STORIE & METALLO - Quella battaglia che indirizzò il corso della storia contemporanea

Pubblicato: Lunedì, 18 Gennaio 2021 - redazione attualità

medagliaSedan1 ilmamilioROMA (storie & metallo) - Lo scontro di Sedan segna la disfatta della Francia di Napoleone III e l'inizio dell'epopea tedesca. E, contemporaneamente, la caduta dello Stato Pontificio di Pio IX

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Quello che era prima, ultimissimo retaggio della restaurazione post napoleonica, dopo il 2 settembre 1870 non sarebbe più stato.

Perché se c'è una battaglia il cui esito ebbe la forza di influenzare i 70 anni a venire, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, quella è la battaglia di Sedan.

 

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Una cittadina nell'estremo nord della Francia ad un passo dal confine belga e dal Lussemburgo che oggi conta meno di 20mila abitanti, capace di passare alla storia per uno scontro in grado di annientare le truppe francesi di Napoleone III ed allo stesso tempo di offrire alla Germania la certezza di una forza che da quel momento in poi sarebbe diventata unitaria.

In appena tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre, le sorti dell'Europa mutano in un quadro di nuovi equilibri che, non senza altri passaggi cruciali, avrebbero poi condotto alla Prima guerra mondiale. Ed oltre.

Lasciati sul campo quasi 20mila morti (la stragrande maggioranza dei quali francesi), la battaglia che segna la fine della seconda fase della guerra franco-prussiana sancisce l'immediata fine dell'Impero di Napoleone III ed il ritorno della Repubblica in Francia: allo stesso tempo, autore principale Bismarck, la Germania fino ad allora spezzettata in mille realtà autonome ma contigue, si ritrova unita in quello che passa alla storia come il Secondo Reich: avviato da Guglielmo I di Prussia, proseguito da Federico III di Germania e chiuso da Guglielmo II. Un impero che si sarebbe poi spento della breve esperienza della Repubblica di Weimar.

L'Europa cambia con la disfatta francese che, neanche troppo indirettamente, segna anche la fine dello Stato Pontificio. Fino a quel punto protetto proprio da Napoleone III (sin dai tempi della repressione della Repubblica romana), Papa Pio IX si ritrova - all'indomani della carneficina di Sedan - senza più scudo. E non è certo un caso se appena meno di 3 settimane dopo le truppe italiane di re Vittorio Emanuele II entrano nella città eterna papalina attraverso la breccia di Porta Pia.

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La storia della battaglia che cambiò le sorti della storia contemporanea nel XIX secolo, con influssi diretti in tutto il secolo successivo, è raccontata nella medaglia di enorme modulo (100mm)  prodotta nel 1895 in occasione dei 25 anni dalla vittoria.

In peltro (zinco e piombo, probabilmente con argento), la medaglia presenta al verso (qui sotto) i volti dei protagonisti: Guglielmo II (il regnante nel 1895) è la figura centrale al cui fianco, a destra e sinistra, si trovano Guglielmo I e Federico III: più sotto, Bismarck ed il generale Molkte, comandante delle forze tedesche nella guerra franco-prussiana del 1870-71. Allori, corona e leone completano il quadro.

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Al rovescio, presentato in apertura, una raggiante Germania in piedi, davanti al trono, con in mano la corona che sarebbe finita sulla testa di Guglielmo I e la spada: in basso, ai suoi piedi, l'aquila con gli stemmi di Alsazia e Lorena, le due zone sottratte alla Francia al termine della guerra.

Una storia congelata nel metallo di una medaglia bellissima ed estremamente evocativa. Una storia che, per oltre 70, sarebbe stata figlia diretta di quella battaglia.