Tanti auguri Frecce Tricolori! 60 anni di eccellenza italiana nei cieli di tutto il mondo

Pubblicato: Domenica, 28 Febbraio 2021 - redazione attualità

freccetricoloriROMA (attualità) - Primi sei aerei in volo il primo marzo 1961

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Le Frecce Tricolori compiono 60 anni: era il 1° marzo 1961 quando giunsero sulla base aerea di Rivolto (Udine) i primi sei velivoli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante”. I sei “Sabre” provenivano da Grosseto, oggi una delle basi deputate alla difesa dei cieli italiani e sede dell’allora 4a Aerobrigata, oggi 4° Stormo. Ad attenderli al suolo, il loro primo Comandante: il maggiore Mario Squarcina. Si insediava così la prima di cellula dell’“Unità Speciale Acrobatica”, nucleo originario delle nascenti Frecce Tricolori.

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Sono trascorsi 60 anni da quel giorno ed oggi come allora le Frecce Tricolori hanno l’orgoglio di rappresentare i valori, la tecnologia, la competenze e la capacità di fare squadra dell’intera Aeronautica Militare. 60 anni in cui la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha portato le sue esibizioni in 48 paesi del mondo - dall’America alla Russia, dal Nord Europa al Medio Oriente e al Nord Africa – stendendo il Tricolore sui luoghi più belli ed in occasione degli eventi più significativi della storia del nostro Paese. "

Un simbolo di italianità e senso di appartenenza, ma anche dei valori e della professionalità di tutte le forze armate, nonché l’espressione delle capacità dell’industria nazionale e di tutto il Sistema Paese.orvolo della città di Roma nel giorno del 2 giugno - Festa della Repubblica".

Una storia, quella delle Frecce Tricolori, fatta di passione e competenza, che gli uomini e le donne che ne hanno fatto parte in questi sessanta anni hanno contribuito a rendere celebre. 

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Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, questa la denominazione ufficiale delle Frecce Tricolori, è un reparto di volo dell’Aeronautica Militare composto da circa cento militari tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati. La formazione di 10 velivoli, 9 più quello del solista, è composta da piloti provenienti dai reparti operativi di volo dell’Aeronautica Militare che, a seguito di selezione, entrano a far parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale; qui trascorrono una parentesi della loro carriera operativa per poi far rientro ai Reparti al termine dell’esperienza. Il restante personale che appartiene alle Frecce Tricolori, sono principalmente specialisti addetti alla manutenzione del velivolo Aermacchi MB339A-PAN.

In occasione della ricorrenza del 1° marzo, la Rai Friuli Venezia Giulia ha realizzato un documentario sulla storia delle Frecce Tricolori dal titolo “Sessant’anni in volo: la Pattuglia Acrobatica Nazionale” che andrà in onda alle ore 22:10 di lunedì su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre).

Quella delle Frecce Tricolori è una storia di origini nobili. Sul finire degli anni ’20 sull’aeroporto di Campoformido (Ud), situato pochi chilometri ad est della base di Rivolto, i primi pionieri del volo acrobatico dimostrarono come l’acrobazia aerea costituisse l’essenza stessa della caccia militare ed il suo esercizio fosse in grado di migliorare le prestazioni nel combattimento aereo. Da lì prese vita una tradizione di acrobazia aerea collettiva che culminò con le formazioni acrobatiche collettive degli anni ’50 individuate a turnazione annuale presso i Reparti Operativi dell’Aeronautica Militare: Lancieri Neri, Diavoli Rossi, Tigri Bianche, Getti Tonanti e Cavallino Rampante.

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Proprio da quest’ultima, pattuglia di riserva nel 1960 e successiva titolare nel 1961, venne individuato il nucleo di piloti che andarono a costituire un gruppo che stabilmente si occupasse di acrobazia aerea collettiva e che rappresentasse in tutti gli eventi in patria ed all’estero, l’Aeronautica Militare e tutta l’Italia. Il 1° marzo 1961 giunsero a Rivolto, provenienti dalla 4° Aerobrigata di Grosseto i primi 6 velivoli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante” che recava l’emblema dell’Asso Francesco Baracca. Nasceva così sull’aeroporto di Rivolto, dove ancor oggi ha sede, l’Unità Speciale Acrobazia che a decorrere dal 1° luglio 1961 avrebbe assunto la denominazione ufficiale di 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Nel primo anno di vita le Frecce Tricolori volarono con le insegne del “Cavallino Rampante” assumendo nel 1962 una nuova livrea e lo stemma ormai conosciuto.

Dalla stagione 1964 iniziarono a impiegare il velivolo italiano Fiat G-91Pan che lasciarono solo nel 1982 quando avvenne la transizione al velivolo Mb-339Pan a oggi in dotazione. 

Una storia in cui non sono mancati episodi tragici come la drammatica collisione aerea di Ramstein, in Germania, nel 1988 in cui persero la vita tre piloti e 67 spettatori. Nell’incidente morirono il capitano Giorgio Alessio, il tenente colonnello Mario Naldini e il tenente colonnello Ivo Nutarelli.

Intanto, nel corso degli anni, nascono nuovi disegni nel cielo. È il 2006 quando il programma acrobatico si arricchisce de “il Cuore”, nato per celebrare la nazionale di calcio campione del mondo. Una delle figure più belle e amate dal pubblico resta la “Scintilla tricolore”. Ma in questi mesi ciò che è rimasto impresso è “L’abbraccio tricolore”, compiuto nel 2020 durante l’emergenza sanitaria a causa della pandemia. Cinque giorni di volo che hanno raggiunto tutte le regioni italiane.

Tanti anni di eccellenza italiana giustamente festeggiati e celebrati in questi giorni. Vale anche la pena sottolineare che l'attuale pattuglia conta anche un cittadino dei Castelli Romani, Simone Farnfarillo, di Castel Gandolfo. Un vanto del territorio che continua a tracciare con la sua professionalità e preparazione i cieli d'Italia e del mondo.

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