Tari "sbagliata", ecco perché i Comuni hanno chiesto più del dovuto

Pubblicato: Domenica, 12 Novembre 2017 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - Il chiarimento di quanto sta accadendo in questi giorni

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Da Clemente Pace, in merito alla Tariffa sui rifiuti, riceviamo e pubblichiamo.

"Egregio direttore,

torno nuovamente sulla problematica TARI perché è di questi giorni la notizia apparsa su tutti gli organi di stampa circa la modalità di calcolo della tariffa da parte dei comuni.

Il tutto nasce da una interpellanza parlamentare e dalle successive dichiarazioni del sottosegretario all’economia.

 

 

 

 

 

 

 

La Tari, come noi contribuenti sappiamo, è una tariffa che comprende sia una quota fissa che una variabile riferita ai mq ed ai componenti il nucleo familiare e va a coprire i costi per la raccolta dei rifiuti.

La Tari, quindi, riguarda l’utenza e comprende anche le pertinenze ed è qui che sembra nascere l’errore perché i Comuni hanno applicato ad ogni unità immobiliare sia la quota fissa che variabile mentre la quota variabile, correlata al nucleo, andrebbe associata all’utenza.

Di fatto si viene ad avere una maggiore incidenza della quota variabile nelle abitazioni con pertinenze perché considerate nel calcolo.

Ad esempio il proprietario di un app.to di 80 mq con garage e cantina ha pagato la quota variabile non una volta bensì tre volte.

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bmw novembreDa un primo esame sembrerebbe che anche il Comune di Frascati, come altri comuni, abbia seguito tale modalità di calcolo circostanza questa che avrebbe di fatto gonfiato la tariffa incassando il Comune più di quanto dovuto.

Ferma restando la possibilità del contribuente a ricorrere entro cinque anni dal versamento per avere il rimborso salvo poi eventualmente adire la commissione tributaria provinciale competente, sarebbe corretto e politicamente apprezzabile, in un’ottica di trasparenza e correttezza, che l’amministrazione confermasse la modalità contabile applicata ( questo potrebbe essere spunto per una interpellanza comunale) e se del caso rivedere in via autonoma e diretta quanto eventualmente erroneamente richiesto ed incassato dai contribuenti, imputando i possibili conguagli sui futuri importi della Tari evitando così ai cittadini contribuenti ed all’amministrazione controversie tributarie lunghe e costose.

Sarebbe un gesto di trasparenza amministrativa oltre che di correttezza che la società civile apprezzerebbe.

Auspicando che queste mie riflessioni di cittadino contribuente trovino le necessarie sensibilità porgo distinti saluti, Clemente Pace".