Ariccia, il dietrofront di Roberto Di Felice: "Ma quale Pd, io civico: anzi no. W Zingaretti"

Pubblicato: Mercoledì, 22 Novembre 2017 - redazione politica

ARICCIA (politica) - Il sindaco un mese fa aveva negato ogni legame col Partito democratico ed oggi invece firma il documento pro governatore

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Un dietro front in piena regola. Dal Centro cristiano democratico di Baccini e Follini etc, nel 2001, al fianco dell'amico-nemico Emilio Cianfanelli nel 2006 già con la lista "Patto sociale per A, fino alla nuova veste civica (con la quale ha vinto le elezioni), fino all'abbraccio con Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio in quota Partito democratico.

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Roberto Di Felice, sindaco di Ariccia dal giugno 2016, deve averci ripensato in queste ultime settimane. Qualche giorno fa infatti il primo cittadino ariccino, che l'anno scorso ha sbaragliato al primo turno la concorrenza del cianfanelliano Mauro Serra Bellini (coalizione a guida Pd) battendolo al primo turno, aveva rinnegato ogni legame col Partito democratico rappresentato, in un nostro articolo di qualche giorno prima, da Eugenio Patanè.

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Nello specifico, il 18 ottobre ilmamilio.it scrisse in merito alla prossima campagna elettorale per le Elezioni regionali citando proprio Di Felice in cerca di una sponda nel Pd. La risposta del sindaco arrivò, piccatissima, qualche giorno dopo. Di Felice scrisse testualmente: "[...] così come recisamente smentisce di essere disposto a trovare una sponda nel Partito Democratico, essendo stato eletto con altissimo suffragio alla guida di sole liste civiche che non ha alcun intenzione di mettere da parte né di rendere in alcun modo subalterne a diversa formazione politica".

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Qualcosa nel giro di pochissimi giorni deve essere cambiato dal momento che la firma di Roberto Di Felice compare tra quelle dei 203 sindaci del Lazio che hanno sottoscritto in questi giorni l'appello per la riconferma di Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio. Tra i supposti civici, Di Felice è peraltro in buona compagnia al fianco dei colleghi Luciano Andreotti di Grottaferrata e, ovviamente, Emanuele Crestini di Rocca di Papa. Un Crestini che dunque, ancora una volta, si conferma organico al Pd anche se questa è un'altra storia.

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Insomma: civico quando è servito per battere il Partito democratico rappresentato dal cosidetto "cianfanellismo" di Ariccia, schierato proprio dalla parte del Pd oggi che invece bisogna sostenere Nicola Zingaretti.

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