Rocca di Papa: Crestini sostenuto da una "maggioranza di fatto" che (per ora) tiene lontano il ritorno al voto

Pubblicato: Lunedì, 06 Novembre 2017 - Marco Caroni

calcagni crestiniROCCA DI PAPA (politica) - Nonostante l'azione dei 3 dissidenti, tra i banchi dell'opposizione sono 4 i consiglieri che, a vario titolo, non hanno alcun interesse a far cadere il sindaco in questo momento

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Manco il tempo di pensare che sì, forse la scena politica roccheggiana è finita dritta dritta in letargo che ecco un lampo degno dei giorni migliori: i giorni del "c'eravamo tanto amati". Il sindaco Crestini, per mezzo di un "giornale" compiacente (così come compiacenti sono tutti i protagonisti di quel progetto di comunicazione) torna ad attaccare l'ex amico Massimiliano Calcagni che ha l'enorme difetto di essere il presidente del Consiglio comunale e questo, Calcagni, replica per le rime raccogliendo anche la sua claque. Proprio sulla pagina del giornale-non giornale (siamo al numero 2, ma il periodico è ancora in fase di registrazione... ah, vecchi cari numeri 0) di Crestini. Un po' come fare un gol fuori casa (LEGGI: "Rocca di Papa: nuovo attacco del giornale dell’Amministrazione a Calcagni. Lui risponde e prende gli applausi).

 

 

 

 

 

 

 

Insomma: manco il tempo di pensare che l'unico a parlare in questi giorni, sempre sull'affaire Giannone (storia infinita, emblema di una politica roccheggiana ridotta a mero personalismo, nel bene e nel male) era stato Massimo Grasso che ecco l'acuto.

I FATTI - Saremo sintetici da morire. Questi i fatti, a prova di stupido. Emanuele Crestini ha di fatto visto chiudersi la propria esperienza amministrativa il 28 settembre proprio quando i tre di "Voi con noi" hanno formalizzato la costituzione del nuovo gruppo di dissidenti. Da lì in poi, e si era capito benissimo siamo già all'agonia.

Chi tiene ancora in piedi Crestini? Sostanzialmente la maggioranza a meno dei 3 dissidenti (ma su Roberta Cernevali, che mai finora ha parlato, è lecito avere qualche dubbio) ma comunque i fedelissimi Paolo Gatta, Annarita Rufini, Laura Fico, Lorena Gatta, Ida Acciari e, seppur in posizione necessariamente meno integralista, Bruno Fondi e Mario Santoro. Di là, tra i banchi dell'opposizione, a conti fatti sono solo 2 che vogliono secco il sindaco oggi stesso: vale a dire i due consiglieri Mdp (ci arriviamo...), ovvero Pasquale Boccia e la Pucci. Gli altri non hanno alcun interesse a velocizzare i tempi. Discorso che vale per l'evanescente Danilo Romei, per Ottavio Atripaldi ed in particolare per il citato Massimo Grasso (Obiettivo) e per Marika Sciamplicotti (Pd).

Perché?

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Molto semplice. Meglio un sindaco mantenuto in vita a bagnomaria, ormai incapace di ogni azione amministrativa, che tornare alle urne magari entro marzo e trovarsi di fronte una squadra già composta (quella dell'Mdp, annessi e connessi, sotto la sapiente regia di Bruno Petrolati) e dunque già attrezzata per la campagna elettorale. Perché lavorare insomma per far cadere Crestini e fare il gioco dei "traditori" dell'Mdp (vista dal lato della Sciamplicotti) o comunque di un potenziale forte competitor per le prossime elezioni (visto dal lato di Atripaldi e Grasso)?

Oggi, dunque, per vari motivi appena descritti il sindaco Crestini ha l'appoggio di ben 11 consiglieri, più il suo voto. Una "maggioranza di fatto" più larga di quella elettorale. Che non serve affatto per governare ma che è quanto occorre per restare formalmente alla guida della città. Suppergiù.