STORIE | Villa Glori Roma, dallo Scontro dei Settanta alla solidarietà contro L'AIDS

Pubblicato: Mercoledì, 03 Marzo 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - A differenza di altre ville della capitale nasce come parco destinato alle vigne e all'attività venatoria, con un casale fortificato al suo apice

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Villa Glori è il parco di Roma nella zona dei Parioli, con i suoi 25 ettari sopraelevati su una rupe, si apre sopra il Villaggio Olimpico e l'Auditorium Parco della Musica. A differenza di altre ville della capitale nasce come parco destinato alle vigne e all'attività venatoria, con un casale fortificato al suo apice.

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Nel 1867 questo spazio verde fu lo scenario dello scontro di Villa Glori, contesto nel quale Giuseppe Garibaldi si batteva per sottrarre Roma allo Stato Pontificio. Lo scopo era unirla all'Italia. Settantasei volontari, nella notte del 23 ottobre del 1867 guidati da Enrico Cairoli, occuparono un casale interno al parco. L'esito fu la vittoria pontificia. Da questi fatti nacque la raccolta poetica di Cesare Pascarella, “Villa Gloria”, con i suoi 25 sonetti.

La villa prese il nome dall'ingegnere Glori e nel 1908 venne costruito l'ippodromo. Nel 1923 la villa venne chiamata Parco della Rimembranza, doveva infatti commemorare i caduti della Grande Guerra. Fu l'architetto Raffaele De Vico ad occuparsi della realizzazione del piazzale centrale e dei viali che da esso si diramavano. Nel suo progetto anche 6000 alberi piantati.

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Nel 1929 furono costruiti tre padiglioni dedicati al grande medico Ettore Marchifava, adibiti a colonia estiva per ragazzi indigenti che rischiavano di contrarre la tubercolosi. Marchifava, tre volte Cavaliere, fu promotore di moltissime iniziative per le persone affette da questa malattia. Durante la Prima Guerra Mondiale organizzava servizi sanitari antimalarici nelle zone di guerra.

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Con intenti socio-assistenziali solidali nel 1988 venne istituita la casa-famiglia per pazienti affetti da AIDS della Caritas. La struttura venne voluta dal presbitero e attivista Luigi Di Liegro. Questo pensatore era convinto che occorresse aiutare e creare reti sociali prima che le persone diventino senza-tetto, agire ai primi segnali di esclusione sociale per arginare povertà ed emarginazione.

In questa casa-famiglia vengono oggi organizzate anche visite educative per ragazzi delle scuole superiori. Villa Glori, da parco per la caccia a comunità di sostegno e cura.

Foto tratta dal sito www.roma2pass.it

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