Anche a Lariano è partita la battaglia per il ‘pasto da casa’ a scuola

Pubblicato: Sabato, 02 Dicembre 2017 - Fabrizio Giusti

mensa lariano postaLARIANO (attualità) – Alcuni genitori si sono mobilitati nelle scorse ore con una lettera protocollata al Comune. La solidarietà a questa lotta arriva anche dai "colleghi" di Monte Porzio Catone che da mesi si stanno battendo per questa causa

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A Lariano, a seguito di un fatto lamentato su Facebook da parte di un genitore, il quale si è visto recapitare un piatto di pasta in bianco al figlio perché aveva ritardato il pagamento di un giorno del ticket pasto, è scattata la mobilitazione di alcuni genitori. Dal dialogo tra i vari nuclei familiari è emerso infatti che nell'impossibilità di pagare la retta della mensa scolastica alcuni di loro erano costretti ad andare a prendere i figli in orario di pranzo a scuola per non incorrere in ulteriori multe, sanzioni o peggio ancora casi come quelli sopra descritti. Nella giornata di giovedì una decina di mamme ha protocollato la prima lettera al Comune (prot 21566 del 30/11/2017) come diffida ad adempiere in merito alla circolare Miur del 03/03/2017 per permettere il pasto da casa. Padri e madri hanno anche aperto una pagina Facebook ("Diritti per i nostri bambini) al fine di coordinare i lavori e sensibilizzare gli altri cittadini sulla questione. Un fatto, questo, che trovato la solidarietà anche dei genitori che a Monte Porzio Catone si sono mobilitati per circostanze simili.

 

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I genitori di Lariano si stanno appellando a varie disposizioni. La prima è la circolare MIUR del 3/3/2017, che obbliga le dirigenti scolastiche a disporre la refezione domestica sostitutiva, alias pasto da casa da consumarsi nei locali scolastici (obbliga se ne viene fatta una richiesta). Dare la possibilità di tempo ridotto o di riprendersi i bambini non è – secondo i genitori - un’alternativa valida, almeno non è considerata tale dai giudici che hanno sempre condannato ministero ed istituti scolastici ad ottemperare permettendo il pasto da casa.

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La refezione scolastica avviene comunque entro l' orario della scuola dell'obbligo (che termina alle 13:30) da cui ne consegue che il pasto da casa, se richiesto, deve essere garantito nei locali scolastici poiché la condivisione e la socializzazione del pranzo è un segmento didattico irrinunciabile e non sindacabile.

“Se uno non può pagare – affermano i genitori - faranno partire i procedimenti civili di riscossione, ma certo non puoi discriminare con pasti diversi o lasciare a digiuno i bambini! In quel caso si passa dal civile al penale”.

Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori sviluppi della vicenda.

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