Le 5 soft skill che ogni sviluppatore dovrebbe avere

Pubblicato: Martedì, 08 Giugno 2021 - redazione attualità

 

ROMA (Attualità) - Soli tre mesi per avere le conoscenze necessarie per l'utilizzo di strumenti informativi, tipici del mestiere del coder. 

 

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Per entrare a far parte da protagonisti del mondo della programmazione è sicuramente necessario creare delle solide basi tecniche, preferibilmente attraverso un corso per web developer di alto livello come l’Hackademy di aulab, capace in soli 3 mesi - caratterizzati da una preparazione sia teorica che pratica - di fornire le conoscenze necessarie per l’utilizzo degli strumenti informatici, tipici del mestiere del coder. Ma un buon programmatore deve avere anche altre caratteristiche e capacità che gli permettano di interagire al meglio sia con i colleghi di lavoro, ma anche con i clienti.
Ecco alcuni soft skill che possono far fare il salto di qualità a uno sviluppatore.

1. Empatia e lavoro di squadra

Essere in grado di lavorare empaticamente con un gruppo di lavoro permette prima di tutto di affrontare al meglio il progetto sul quale ci si sta impegnando, ma anche di risolvere in maniera corale eventuali problemi e difficoltà. Un atteggiamento proattivo consente di offrire la propria visione dal punto di vista operativo e organizzativo, senza prevaricare le idee e il punto di vista dei colleghi. Se qualcosa non è di proprio gradimento, anziché alzare barricate, è sempre meglio cercare di comprendere le ragioni dell’altro, per addivenire a un punto d’incontro in modo costruttivo. Il lavoro di squadra nel mondo della programmazione non è soltanto necessario, ma alla lunga, in termini di qualità e risultati, paga sempre.
E lo stesso discorso può essere tranquillamente applicato al rapporto col committente.


2. Approccio comunicativo

Una comunicazione lineare ed efficace è sempre importante, sia all’interno del proprio ufficio, che all’interno di contesti più rilassati a familiari.
Quando ci si trova a confrontarsi con gli altri, magari in occasione di riunioni di lavoro, meglio sempre privilegiare l’aspetto della chiarezza del proprio punto di vista, motivando esaustivamente quest’ultimo attraverso l’illustrazione di punti specifici. Parlare chiaro insomma, certo, ma al contempo è fondamentale saper ascoltare gli altri senza distrazioni e senza interrompere l’interlocutore. 


3. Pazienza

Vivere gomito a gomito con varie tipologie di colleghi, spesso con mansioni differenti, può essere stancante e impegnativo. Questo perché ci si troverà a dover ripetere e ribadire concetti che per molti potrebbero non essere chiari, o magari a dover affrontare incomprensioni o mancanze operative capaci di rallentare il percorso produttivo. In questi casi, per evitare frustrazioni, è meglio munirsi di pazienza e affrontare ciascuno di questi aspetti nella maniera più razionale e rilassata possibile, senza farsi condizionare dagli sbalzi d’umore e dallo sconforto. 


4. Problem solving

Prima o poi ci si ritroverà a dover affrontare dei problemi, più o meno difficili da risolvere. Si tratta di eventi ineluttabili che sono parte integrante di questo lavoro. Il modo in cui queste battute d’arresto vengono gestite influenzano non solo il proprio operato, ma possono riverberarsi sul lavoro dell’intero team.
Per questo motivo, in primis, è sempre meglio analizzare la situazione in modo oggettivo, senza soffermarsi troppo sulle circostanza accessorie. Chiarire i contorni in maniera essenziale permette di giungere facilmente alla causa e quindi di trovare una pronta soluzione. E bisogna anche in questo caso ricordarsi che è meglio se il problema viene risolto da tutto il team di lavoro, sia per creare un clima di complicità, ma anche per velocizzare i tempi di reazione.


5. Creatività

Le idee e le soluzioni migliori sono quelle che arrivano da percorsi mentali alternativi, e dall’osservazione della situazione da un angolo inedito e lontano dai soliti schemi mentali. Questo aspetto è quello che differenzia un mero esecutore da un professionista in grado di creare. Per alcuni si tratta di un dono innato, per altri invece la creatività può essere coltivata con tanta esperienza, in campi anche lontanissimi da quello di competenza, dalla lettura, all’arte, dalla cucina alla fai da te.