Urbanistica, De Felice: “Allargamento Parco Appia Antica, anche Marino si deve aprire ad una nuova fase"

Pubblicato: Lunedì, 28 Dicembre 2020 - Redazione politica

MARINO (politica) - L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come riferimento per le scelte politico-amministrative della classe dirigente del nuovo decennio

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“Il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’allargamento del Parco dell’Appia Antica che si estende nel territorio comunale marinese rappresenta la massima certificazione del fatto che anche per la politica urbanistica della Città di Marino debba finalmente aprirsi una fase nuova.

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La stagione politico-amministrativa che inizierà con il nuovo anno dovrà virare con chiarezza e senza più tentennamenti verso gli obiettivi luminosamente espressi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che prevede, entro la fine di questo decennio, il potenziamento di una urbanizzazione inclusiva e sostenibile.

Un processo che si fondi sulla capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano partecipativo, integrato e sostenibile. Un reference act al quale peraltro mi sono appellata sin dalla prima uscita pubblica del nostro movimento civico, sei mesi fa”.

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Con queste parole Gabriella De Felice, candidata sindaca del progetto civico-politico Una Pagina da Scrivere interviene nel dibattito attorno alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 276/20 in materia di urbanistica e salvaguardia della porzione di agro romano che insiste nel territorio comunale marinese.

“La protezione del patrimonio culturale che, mai come nel Parco dell'Appia Antica, si incrocia con quello naturale – prosegue -  è una delle grandi sfide dell'epoca nuova. La particolarità che tutto ciò si compia sull’antica Regina Viarum, l’Appia, deve essere solo motivo di orgoglio e responsabilizzazione per ciascuno di noi. Di più per chi si candida a guidare e amministrare un passaggio tanto epocale”.

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“A richiamare l’attenzione che la politica ad ogni livello e la nuova classe dirigente della nostra città dovranno necessariamente prestare in maniera ormai non più rinviabile – va avanti De Felice - vi è dunque non solo la sentenza dell'Alta Corte ma prima ancora il rincorrersi continuo tra attualità e comune sentire dei cittadini che in materia di urbanistica e pianificazione ha portato, in particolar modo nel decennio appena conclusosi, a un generale cambiamento di prospettiva”.

La recente pronuncia – aggiunge ancora De Felice -  di certo non costituisce l'epilogo di una lunga e turbolenta vicenda. Essa, contrariamente, rischia di prestare il fianco ad ulteriori derive giudiziarie, con pesanti ripercussioni economiche. Chi pertanto si troverà ad amministrare dovrà necessariamente impegnarsi nel contemperamento ancor più attento degli interessi coinvolti”.

“Le idee sono chiare e anche le prospettive politico-amministrative appaiono già delineate” conclude la candidata sindaca. 

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