Abusivismo Rocca di Papa: l'ultimo isterico bluff dell'autoreferenziale Comitato Pro Case

Pubblicato: Sabato, 09 Dicembre 2017 - Marco Caroni

ROCCA DI PAPA (attualità) - Il tira e molla con l'Amministrazione è ormai stucchevole e non è la strada migliore per tutelare gli interessi degli abusivi

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Cantava Ligabue: "Vivo o morto X", ma cantava anche "Una vita da mediano". Insomma, ascolti Ligabue e ti accorgi che a Rocca di Papa il concetto di coerenza è affare liquido, gommoso, assolutamente relativo.

Due luminosi casi rinfrescano il concetto: quello delle "bombe" della signora Veronica Giannone (sulla quale la nostra testata non sprecherà altro inchiostro per evidenti motivi) e quello dell'autoreferenziale comitato Pro Case. Due casi illuminanti, caratteristici, limpidi di come nella città delle antenne funzionino le cose nella politica e lì intorno. Già, le antenne. Quelle stesse antenne che il sindaco Emanuele Crestini, politicamente un morto che cammina per quanto oggi sia più saldo di quanto potesse dirsi un mese fa, sta facendo di tutto per non far demolire, contravvenendo ai desiderata dei cittadini. Quelle antenne per le quali, per essere ben chiari, lo stesso ex sindaco Maurizio Querini, oggi uno dei tre alfieri del Movimento Democratico progressista che nelle sue file conta, oltre ai noti Boccia e Ponzo, anche eterni cercatori di scena locale come Bruno Petrolati ed anche colleghi giornalisti (...), aveva tangibilmente cercato un modo di metterle a reddito.

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Torniamo a noi.

Il Comitato Pro Case, quello che lavorava in silenzio al fianco dell'amico Crestini, punta i piedi e si arrabbia. Non solo. Torna a chiedere al sindaco un incontro, una pubblica assemblea, una condivisione che evidentemente gli amici Alessio Iadecola (presidente del comitato) e il primo cittadino hanno dimenticato per strada.

Un sindaco che, va ricordato, immortalato qualche tempo fa in un famoso video nel quale forniva proprio risposte al Pro Case (LEGGI l'articolo di marzo). Una video-risposta, nella modalità tanto cara alla Giannone (modalità zero contraddittorio, per intenderci) nel quale figurano proprio i due grandi traditori politici di Crestini: la citata ex vice sindaca e il presidente del Consiglio Massimiliano Calcagni, oggi pienamente organico al "gruppo Petrolati".

Eppure, prima che il comitato iniziasse a lavorare "in silenzio", l'amicizia tra le parti era palese tanto che lo stesso presidente Iadecola era intervenuto a più riprese per difendere l'operato di Crestini e della sua Amministrazione. Cosa è successo nel frattempo?

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L'impressione è il comitato Pro Case stia brancolando nel buio e che persa quella credibilità che si era costruita nei mesi scorsi, grazie anche alla complicità del Crestini quando era ancora amico e quando soprattutto sia era in campagna elettorale (grazie anche ai servigi di quella parte del Pd che con Crestini chiuse l'accordo politico nella primavera 2016, annaspi in cerca di un orientamento.

L'affare abusvi è affare serio che va trattato e seguito con serietà e con una road map ben stabilita. Una road map che, per essere estremamente chiari, è stata ben individuata da quelli di Equi diritti che non a caso hanno strigliato Iadecola (LEGGI l'articolo di ieri: Cristina Milani bacchetta Iadecola) e non a caso mantengono la barra a dritta.

E non continuano a considerare amministratori ed aspiranti tali amici o avversari a seconda di come spira il vento.

Se si nasce mediani, tali si resta. E non ci si improvvisa attaccanti o portieri a seconda di dove si trova una maglia disponibile.