Regione Lazio: Pirozzi scende in campo "Devono governare i sindaci". Ai Castelli già pronti De Carolis e Fontana

Pubblicato: Venerdì, 10 Novembre 2017 - redazione politica

pirozzi4ROMA (politica) - L'ufficializzazione di una candidatura a governatore della Regione Lazio da civico che ha già però riunito larga parte del centrodestra rilancia le ambizioni dei rappresentanti castellani

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Alla fine Sergio Pirozzi, e lo avevamo detto tra i primi e con largo anticipo, ha fatto la sua scelta: sarà lo sfidante di Nicola Zingaretti, presidente uscente e di Roberta Lombardi (5 stelle) per lo scranno di governatore della Regione Lazio.

Una decisione che era ampiamente nell'aria ma che lo stesso Pirozzi, che aveva evidentemente necessità di verificare cosa potesse maturare ed aggregarsi attorno al suo nome, aveva debitamente tenuto in sospeso.

agenzia serviziCosì come in sospeso aveva tenuto gli 1200 partecipanti all'affollata presentazione del suo libro "La scossa dello scarpone" lo scorso 24 ottobre all'Eur. "Se pensate che sia così ingenuo da mischiare le due cose e da confondere questo pomeriggio con un'eventuale candidatura regionale siete fuori strada e potete tornare a casa".

Un'occasione, quella del Salone delle fontane, che aveva visto accorrere tanti sostenitori del sindaco di Amatrice anche dai Castelli romani. E' vero, il suo invito nei giorni precedenti al 24 ottobre era stato rivolto a tutti gli amministratori locali, ma all'appello risposero - com'era ovvio - soprattutto rappresentanti d'area.

tecnocasa2Pirozzi lo aveva lasciato ben intendere e lo ha confermato nelle interviste di ieri: "A governare l'Italia devono essere i sindaci, che conoscono bene il territorio e sono l'istituzione di contatto e dialogo con i cittadini". Non per niente, ad esempio, nelle ore precedenti a questa discesa ufficiale in campo il ricandidato Zingaretti aveva annunciato, in caso di conferma, l'istituzione di un assessorato ai Piccoli comuni dopo aver approvato nei giorni scorsi una legge che tutela proprio queste comunità.

Piccoli comuni dei quali Pirozzi, il sindaco simbolo del terremoto del Centro Italia, si è fatto alfiere ampliando poi strada facendo il cerchio.

Il suo appello ai sindaci ed agli amministratori territoriali è molto reale ma anche molto politico. Pirozzi punta a portare con sé, nella sua coalizione, coloro che sul territorio i voti li hanno. E' vero: servirà anche la forte spinta da Roma ma per quella, forse, potranno fare qualcosa i partiti di centrodestra che per ora su Pirozzi si sono già portati: Fratelli d'Italia e Noi con Salvini, ma anche tutta quella parte di destra che si riconosce nelle posizioni di Francesco Storace e Gianni Alemanno. Gelida, e Berlusconi lo aveva detto chiaramente, rimane solo Forza Italia che infatti era stato l'unico partito di centrodestra a disertare l'invito di Pirozzi all'Eur. Resta da comprendere quanto però un partito in cerca del recupero della gloria sbiadita di qualche anno fa abbia effettivamente voglia di andare per conto proprio anche in ottica di elezioni Politiche che però, certamente, sono un'altra cosa.

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E a proposito di sindaci ed amministratori territoriali, l'invito di Pirozzi trova già implicitamente la disponibilità di alcuni esponenti ai Castelli romani.

Tra questi, e non hanno fatto nulla per nasconderlo, l'ex sindaco di Monte Compatri Marco De Carolis, oggi presidente del Consiglio comunale e Giampiero Fontana, ex sindaco di Grottaferrata. Ma all'Eur c'erano anche tanti altri: dal sindaco di Nemi Alberto Bertucci, agli Udc di Ciampino Gabriella Sisti (assessore in una Giunta di centrosinistra) ed Elio Addessi, dall'ex candidato sindaco di Marino Stefano Cecchi (che però resta vicino all'area di Adriano Palozzi, coordinatore provinciale di Forza Italia, e chiaramente può essere un problema) a Massimo Grasso ed Alvaro Fondi di Rocca di Papa. A tanti altri, in ordine sparso.

Tutti candidati insomma al fianco di Sergio Pirozzi? Tutti no, ovvio, ma tanti si. Anche perché l'imprinting che il sindaco di Amatrice sta dando alla sua campagna è proprio quello di una rincorsa dal basso. Approccio chiaramente che piace e molto ai rappresentanti territoriali di un centrodestra che ai Castelli romani a parte appunto Monte Compatri e poche altre reali rappresentanze locali, è quasi scomparso.

 

 


Commenti  

# TOMTOMfatti& 2017-11-10 11:53
MISfatti, FOIA & fact checking dicono: la carica dei "lei non sa chi ero io!"
Escluso il candidato, si prefigura...no liste pesanti!
A naso, l' ideona è stata importata dalla Sicilia. E non è quella dell'ammucchiata transparticulare. Qui l'ideona è nello slogan: chi è nemico del mio nemico, è mio amico!
L'altra ideona è far credere che il candidato sia avverso a Berlusconi, circondandolo di berluschini!
Per molti degli attenzionati una preghiera, evitatelo.
Una volta è un caso, la seconda una coincidenza, ma la terza la quarta la quinta e addirittura la sesta volta è premeditazione molesta!
Se per alcuni pensare di ritornate a chiedere voti ....nello stesso paese in cui ha fallito è delirio allo stato puro.
Per altri è lecito pensare a un senso di rivalsa contro ...?
Solo contro se stessi!
In un caso o nell' altro suggeriamo di presentarsi con uno pseudonimo alle elezioni. Il nome chiuso in cassaforte attira, eccome!
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