Anche a Grottaferrata SOS camerieri. I ristoratori: “Castelli romani penalizzati e ora manca personale di sala, ecco perché”
Pubblicato: Domenica, 06 Giugno 2021 - Federico SmacchiGROTTAFERRATA (attualità) - Diverse le cause della carenza di personale lamentata lungo tutto lo stivale. “Problemi di mobilità e scarsa promozione del territorio peggiorano la situazione”
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Tempi duri, durissimi per la ristorazione italiana. Dopo oltre un anno e mezzo di Covid, il bilancio è assolutamente negativo. C’è chi ha chiuso, chi è riuscito a reinventarsi e chi nonostante le riaperture è ora costretto a fronteggiare un nuovo problema che sembra affliggere bar, ristoranti e alberghi da Nord a Sud: la carenza di personale, soprattutto di camerieri.
Le cause principali sembrano le stesse già apparse sui giornali nei giorni scorsi. “Molti, dopo essersi formati in scuole specializzate, sono andati a cercare lavoro all’estero” afferma Paolo Fortini della Taverna dello Spuntino, noto ristorante grottaferratese. “Tra reddito di cittadinanza e cassa integrazione, molti preferiscono fare altro piuttosto che guadagnare un 30-40% in più con la nostra professione” aggiunge Fabrizio Mari della Taverna Mari.
A tali problematiche si aggiungono dei fattori che sembrano penalizzare ulteriormente il nostro territorio rispetto alla vicina capitale: l’assenza totale di trasporto pubblico notturno e la scarsa promozione territoriale, troppo frammentata e mai coesa sotto il comune denominatore dei Castelli romani.
“Come fa un giovane lavoratore a tornare a casa dopo un turno serale al ristorante? Qua ai Castelli devi essere per forza automunito, perché un trasporto pubblico notturno non esiste” denuncia Massimo Pulicati dell’Oste della Bon’ora. “A Roma ovviamente è più facile. Se poi aggiungiamo il problema coprifuoco, lavoratori (ma anche i clienti) che in tempo normali ci raggiungevano dalla capitale sono ora scoraggiati e preferiscono rimanere all’interno del raccordo”.
Una soluzione per contribuire alla ripresa del settore potrebbe essere la promozione del territorio, ancora troppo scarsa ai Castelli romani, affetti dalle solite logiche campanilistiche e senza una visione d’insieme che possa far conoscere le bellezze, e di conseguenza anche i ristoranti e le attività commerciali, a chi viene da fuori.
“Battere la concorrenza di Roma è praticamente impossibile – continua Paolo Fortini – ma una maggiore promozione del nostro patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico non potrebbe che giovare al nostro settore e al turismo in generale”.
“La promozione la stiamo praticamente facendo noi” sottolinea Fabrizio Mari. “I nostri clienti spesso chiedono proprio a noi ristoratori quali sono i luoghi migliori da visitare, i posti dove trascorrere una vacanza”.
E se da un lato ristoratori, produttori locali e albergatori si stanno organizzando in associazioni per colmare questo vuoto che riguarda prettamente il marketing del territorio, gli enti sovracomunali sembrano un po’ addormentati, distanti da quella che è la realtà dei Comuni.
C’è sicuramente bisogno di un cambio di marcia e di una visione lungimirante per riportare il turismo ai Castelli romani. In ballo c’è la sopravvivenza della nostra economia.
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Il servizio è gratuito per tutte le aziende del territorio e maggiori info sono disponibili sul sito "Spazio Lavoro" della Regione Lazio.