STORIE | L'orologio ad acqua del Pincio, gioiello di natura e meccanica

Pubblicato: Mercoledì, 20 Gennaio 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - Si trova in cima a un laghetto idilliaco con rocce e piante, costituendo una sorta di piccola oasi tra busti di intellettuali e filosofi, siepi all'italiana, oche e papere nel lago di Esculapio

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Il Colle del Pincio è celebre nel mondo: offre un affaccio mozzafiato per i turisti, simbolo di immensità romantica per i romani. Dalla Terrazza del Pincio si possono ammirare diverse zone della capitale, dall'elegante quartiere Prati ai grattacieli moderni dell'EUR. Fin dall'antichità, in epoca repubblicana alcuni personaggi importanti avevano ville in questa zona, come Scipione Emiliano e forse Pompeo. Nel IV secolo qui risiedevano i Pincii, famiglia da cui viene il nome odierno. Alle pendici vennero cosparse le ceneri di Nerone. Eppure fino al settecento rimase pressoché inabitato, fatta eccezione per gli agostiniani di Santa Maria del Popolo.

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Ma è su un gioiello di idraulica che vorremmo concentrate la nostra attenzione. L'Idrocronometro del Pincio che mescola l'elemento naturale dell'acqua e genio umano, manipolabilita del liquido e gusto estetico. Utilizza infatti l'acqua come fonte di energia per misurare il tempo.


Si trova in cima a un laghetto idilliaco con rocce e piante, costituendo una sorta di piccola oasi tra busti di intellettuali e filosofi, siepi all'italiana, oche e papere nel lago di Esculapio.

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Questo affascinante orologio fu inventato da padre Giovan Battista Embriaco, un frate domenicano originario di Ceriana, (Sanremo) e nel 1867 e fu presentato all'Esposizione Universale di Parigi. Embriaco dimostrò un precoce interesse e talento per gli orologi, il primo lo costrui a 17 anni, in cartone, da autodidatta consultando manuali di meccanica. Ne costruì diversi ma il il più noto e ammirato è certamente quello del Pincio. 

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Ha la forma di una torretta lignea realizzata con l'utilizzo di ghisa fusa a imitazione di tronchi d'albero. I quattro quadranti dell'ora sono visibili da ogni direzione. Nel 1873 l'orologio ad acqua fu collocato a Villa Borghese a Roma, all'interno di una fontana appositamente realizzata dall'architetto di origine svizzera Gioacchino Ersoch.

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L’opera, con i suoi quadranti che richiamavano la sezione trasversale di un albero e le lancette sagomate in forme vegetali, si inserisce con armonia nel contesto botanico di Villa Borghese. Carico di simbologie naturali, magiche e cosmiche.

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Il funzionamento tecnico è innescato dall'acqua che riempiendo due palette a forma di giglio (niente lasciava al caso!) fanno oscillare un perno. Questo nuove anche il pendolo e il suono dello scoccare dei minuti.

Embriaco divenne professore di teologia morale ma inventò anche il cosiddetto “regolatore con suoneria senza ruotismo" occupandosi anche di navigazione aerea e telegrafia. Insomma Embriaco fu un uomo di Dio pieno di entusiasmo nel dedicarsi a sistemi e strategie meccaniche.

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