STORIE | La colonia felina di Torre Argentina, il santuario dei gatti di Roma

Pubblicato: Sabato, 13 Marzo 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - Distesi tra le rovine, rincorrendosi tra i capitelli e le colonne, condividono la loro vita con il traffico urbano tra le donazioni delle “gattare”(e gattari)  romane e lo sguardo stupito dei turisti

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I gatti di Roma, si sa, sono parte del patrimonio storico e scenografico della città eterna. Distesi tra le rovine, rincorrendosi tra i capitelli e le colonne, condividono la loro vita con il traffico urbano tra le donazioni delle “gattare”(e gattari)  romane e lo sguardo stupito dei turisti.

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Ma c'è un luogo a Roma, dove i gatti sono davvero i nuovi imperatori, la colonia felina di Torre Argentina, la più antica della città.

Si tratta di un'organizzazione no profit con sede proprio nel sottosuolo accanto agli scavi archeologici, un vero santuario felino, sorto in seguito all'insediamento dei gatti. All'interno di questo spazio, che è possibile visitare, troverete decine di gatti: quelli che attendono di essere adottati, quelli che sono in convalescenza dopo un intervento, quelli con patologie che richiedono un'assistenza continua e non possono vivere all'esterno, i cuccioli rimasti orfani che devono essere accuditi in modo intensivo. I gatti mutilati, ciechi, con handicap sono sempre accolti con priorità assoluta.

I gatti di cui l'associazione si prende cura attraverso il preziosissimo operato dei volontari, vivono quasi tutti liberi tra i reperti storici, ma godono della protezione e delle cure dell'organizzazione. Il centro si occupa dell'assistenza ai gatti malati, promuove la sterilizzazione, gestisce le adozioni e anche le adozioni a distanza.

Sono stati proprio i gatti a stabilirsi in quest'area, spontaneamente, quando i suoi ruderi vennero portati alla luce nel 1929. I romani portano qui da decenni il cibo ai gatti, e purtroppo ne hanno anche abbandonati tantissimi nel corso degli anni. Le rovine offrivano un ottimo posto per rifugiarsi. La magnifica attrice Anna Magnani, fu una delle gattofile, abitava in questa zona e portava regolarmente cibo ai mici.

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Fu poi l'attore Antonio Crast ad ottenere le chiavi del sotterraneo che venne adibito a centro cure per gli animali. Questo luogo inizialmente privo di luce e acqua corrente aveva bisogno di moltissimi lavori per diventare alla cura degli animali, ma con molti anni di lavori ed enormi sforzi lo scopo venne raggiunto. La svolta ci fu negli anni '90 quando diverse associazioni anche internazionali diedero informazioni e supporto alla causa dei gatti di Torre Argentina.

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Ancora oggi vi sono diffidenze verso la sterilizzazione sistematica di questi animali, ma occorre considerare che la maggior parte dei nati muore in modo atroce, investito dalle auto, spesso nei primi mesi di vita, e questa strage può essere evitata.

Le risorse purtroppo non vengono dal Comune, per questo si può contribuire con donazioni, acquistando gadget, adottando un micio a distanza, oppure diventando volontari. I gatti della colonia sono tutti sterilizzati, vaccinati, liberi da parassiti interni ed esterni. La riduzione del randagismo felino è uno degli obiettivi capitali dell'associazione.

Foto dal sito www.gcomegatto.it