La Fondazione Rugby Frascati riparte dal Covid

Pubblicato: Mercoledì, 28 Ottobre 2020 - Redazione sport

FRASCATI (sport) - Il presidente Igino Mancini fa il punto della situazione 

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Intervista all’Avv. Igino Mancini, il quale ha assunto da Luglio 2020 la carica di Presidente pro-tempore della Fondazione Rugby Frascati.

Avvocato, un ritorno atteso da tempo per un rinnovato impegno nel rugby?

Intanto ringrazio “il Mamilio” ed il Direttore Marco Caroni per l’interessamento alle vicende del rugby frascatano. In effetti con le dimissioni del precedente Presidente Dott. Luigino Bellusci è sorta la necessità di dare nuovo impulso alle attività della Fondazione, per proseguire il percorso intrapreso secondo la volontà dei nostri soci.  Ci vogliamo porre nella non facile posizione di ripartire con le attività di sostegno e propaganda sportive in epoca Covid, o meglio post-Covid, sperando che la situazione migliori a breve. La ripartenza è una fase importante nel modo del rugby, non si deve mai mollare.

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Lei ha avuto una lunga esperienza dirigenziale nel Rugby Frascati, in che modo pensa di utilizzarla?

Sono stato Presidente del Rugby Frascati in vari periodi tra il 1979 ed il  2000 per complessivi 12 anni, quando il movimento era unico e rispettato a livello nazionale, militando nella serie A, allora il massimo campionato. Ho avuto la fortuna di confrontarmi e rappresentare giocatori che sono nella storia del movimento e della Nazionale, e tutti sappiamo chi sono. Non li nomino per non fare torto a nessuno. Inoltre sono stato Presidente della Corte Federale di Giustizia e Consigliere dal 2000 al 2013, con il Presidente FIR Giancarlo Dondi, e ciò ha contribuito a consolidare l’immagine del Rugby Frascati ai massimi livelli.

Tutto ciò costituisce un elemento importante in questa fase transitoria che dovrà portare alla formazione del nuovo Consiglio Direttivo  della Fondazione che sarà eletto dall’Assemblea societaria a breve, COVID permettendo. In quella sede presenterò la mia candidatura per poter proseguire, se eletto, in questo incarico con un mandato pieno per tentare di portare a compimento alcuni obiettivi che erano già stati prefissati, ma anche per presentare un mio personalissimo rinnovato programma.

Ci può illustrare meglio?

Certamente, e parto da quello che secondo me e gran parte dei soci è il cuore del problema, ovvero la riunificazione del movimento rugbystico frascatano. L’attuale frammentazione costituisce un dispendio di energie che non è più sostenibile, quando invece, un unico movimento con 600-700 iscritti, tanti sono più o meno quelli attuali, potrebbe tornare a rappresentare un punto di riferimento assoluto nel panorama nazionale. Ritengo sia questo il cardine di maggior spessore sul quale sviluppare efficaci iniziative che coinvolgano in vario modo tutta la città.

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Ci sono dei segnali positivi sui quali, scaramanticamente, preferisco mantenere un profilo riservato, ma sono confidente che potrà prevalere il desiderio di “fare squadra” da parte di tutti. Se sarò riconfermato il mio impegno in tal senso sarà totale.

Per quanto riguarda le iniziative in corso, sono lieto di poter comunicare che sta per essere dato alle stampe il libro che illustra la storia del Rugby Frascati dalla fondazione nel 1949 fino all’inizio del secondo millennio, come commissionato al nostro concittadino Roberto Eroli, persona che con la sua autorevolezza e capacità di ricercatore de estensore di libri su diversi argomenti storici locali, sta portando a conclusione questa nuova fatica editoriale, da sempre voluta da tutti ma che mancava ancora da raccontare. Contiamo in una grande accoglienza del libro da parte della città tutta e degli sportivi e che si annuncia di grandi dimensioni come i suoi precedenti lavori. Il libro avrà come primo titolo: Frascati val bene una....meta.

Contiamo in una grande accoglienza del libro da parte della Città, abbiamo già molte prenotazioni.

Il panorama è allora tutto positivo…

Il bicchiere è mezzo pieno, però esistono criticità rilevanti in tema di impianti sportivi, in particolar modo per lo stadio di Cocciano. Come tutti ricordano l’impianto fu inaugurato nell’anno 2000 ed io all’epoca ero Presidente.

Spiace sottolineare che dopo vent’anni l’impianto sia in pessimo stato manutentivo e che mai siano stati eseguiti dalle varie Amministrazioni che si sono succedute da allora i necessari interventi, in collaborazione con le varie società utilizzatrici, almeno quelli utili per mantenere agibile l’impianto secondo le norme vigenti ed il regolamento federale. I rischi sono evidenti e gravi, sia per gli atleti che per il regolare svolgimento dei campionati. Situazione analoga per Vermicino, anche se di minore rilevanza operativa.

Sollecitazioni sono state fatte, per quanto a mia conoscenza, ma non ci sono risposte dal Comune e quindi le attuali società, che dovrebbero programmare i campionati, non hanno certezze.

Questo ha comportato fino ad ora un continuo stato di emergenza e di provvisorietà che assai male si è potuto coniugare con delle serie e solide programmazioni tecnico-sportive.

Comunque ci auguriamo che, con l'aiuto di tutti, si possa riuscire in tempi brevi a dare tranquillità, sicurezza ed unità a tutto l'ambiente rugbystico frascatano.

Ringraziamo Igino Mancini per l’interessante intervista, augurando al movimento rugbistico frascatano di raggiungere i traguardi che merita.

Ringrazio ancora lei per la sempre squisita accoglienza, augurando anche a lei traguardi  sempre più alti per la sua testata e colgo quest'ultima occasione per ringraziare ancora ed in forma pubblica i Presidenti Storici dell'A.S. Rugby Frascati che si sono riuniti in un Consiglio Straordinario per dare il loro sempre prezioso contributo alla Fondazione ed alla realizzazione del libro storico, e precisamente l'Avv. Ennio Pizzino, Giulio Pierucci, Modesto Molinari, Eraldo Brunetti, Nicola Vocaturo ed Umberto Reali. Un grosso ringraziamento a tutti.

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