ESCLUSIVA - WrongOnYou al microscopio: martedì il debutto a Sanremo. "Sono pronto"

Pubblicato: Giovedì, 25 Febbraio 2021 - Matteo Carè

wrongonyou rai ilmamilioGROTTAFERRATA (musica) - Marco Zitelli sarà uno degli 8 finalisti tra le nuove proposte. Ma la sua strada musicale parte molto da lontano

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Dal calcio alla musica da auto-didatta, Marco Zitelli, in arte WrongOnYou, è pronto per la sfida del Festival di Sanremo, concorso canoro in partenza martedì 2 marzo.

Il 30enne di Grottaferrata (aumenterà d'età il prossimo 14 novembre) è uno degli 8 finalisti tra le nuove proposte, col brano "Lezioni di volo". Per lui, diplomato al Paolo Mercuri di Marino, una lunga strada nella musica passata anche per una band americana. Poi preziose collaborazioni: Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Mika e Levante.

Però è la prima volta che ti esibisci tra i velluti rossi dell’Ariston. Come ti senti? Emozionato?

Emozionato, sicuramente sì. Sono molto emozionato. È un’emozione come dire... un po’ particolare partecipare a questa edizione che, proprio come dice Amadeus, sarà il festival della rinascita. È un sogno che si realizza, esibirmi su un palco del genere. È una cosa che sei abituato a vedere solo dalla Tv, no? fa un po’ impressione viverla. È come la prima volta che ho lavorato con Alessandro Gassmann, ti sembra di conoscerlo perché sei abituato a vederlo dalla Tv, poi ci lavori insieme e piano piano realizzi. Quella sottolinea linea tra finzione e realtà, l’ho sfondata.

 
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Parteci con il brano “Lezioni di volo”. Di cosa parla?

Il brano l’ho scritto durante la quarantena, in momento quindi sicuramente particolare. Quello su cui ho puntato è il fatto di sentirsi liberi. Una cosa che ho capito durante questo periodo, avendo molto tempo per stare da solo, è che tante volte uno non si sente libero di essere sé stesso.

Avendo fatto un album durante il lockdown, quello lungo, ho avuto modo di guardarmi dentro. “Lezioni di volo” vuol dire proprio combattere la paura di sentirsi liberi, per poter andare proprio dove ti porta il cuore.

 

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Come hai passato il lockdown?

Fortunatamente sono riuscito a scappare (da Milano n.d.r.) quando ho visto che stavano per chiudere tutto.

Così un paio di giorni prima della chiusura generale, sono sceso ai Castelli, a Grottaferrata, e sono rimasto lì. Fortuna vuole che abito vicino un bosco e quindi sono riuscito ad avere i miei spazi. Se fossi rimasto a Milano, nel mono-locale dove stavo prima, sarebbe stato un massacro.

Cosa intendi per “sentirsi liberi”?

Intendo la libertà nel modo di esprimersi, il modo di vestirsi e il modo di pensare le cose. È un concetto legato alla libertà in generale.

Partecipare al Festival di Sanremo, vuol dire anche curare l’abbigliamento. Ci dobbiamo aspettare questa libertà anche nel tuo vestito? Vedi, ad esempio, l’abito di Achille Lauro durante lo scorso Festival...

No-no, non ci sarà nessuna tutina color pelle con i brillantini.

Anzi, sono stato fortunato, per il vestito ho collaborato con Dolce & Gabbana. Mi sono affidato a loro, senza però che mi snaturassero. Sicuramente non sarò in giacca e cravatta. Posso dirti che sono molto grato per tutto quello che mi sta succedendo in questo Festival.

Quando si esibirai, la prima o la seconda serata?

Ancora non so se martedì o mercoledì. Comunque prima o poi mi tocca. Mi sto preparando psicologicamente.

Sei a Sanremo da un po’ di giorni per le prove. Sicuramente avrai avuto modo di vedere le targhe d’ottone, lungo corso Matteotti con incisi, di anno in anno, i titoli e gli interpreti delle canzoni che hanno vinto il Festival. Tra queste c’è un brano che ti ha ispirato particolarmente o che ascolta con piacere?

Innanzitutto, ti dico che, le prove sono andate molto bene. Vorrei ringraziare tutta l’orchestra, sono dei professionisti incredibili. Non vedo l’ora di risalire.

Tra le canzoni sicuramente “Luce” di Elisa mi piace un sacco. Bene o male, senza fare paragoni, io e Elisa, stiamo facendo un po’ lo stesso percorso. Anche lei è partita in inglese a cantare e con il tempo ha trovato il suo modo di cantare anche in italiano. Inoltre, non c’è nelle targhe, perché credo che abbia vinto Sanremo Giovani, ma anche “Oggi sono io” di Alex Britti mi piace molto.

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È stato semplice per te muovere i suoi primi passi musicali in un territorio, quello dei Castelli Romani, dove manca un sostegno strutturato ai giovani che si avvicinano alla carriera artistica?

La mia gavetta fatta ai Castelli Romani è stata tosta: tutti quei pochi locali che avevano deciso di fare un po’ di live music, purtroppo, hanno chiuso tutti. È sicuramente difficile trovare un posto ai Castelli dove poter proporre musica cantautorale. Però posso dirti che ai Castelli ho sempre trovato sostegno: penso ai ragazzi di “Semintesta” e i ragazzi di “Emergendo” che hanno acchittato quella situazione al Tuscolo, dando così molto spazio ai giovani.

È comunque stata tosta perché devi avere la macchina. Se non hai la macchina è un macello. Ancora mi ricordo quella volta che andai in un locale a Piramide a suonare. Mi hanno dato quindici euro. Ero comunque grato per il solo fatto di essere stato lì ad esprimere la mia arte. Già questo è tanto.

Il Consiglio che posso dare ai giovani, è sicuramente quello di non mollare ed accettare, non tanto i compromessi, ma la gavetta. C’è da fa’? Lo fai! Ho suonato in tutti i locali di San Lorenzo. Nella stessa settimana, suonavo tre volte nello stesso locale. Magari c’era sempre la stessa gente e mi dicevano: “hai rotto le p...” però l’ho fatto. Bisogna martellare, stringere i denti e andare avanti. In ogni caso, ti dico che non mi sento ancora arrivato, sono convinto che la gavetta non finisca mai.

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In merito a questo, a tuo avviso, le amministrazioni locali, quali azioni possono intraprendere per incentivare i giovani e non ad esprimere le loro qualità artistiche?

Sicuramente ci sono parecchi problemi economici in questo particolare momento.
In primis, stanziare dei fondi a tutte quelle associazioni culturali e non e alle onlus che si occupano della tutela degli artisti. Appena finito Sanremo, voglio capire cosa si può fare.

Per quanto mi riguarda e per quel che ricordo, ogni volta che è fatto qualcosa, le realtà locali mi hanno sempre sostenuto.

C’era sicuramente molta musica prima e si facevano più cose in piazza e in generlae a Piazza del Mercato... va be’, sicuramente i lettori dei Castelli capiranno quando dico Piazza del Mercato... ma allo stesso tempo, sono molto grato a tutti quelli che gestiscono la parte artistica del comune.

Ad esempio, a Grottaferrata, abbiamo un teatro comunale che potrebbe essere sfruttato molto di più, incentivando così i progetti artistici in generale. Purtroppo quando non ci sono i soldi, e l’arte viene presa e messa da parte. Questo ovviamente, avviene dappertutto e non solo nella mia città. Il periodo purtroppo è quello che è, ma ti anticipo, a riguardo, che ho un sacco di progetti in mente e spero di metterli tutti in atto il prima possibile.

Ti ringrazio e ti auguro una strabiliante performance al Festival!
Grazie a te e daje daje! (ride)

Foto dall'esibizione RAI di Wrongonyou durante le selezioni per il concorso delle nuove proposte