa che vedrebbe bene una delega al Commercio per sé o quantomeno per il genero Marco Lonzi. Fino a tutte e 5 le liste che, vista la Giunta tecnica finora espressa, puntano agli altri due posti disponibili ed alle altre poltrone che potranno essere espresse dal sindaco, in particolare a quella di direttore generale della Sts, e al Consiglio di amministrazione della stessa.

LONGA MANUS di chi continua a dettare "l'altra linea" di Mastrosanti, da dietro le quinte (ma alla luce del sole, ma diffamazione e ingiurie per chi lo dice) permettendo.