STORIE | LIPU Roma, centro di recupero animali selvatici all'interno di Villa Borghese

Pubblicato: Domenica, 17 Gennaio 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - Il Centro è attrezzato con voliere di varia tipologia, tunnel per la riabilitazione al volo, un comparto infermieristico, una sala chirurgica con apparecchi radiologici e una zona destinata al pubblico e dotata di pannelli didattici e materiale informativo

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Tra il Bioparco e il Museo Civico di Zoologia, all'interno della raffinata Villa Borghese in via Ulisse Aldovandi, c'è un posto speciale sul quale tutti i cittadini possono contare nel caso trovino un animale selvatico in difficoltà.

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Passeri, rondini, rondoni, storni ma tra gli ospiti del Centro Recupero Lipu di Roma anche ricci, scoiattoli, tartarughe, volpi (e in altre città persino caprioli e lupi). Questo centro di riabilitazione della fauna selvatica è un punto di riferimento per la città, ma anche per i Castelli Romani, nella provincia di Roma, e dalla regione Lazio.

Il Centro è attrezzato con voliere di varia tipologia, tunnel per la riabilitazione al volo, un comparto infermieristico, una sala chirurgica con apparecchi radiologici e una zona destinata al pubblico e dotata di pannelli didattici e materiale informativo.

L'enorme mole di lavoro effettuata dal Centro Lipu di Roma è testimoniata dal numero elevatissimo di animali curati ogni anno. Sono circa 3500-4000 gli animali ricoverati, tra uccelli rapaci (falchi, poiane, aquile, gufi, allocchi, civette), altri uccelli e altri vertebrati (volpi, tassi, ricci, istrici, pipistrelli, ecc.).

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La storia di questa associazione, oggi Onlus, volta al recupero della fauna selvatica urbana è anche la storia di tante battaglie legali e culturali contro il bracconaggio, per la promozione di una visione rispettosa della natura.

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La LIPU nasce a Roma nel novembre 1965, dalla volontà del filosofo e naturalista Giorgio Punzo, con lo scopo di proteggere gli uccelli, favorire la conoscenza della natura ed educare i giovani all'ambiente. L'idea nacque nella primavera del 1965: Punzo stava leggendo il giornale quando si imbattè in una pagina con l'annuncio della riapertura della stagione di caccia e proprio in quale  momento un passero si posò vicino a lui. Questo lo emozionò e dopo la compassione decise di fare qualcosa di concreto per salvare queste meravigliose creature.

Punzo si laureò in filosofia e in scienze naturali, studiò Kant, le lettere di San Paolo, la Divina Commedia, ma anche il sistema nervoso dei serpenti ed etologia, alternando la lingua latina e linguaggio degli uccelli. 
Battezza con il primo nome di Lenacdu Lega Nazionale Contro la Distruzione degli Uccelli, la prima associazione che muove le sue prime battaglie contro lo sterminio dei volatili, la distruzione del territorio, la devastazione degli ecosistemi. I fondatori che collaborarono con lui cercarono soci, lavorarono per cambiare leggi e promuove la sensibilizzazione e l'educazione ambientale. Una delle prime importanti lotte negli anni '70 fu intrapresa contro la cattura degli uccelli canori usati come esche.

La Lenacdu cresce e nel 1975 diventa Lipu, acronimo di Lega Italiana Protezione Uccelli. Grazie alle sue attività la legge italiana dichiara la fauna Patrimonio Indisponibile per lo Stato e limita l'attività venatoria. Nel 1985 la Lipu è riconosciuta dal Presidente della Repubblica come Ente morale che persegue fini di pubblica utilità. Nel 1993 nasce BirdLife International, la più grande federazione di associazioni di protezione degli uccelli del mondo. La LIPU è il suo partner italiano. Oggi conta 30mila sostenitori, 100 sedi e migliaia di volontari.

Foto Ansa.

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