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Luca Andreassi, consigliere comunale di Albano Laziale e delegato ai rifiuti Palazzo Savelli, si interroga, a cinque mesi dal grave incendio alla 'Eco X' di Pomezia, con un post polemico sul suo profilo Facebook.

 

"5 Maggio 2017 - 5 novembre 2017 - scrive Andreassi - Sei mesi. Sei mesi in cui non si è saputo cos’abbia bruciato. Sei mesi in cui tutto quel materiale combusto (stimato in 8.413 tonnellate), quella potenziale bomba ambientale innescata, è rimasta lì. Ferma al suo posto con tutto il suo carico inquinante. Sei mesi in cui i rifiuti bruciati sono rimasti a macerare sotto il sole e ad essere esposti alle intemperie. Pensate cosa può accadere se dovesse arrivare una bomba d’acqua. Sei mesi ancora non sufficienti a quantificare i danni subiti dagli allevatori ed agricoltori della zona.

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Sei mesi in cui la gente ha guardato con diffidenza quello che viene coltivato in questa area e, spesso, ha deciso di non acquistarlo. Perché proviene da Pomezia. Perché è vicino a Eco X. Sei mesi con il fondato rischio che quella massa di rifiuti bruciati, ammesso che ancora non lo abbia fatto, possa iniziare a fare danni irreversibili. Tanti e pesanti visto che in quell'area passa anche l'acquedotto di Carano. Sei mesi di “altrismo” in cui colpe e responsabilità non sono mai le proprie ma sempre degli altri. Sei mesi. Un tempo infinito rispetto a quello che sarebbe stato necessario in una società degna di definirsi evoluta e civile.  Sei mesi. Ora basta. Basta".

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