Rocca di Papa: caso Giannone, il Procura e dal prefetto un dialogo tra Grasso ed altri consiglieri

Pubblicato: Venerdì, 17 Novembre 2017 - redazione politica

ROCCA DI PAPA (attualità) - Si avvelena ulteriormente la scena: nel mirino dell'assessora all'Urbanistica uno scambio di battute tra consiglieri di opposizione. "Sul condono del marito sa tutto la Sciamplicotti"

ilmamilio.it - comunicato stampa

Dalla vicesindaca Veronica Giannone, riceviamo e pubblichiamo.

"Il consigliere comunale di Rocca di Papa Massimo Grasso in una conversazione probante intrattenuta con altri componenti del Consiglio Comunale: “Dobbiamo sistemare il problema Giannone”. “Sul condono del marito? Silvia Sciamplicotti sa tutto quanto, c’era lei”.

Nel dialogo esposto, il consigliere Grasso, avvocato di professione riferisce del marito del vicesindaco Veronica Giannone e dell’istanza di condono 47/85 sugli immobili di proprietà dello stesso, trattando di un giudizio civile in corso che lo riguarda. In particolare il Grasso incalza nella conversazione millantando rapporti con gli avvocati della controparte, e profilando la messa in atto di azioni di comune accordo con gli stessi, contro il marito della Giannone. Avvocati artefici, secondo quanto detto da Grasso, della consegna ai giornali locali delle informazioni che hanno poi generato gli articoli sul “Caso Giannone”.

Oltre a tale trattazione, è stata altresì evidenziata l’affermazione sul condono del coniuge del Vicesindaco, in cui si dice che sulla pratica la consigliera Silvia Sciamplicotti ex assessore all’Urbanistica del Comune di Rocca di Papa, “Sa tutto quanto, più di noi”.

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Questo un intreccio articolato tra membri del Consiglio comunale di Rocca di Papa, nel quale addirittura si tratta di un giudizio civile fra avvocati, il cui trattamento illecito è punito dalla legge con la reclusione e la procedibilità d’ufficio; Ancora più grave se a trattarlo è uno o più pubblici ufficiali che usano il medesimo ruolo sfruttando la pubblicità di un’Assise cittadina come il Consiglio Comunale, che dovrebbe trattare esclusivamente questioni relative alla cosa pubblica; azione specifica volta ad arrecare pregiudizio e dolo intenzionale ai processi di formazione nella normale gestione degli atti amministrativi dell’Ente in risposta ai cittadini.

 

 

 

 

 

 

 

Una questione che richiede un approfondimento non solo a livello giudiziario per la notizia di reato, ma anche politico/amministrativo da parte del Sindaco e della Prefettura, volto a garantire il principio del buon andamento, della legalità ed imparzialità della P.A. per evitare che il potere politico sconfini nella’arbitrio, negli interessi di parte e nella discriminazione.