STORIE - Tivoli, la città fedele al suo spirito indipendente

Pubblicato: Sabato, 26 Settembre 2020 - Giulia Bertotto

TIVOLI (attualità) - Secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso sarebbe stata fondata dagli Aborigeni attraverso il rito della primavera sacra

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La sua radice geologica è calcareo, la sua nascita storica, arcaica. È nata e si affermata sotto la pressione e la morsa di cascate che la circondano. Restando anch'essa, proprio come una cascata, indomabile. La sua posizione somiglia a quella di un grande balcone di storia, che si affaccia sulle campagne fino all’orizzonte del mare.

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Secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso sarebbe stata fondata dagli Aborigeni attraverso il rito della primavera sacra, cerimoniale diffuso presso i Sanniti. I Siculi si adoperarono per la fortificazione sulla sponda del fiume Aniene, scacciati poi da Catillo di Arcadia.

Le leggende sull'origine di Tibur sono diverse. Secondo la narrazione tradizionale, la fondazione della città avrebbe avuto origine da una colonia greca guidata da Catillo di Arcadia, il quale ebbe tre figli: Tiburto, Corace e Catillo. Alla città venne dato il nome del primogenito Tibur.

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I latini poi, trasformarono la parola in Tiburi, anziché Tibur e nel tempo la denominazione si trasformò in Tiboli e infine in Tivoli.
L'anno di fondazione della città si fa risalire al 1215 a.C., ben 462 anni prima di Roma. Orgoglio primigenio della città.

Nel IV sec. a.C. guerreggiò con Roma dopo essere entrata nella Lega Latina, finché sconfitta, venne sottomessa a Roma. In seguitò si alleò proprio con Roma nelle Guerre Puniche, tanto da essere una delle più importanti aree di rifornimento delle truppe. Veniva frequentata da Sabini e Latini e la sua ricchezza sincretica di popoli e religioni è testimoniata dal grande Santuario di Ercole Vincitore, risalente al II secolo a. C. Il più grande in Italia tra quelli dedicati a Ercole e il secondo dell'area mediterranea dopo quello spagnolo. Ospita le splendide Villa d'Este e Villa Adriana, giardini e dimore patrimonio Unesco e Villa Gregoriana, gestita dal Fai. 

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Nel Medioevo conobbe un periodo di decadenza, causato anche dalle invasioni barbariche, con la popolazione che tornò ad abitare dentro le mura della vecchia acropoli. Nel basso Medioevo scoppiò nuovamente il conflitto con Roma a causa della posizione strategica di Tivoli. Quando divenne sede vescovile venne coinvolta in diverse contese feudali e tra i Colonna, gli Orsini e la Chiesa. Ma nonostante tutti questi tentativi di stringerla, assoggettarla, indebolirla, restò sempre fedele al suo spirito indipendente.