Velletri: nuovo brusco stop per la zona artigianale, solo in due interessati

Pubblicato: Venerdì, 10 Novembre 2017 - di Luca Priori

 

VELLETRI (attualità) -  Un lungo iter amministrativo

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 Nuove grane e lungaggini all’interno dell’iter amministrativo che dovrebbe portare alla realizzazione della zona artigianale. La causa starebbe nell’basso numero di risposte, pervenute al Comune di Velletri, rispetto all’avviso pubblico creato per raccogliere le manifestazioni di interesse degli artigiani intenti a creare il proprio polo produttivo nell’area indicata, individuabile nella contrada Acquavivola. Sarebbero, infatti, soltanto due gli imprenditori che avrebbero risposto presente all’appello pervenuto dalla sede municipale.

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Molti di meno rispetto al primo avviso pubblico di qualche anno fa, successivo al consiglio comunale del 29 giugno 2011 che stabilì che l’area destinata alla creazione della zona artigianale fosse quella di contrada Acquavivola. Per la zona artigianale, la Regione Lazio ha stanziato dei fondi utili alla realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie. Il denaro, proveniente da Roma, sarà erogato a patto che vi siano artigiani interessati alla costruzione del polo. Alla luce, dunque, del modesto numero di manifestazioni di interesse arrivate, la messa in opera dell’area artigianale è di nuovo fortemente a rischio.In questo senso, gli amministratori veliterni avrebbero richiesto alla Regione Lazio una proroga dei termini per poter utilizzare i fondi stanziati.

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Nelle idee dell’amministrazione comunale, in contrada Acquavivola, dovrebbe sorgere una zona artigianale rivolta ad un artigianato leggero, non invasivo. Esclusa a priori la presenza di centri commerciali e nuovi insediamenti abitativi.A Velletri si parla di questo argomento da almeno quattro decenni.

 
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Dopo un impasse amministrativo lungo sei anni, fra l’inverno e la primavera del 2017, l’iter realizzativo era ripartito in corrispondenza con l’invio, da parte del Comune, delle lettere di esproprio per permettere la costruzione dei capannoni e delle annesse opere di urbanizzazione. Espropri che, in caso di realizzazione, dovrebbero essere effettuati su una base di trenta euro a metro quadrato. 

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