Appia Antica, la Regina Viarum da proteggere e valorizzare

Pubblicato: Venerdì, 02 Ottobre 2020
Marino (Attualità) - Una delle più celebri strade romani ha bisogno di cure continue. Parola al responsabile del Partito Comunista, Stefano Enderle
 
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Appia antica da rilanciare e valorizzare. Sono molti i cittadini sia di Marino che dei comuni vicini che hanno la sana abitudine di esercitare il cammino sia come incentivo salutare naturale, sia per i benefici culturali che solleticano i percorsi. Alcuni di questi sono finiti spesso sotto l’attenzione mediatica: ad esempio i tratti che vanno dalla stazione ferroviaria di S. Maria delle Mole fino a Via Capanne di Marino.
 

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“Abbiamo notato – commenta Stefano Enderle, della sezione PCI di Marino - che c’è una sorta di cesura tra la godibilità e piena fruibilità del tratto dell’Appia Antica ricadente nell’area comunale di Ciampino differentemente da quella di Marino. Quindi, oltre alla evidente disparità dei luoghi fisici, rispetto ad una manutenzione, e per essere estremamente precisi ricordiamo che: il tratto mantenuto nel comune di Ciampino è abbastanza recente rispetto a quello di Marino”.
 
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I comunisti poi continuano: “Come è vero che la capacità di attenzione e di vigilanza sui bandi, sulla loro fruizione, e sull’attuazione dei progetti, ci sembra segni una certa negatività, quasi lassismo, nel caso del comune di Marino. Va parimenti ricordato che il tratto fisico, ricadente nei due parchi (archeologico e regionale) dell’Appia Antica, di Ciampino è circa la metà di quello di Marino. Tuttavia, resta purtroppo inspiegabile, e perciò da denunciare al fine di migliorare l’attuale situazione, come progetti – quali la casa punto informativo adiacente la stazione FS di S. Maria delle Mole – siano abbandonati a se stessi; o, addirittura – conclude il segretario comunista – come non siano attivati affatto, come la manutenzione pulizia del tratto di Appia Antica S.M.Mole-Frattocchie, il quale, come gli altri interventi manutentivi sono quasi sempre a cura di Legambiente che parzialmente li svolge con copertura delle spese da fondi del Parco, o dei cittadini, ma anche a proprie spese di denaro e del tempo che i volontari dedicano a tale scopo. No, non è proprio possibile che le nostre politiche di sostegno alla salvaguardia ambientale, al bene paesaggistico, alla fruibilità turistica e culturale di questi luoghi sia quasi sulle sole spalle dei volontari. Occorre un forte intervento di fondi che il Ministero, quindi il Governo, cioè scelta politica, deve mettere in campo”.

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Enderle quindi specifica: “Infatti, il Parco archeologico dell’Appia Antica è l’unico deputato a gestire i programmi di intervento di manutenzione, di valorizzazione, di accoglienza e di iniziative di ricerca, turistiche e culturali. La battaglia dei Comuni, deve essere soprattutto in questa direzione, altrimenti ci saranno continuamente passerelle, vetrine politiche e poca sostanza. Tra l’altro abbiamo saputo che a seguito di modifiche di leggi di intervento, forse, se non cambiano le cose, la stessa Legambiente, sarà quest’anno, l’ultima volta che farà volontariato per pulire senza reale programmazione e reali fondi destinati”. 

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