Il mercato immobiliare: andamenti attuali e previsioni future

Pubblicato: Lunedì, 25 Gennaio 2021 - redazione attualità

white and grey concrete building near swimming pool under clear sky during daytimeROMA (attualità) - Un settore in veloce evoluzione anche per far fronte a questi tempi di pandemia

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Il 2008 è stato l’anno in cui il settore immobiliare ha conosciuto la sua crisi più nera, soprattutto negli Stati Uniti. Quando è scoppiata la bolla che ha riguardato i mutui concessi a tassi variabili, le borse di quasi tutto il mondo hanno visto il valore dei loro titoli andare vertiginosamente a picco. Al di là delle vere e proprie crisi, il mercato immobiliare raramente avverte degli andamenti fortemente negativi. Se la domanda di immobili inizia a scendere, si abbassa il loro costo. In poco tempo quindi, si ristabilizzano gli equilibri di mercato.

Cercare di capire e prevedere anche piccole oscillazioni ha però un’importanza strategica, sia per il piccolo privato che per i grandi investitori. Ad esempio, durante il 2020 gli esperti della Banca Centrale Europea (e non solo) avevano sentenziato la capitolazione del mercato immobiliare, prevedendo crolli che sarebbero arrivati fino al 16%. In realtà così non è stato: al di là del periodo in cui si è verificato il lockdown totale, per cui ovvie ragioni pratiche hanno reso più difficoltoso lo svolgersi delle trattative, in Italia il comparto degli immobili non ha subito perdite di valore di particolare entità.

Quello che invece ha subito un netto calo è stato il prezzo degli affitti, legato alla minore richiesta di contratti di affitto. Con la sospensione di molte attività e la conversione allo smart working, tutta la richiesta di abitazioni da parte di chi si trasferisce per lavoro è venuta meno. Ancora più pesante è stato il crollo delle stanze e dei posti letto in affitto, dal momento che le università hanno adottato la didattica online fin dagli inizi della pandemia. Anche le case vacanze hanno ovviamente subito un blocco nella loro richiesta, ma già da maggio il turismo ha timidamente ripreso il trend in aumento.

Il comparto immobiliare nel futuro

Come è stato giustamente notato, l’impatto del Covid sul mercato immobiliare è stato diverso rispetto a quello di ogni altra crisi economica. Ad essere colpita dalla pandemia è stata la società, ovvero le relazioni tra le persone e gli spazi in cui si vive o convive. Anche se finora il comparto degli immobili ha retto bene, purtroppo bisogna fare i conti con una situazione che non è ancora risolta, e i cui colpi di coda possono essere abbastanza pesanti.

Una parziale risposta a questo quadro incerto arriva dal mondo della compravendita immobiliare: stanno infatti nascendo nuove forme di agenzia, basate su piattaforme online e team di esperti in diversi settori, che stanno riuscendo nell’impresa di far risparmiare alcuni costi a coloro che vendono il proprio immobile. Del resto, cercare di risparmiare sulle commissioni immobiliari è una necessità che si fa più pressante in fasi di crisi economica come quella attuale, soprattutto considerando che nella compravendita di case sono coinvolte cifre importanti. Ciò vuol dire che, risparmiando anche solo pochi punti percentuali sulle commissioni di agenzia, è possibile ritrovarsi un tesoretto che in termini assoluti risulta sostanzioso.

Il turismo e le attività commerciali sono i due settore maggiormente colpiti dalla pandemia in termini economici, e si tratta di dati che vanno sempre più a pesare sul bilancio del mercato di riferimento. In buona sostanza, parliamo di spazi che iniziano a diventare sempre meno utilizzati, gravando sulla situazione del settore. E questo riguarda in generale tutta l’Europa, ma l’Italia in particolar modo. La Germania ad esempio, oltre ad aver saputo gestire meglio l’emergenza sanitaria, ha saputo assicurare una maggiore stabilità anche al mercato immobiliare, che si presenta meno oscillante e più promettente per i prossimi mesi.

Il grande interrogativo è relativo al futuro: in tempi di incertezza, ci si muove con prudenza. Non si azzardano grandi investimenti in tempi in cui le acque sono ancora turbolente. Chi vuole investire perché ha i capitali per farlo, o può reperirli, si rivolge al mercato nazionale, più conosciuto e più facile da gestire, e in grado di limitare l’alea. I grandi investimenti immobiliari all’estero quindi non sembrano essere nell’agenda del 2021, perlomeno nella sua prima parte. Sicuramente già da metà anno non mancheranno investitori che, soprattutto dal Far East, inizieranno a lanciare i dadi sul tavolo verde del rischio, rilanciando un settore che avrà sicuramente bisogno di nuova linfa.