STORIE | Il Sepolcro di Eurisace, l'insolita tomba di un fornaio romano

Pubblicato: Sabato, 21 Novembre 2020 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - Il sepolcro, che risale al 30 a.C.,  è davvero curioso, perché riproduce sul suo edificio a pianta trapezoidale, la struttura e i cilindri di un forno dell'epoca con le bocche e i recipienti in cui veniva impastata la farina

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Il sepolcro di Eurisace, o panarium, è la tomba monumentale di un fornaio romano, Marco Virgilio Eurisace, e di sua moglie, Atistia, risalente al I secolo a.C. e collocata esternamente a Porta Maggiore, nel quartiere Prenestino. Venne portato alla luce nel 1838, durante lavori di riqualificazione della piazza.

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Verso la fine del I sec. a.c., quando la zona era ancora fuori dall´abitato, visto che era proibito porre sepolcri entro le mura, Eurisace, ricco panettiere e fornitore ufficiale dello stato a cui era stata affidata la fornitura del pane, decise di costruire qui il suo particolarissimo monumento funebre, copia in travertino di un grande forno con le sue bocche di dolii in argilla refrattaria e i suoi sacchi.

Il sepolcro, che risale al 30 a.C.,  è davvero curioso, perché riproduce sul suo edificio a pianta trapezoidale, la struttura e i cilindri di un forno dell'epoca con le bocche e i recipienti in cui veniva impastata la farina. Vi sono anche dei preziosi bassorilievi del processo di panificazione che ci informano su come avveniva: dalla pesatura del grano alla molitura, alla setacciatura della farina, poi l'amalgama dell'impasto, la pezzatura e infine la cottura.
Queste fasi non sono poi cambiate molto nei secoli, e vengono rappresentate in modo quasi dinamico lungo tutto il fregio decorativo alla sommità del monumento. Una vera e propria celebrazione dell'arte del pane.

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Su tre lati del sepolcro è posta la stessa epigrafe "Est hoc monimentum Marcei Vergilei Eurysacis pistoris, redemptoris, apparet", cioè: "Questo sepolcro appartiene a Marco Virgilio Eurisace, fornaio, appaltatore, apparitore", da cui si comprende che il fornaio lavorava per lo Stato, al quale forniva i suoi prodotti, e che inoltre ricopriva la carica di ufficiale subalterno di un personaggio di alto rango (probabilmente un magistrato o forse un sacerdote).  Sppiamo che il pane dei romani in origine era simile ad una polenta, di farina di farro.

Il farro fu per tre secoli il cereale dei romani. Il pane lievitato venne introdotto dai greci.

Sepolcro di Eurisace è oggi considerato un omaggio monumentale a tutti i fornai, a quella tradizione di gusto e cultura che da secoli porta la magia del pane sulle nostre tavole.

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