Grottaferrata, Tomboletti: “Grave e demenziale la dispersione del corredo della Tomba dell’Ipogeo delle Ghirlande”

Pubblicato: Domenica, 26 Novembre 2017 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) - Poi denuncia lo stato del Museo Archeologico: “Vuoto e inguardabile, inutile spreco di soldi”

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L'ex Assessore Mauro Tomboletti si sfoga e denuncia la dispersione del corredo funebre di uno dei ritrovamenti archeologici più importanti della storia recente, avvenuta a Grottaferrata all'inizio di questo secolo (lo scavo è del 2000): la tomba di Carvilio e Aebutia Quarta, conosciuta come Ipogeo delle Ghirlande.  "Sul sito web dell’Osservatorio dei Colli Albani per l’Archeologia e l’Ambiente (www.osservatoriocollialbani.it) è apparso qualche giorno fa un articolo a firma di Franco Arietti relativo all’Ipogeo delle Ghirlande, la celebre tomba di Grottaferrata, rinvenuta in località Ad Decimum durante la redazione della Carta Archeologica Comunale, la cui scoperta ha fatto il giro del mondo grazie al documentario di Discovery Channel ed al servizio Rai di Alberto Angela (Passaggio a nord ovest). Questo articolo è stato fonte di informazioni per un articolo, a livello nazionale, pubblicato su "La Stampa" (http://www.lastampa.it/2017/11/24/cultura/lombra-doro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-zooxikqeWi3dLK9c4bS9yM/pagina.html) in cui si denuncia - afferma - la grave (e demenziale) dispersione del corredo".

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Mentre i due sarcofagi vuoti si trovano al Museo dell’Abbazia di S. Nilo ("senza alcuna illustrazione didattica", tiene a precisare Tomboletti), tutto il resto si trova altrove.  L’ipogeo è conosciuto in tutto il mondo, ma non a Grottaferrata. "Questo scempio non è l’unico - prosegue Tomboletti - un’altra celebre tomba, di mille anni più antica, la Tomba principesca del Vivaro, ha fatto la stessa identica fine. Il preziosissimo corredo, composto di oggetto d’oro, d’argento, ambra e da tutta una serie di bronzi di importazione (dalla Siria, Cipro e vicino oriente) che ha rivoluzionato la protostoria albana e le nostre conoscenze sulle origini di Roma, una volta disperso da scavi arbitrari è stato faticosamente recuperato dopo undici anni di pazienti ricerche da Bruno Martellotta e Franco Arietti, i quali lo hanno consegnato (1984) al Museo dell’Abbazia di S. Nilo e pubblicato in un libro (nel 1998). L’atto di consegna allo Stato italiano - un verbale con elenco dei materiali recuperati di ben venti pagine - venne firmato dall’Archimandrita come responsabile del Museo, da B. Martellotta e F. Arietti. Il corredo venne poi esposto per una decina d’anni, fino al 1998, anno in cui il museo venne chiuso per una serie (costosissima) di interminabile lavori durati vent’anni".

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In questa fase il corredo della Tomba principesca del Vivaro venne trasportato al Museo delle navi romane di Nemi, dapprima - prosegue Tomboletti . "con la scusa che esso andava portato in luogo protetto mentre erano in corso i lavori, poi in modo subdolo, in via definitiva, e contro la volontà di Martellotta e Arietti le cui proteste sono state inascoltate, con la scusa del nuovo allestimento museale". "Un “capolavoro” - sentenzia - che ha visto questo museo depredato da collezioni fondamentali, impoverito dalla sottrazione di intere sezioni di reperti (collezione di monete, vasellame protostorico proveniente dalle celebri necropoli di Grottaferrata, importanti tombe arcaiche, ecc.).  Inutile aggiungere - conclude - che ora il Museo è vuoto, inguardabile, un inutile spreco di soldi, diviso amministrativamente tra Soprintendenze e polo Museale che si guardano in cagnesco. Un Museo Nazionale inutile ed un insulto per Grottaferrata".

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Una vera e propria sciabolata, quella di Tomboletti, che riporta alla superficie un dibattito in verità mai sopito a Grottaferrata, ovvero quella della valorizzazione del patrimonio culturale della città, materia di confronto da anni ma in verità mai colto nel suo aspetto più profondo e potenzialmente valido sul piano turistico. Parole, quelle dell'ex Assessore, che faranno certo discutere". 

(nella foto: il recupero di uno dei sarcofagi dell'Ipogeo)

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Commenti  

# TOMTOMfatti& 2017-11-26 11:58
MISfatti, FOIA e fact checking dicono all'assessora di aver utilizzato " i social " che purtroppo, x LEI, hanno cambiato "il fare" politica. Abbiamo anche condiviso di commentate l'ex assessore, non ascoltando il consiglio dei nonni: parla surtando quanno piscia 'a gallina = Mai!
Sull'argomento c'è un continuo dibattere tra competenze varie. Avventurarsi senza averne, è da temerari EGOinomani che credono che prima o poi la gallina alzerà la zampetta!
Tornando al tema di cultura, diamo ascolto ai nonni, zitti!
Sull'ex invece ....ff&gg, nostro candidato, è vero che tra moglie e marito è meglio non mettere il dito, ma un articolo SÌ ! Sulla tempistica, anche lì ff&gg, nostro candidato, noi indefessi peccatori, pensiamo subito a male, perché ora? Non vorremmo ritrovarcelo con una striscia similSGARBIquotidiana vista la malaparata dei suoi unti!
p.s. ff&gg quando discuteranno sulle parole dell' ex faccelo sapere
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# grottaferratamia 2017-11-26 15:42
assessore alla cultura...batti un colpo se ci sei!
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