Covid, Frascati | Tamponi a tappeto per i dipendenti del Comune dopo la positività del sindaco Mastrosanti

Pubblicato: Giovedì, 22 Ottobre 2020 - F.S.

 Il Comune di Frascati attiva mail e numero di telefono per l'emergenza  covid19FRASCATI (attualità) - 104 tra dipendenti comunali e personale della STS Multiservizi si sottoporranno al test rapido per la verifica dei contagi 

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Roberto Mastrosanti, sindaco di Frascati, pochi giorni fa è risultato positivo al coronavirus. L’ha comunicato l’Amministrazione in una nota stampa e il primo cittadino, le cui condizioni a quanto pare non sono gravi, ha ricevuto gli auguri di pronta guarigione da parte dei cittadini e delle forze politiche del territorio. Ora però c’è la necessità di tutelare i dipendenti del comune e il personale della STS (anch’esso operante negli uffici comunali) da una possibile diffusione del contagio.

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104 test rapidi effettuati tra ieri e oggi negli uffici comunali da parte di un’azienda privata accreditata presso la Regione Lazio. Un provvedimento tempestivo che, se tutto va bene, conterrà in modo efficace una possibile diffusione dei contagi. Il tempo però, come tutti sanno, è denaro. E infatti i tamponi rapidi per il personale del Comune e della STS sono costati all’incirca 3000 euro ai cittadini.

Briciole per cui sarebbe eccessivo scandalizzarsi, certo. L’urgenza dovuta a una possibile diffusione dei contagi nella sede comunale ha portato a questa soluzione, assolutamente. Tuttavia, ponendo la questione su un piano puramente etico, è lecito chiedersi come mai i privati cittadini debbano affrontare code ai drive-in e quarantene obbligatorie mentre negli uffici del Comune si fanno variazioni al bilancio, seppur di lieve entità, per garantire test rapidi ai dipendenti (ricordiamo che il tampone tradizionale da risultato entro circa 48 ore, il test rapido in 15 minuti).

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La decisione presa dal Comune è giusta. Se 104 persone sono a rischio è sacrosanto trovare il metodo più veloce ed efficace per mettere tutti in sicurezza. Ma allora, visto che i soldi a quanto pare ci sono, perché non istituire un fondo dedicato proprio all’acquisto di test rapidi in caso di ipotetici cluster in luoghi a rischio?

Per le scuole ad esempio, dove si parlava fino a un mese fa di test rapidi, oggi abbiamo i drive-in dedicati, ma uno sforzo in più da parte del Comune sarebbe ben accetto e trasmetterebbe ai cittadini un senso di equità che troppo spesso è assente nell’amministrazione territoriale italiana a qualsiasi livello.

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